Con il decreto Sostegni del governo Draghi sono stati messi in campo diversi aiuti a sostegno di imprese, lavoratori e famiglie, ma la drammatica crisi economica in cui versa il Paese e il disastro sociale che stanno vivendo i cittadini italiani di certo non possono essere arginati con qualche misero bonus.

Gli aiuti messi in campo dall’esecutivo guidato dall’ex presidente della Bce insomma non bastano, quello di cui il Paese avrebbe bisogno è di riaprire, in modo che le attività possano tornare a lavorare. D’altra parte il concetto è stato espresso in modo piuttosto chiaro dallo stesso Mario Draghi che, tuttavia, non sembra intenzionato ad andare in questa direzione almeno per il momento.

La Regione Lombardia lancia il bonus da 1.000 euro

Tra le Regioni che hanno deciso di intervenire in maniera concreta per offrire un ultiore supporto economico a imprese, lavoratori e famiglie troviamo in prima linea la Lombardia e il Lazio.

Se nel Lazio, come abbiamo visto, è stato messo in campo un bonus da 600 euro per alcune delle categorie più danneggiate dalla crisi economica dovuta alla politica di restrizioni in chiave anti-Covid, in Lombardia è stato lanciato un bonus da 1.000 euro.

I bonus messi in campo dalle Regioni sono soprattutto indirizzati a quelle categorie come i collabotratori sportivi, o i lavoratori stagionali e del turismo, che sono state fortemente penalizzate dalle chiusure imposte dal governo Conte prima e dal governo Draghi in seguito.

A queste categorie il decreto Sostegni ha destinato il bonus collaboratori sportivi, e il bonus da 2.400 euro (800 euro per tre mesi) per i lavoratori stagionali. In Lombardia a questi bonus si va ad aggiungere un bonus da 1.000 euro che è specificamente riservato a lavoratori dello spettacolo, stagionali, del turismo e alle partite Iva.

Bonus da 1.000 euro Lombardia: quali sono i requisiti per ottenere il contributo a fondo perduto

La Regione Lombardia ha messo in campo un pacchetto di aiuti destinato soprattutto ai lavoratori autonomi senza partita Iva. Questi aiuti arrivano attraverso la Dote Unica Lavoro – Quarta fase che permette di avere accesso a contributi a fondo perduto per un importo massimo di 1.000 euro. Si tratta di un bonus una tantum che viene erogato a titolo di indennità di partecipazione.

A poter beneficiare di questo bonus sono i lavoratori autonomi che non hanno partita Iva, e che svolgono la propria attività con contratto di lavoro occasionale o attraverso cessione dei diritti di autore. Possono inoltre accedere agli aiuti anche i lavoratori parasubordinati con contratto di collaborazione coordinata e continuativa.

Ma come fare per richiedere il bonus da 1.000 euro della Regione Lombardia? L’iter da seguire e le scadenze da rispettare sono riportati sul sito web della Regione. Per il riconoscimento e l’erogazione del bonus sono previste due fasi:

  • La prima fase prevede la presentazione della domanda di Dote Unica Lavoro che può essere fatta a partire dall’11 al 30 aprile 2021, attraverso la quale è possibile aderire a uno dei percorsi erogati. Con questa domanda si può prendere parte ad un programma di formazione istituito dalla Regione
  • La seconda fase prevede la possibilità di presentare domanda per ottenere i contributi a fondo perduto. Anche in questo caso i tempi da rispettare per fare richiesta del bonus vanno dall’11 al 30 aprile 2021. Possono presentare domanda solo coloro che hanno svolto almeno 10 ore di attività formativa prevista dalla prima fase.

Come si fa ad inviare la domanda per beneficiare degli aiuti messi in campo dalla Regione Lombardia? È sufficiente accedere alla piattaforma dedicata ed entrare nell’area personale utilizzando le credenziali SPID oppure la Tessera Sanitaria o Carta Nazionale dei Servizi (CNS) con PIN dispositivo.

Altre Regioni hanno messo in campo dei bonus Baby Sitter

In altre Regioni sono stati messi in campo solo dei bonus Baby Sitter, che si vanno comunque ad aggiungere ai vari aiuti previsti dal decreto Sostegni del governo Draghi e dai vari decreti del governo Conte bis.

Alcune Regioni italiane hanno stanziato dei fondi per finanziare bonus baby sitter destinati alle famiglie italiane che si trovano in maggiori difficoltà per via della crisi economica provocata dalle misure restrittive imposte nel dichiarato intento di contenere la diffusione del Covid-19.

In Lombardia è stato avviato il bando denominato “Protezione famiglia” che prevede l’erogazione di un bonus una tantum dell’importo di 500 euro destinato ai nuclei familiari in difficoltà. Il bonus verrà erogato inizialmente nelle province di Monza e Brianza, per poi essere esteso anche alle province di Bergamo e Milano a partire da oggi 14 aprile.

Il bonus da 500 euro messo in campo dalla Regione Lombardia viene riconosciuto solo alle famiglie con  un Isee che non supera la soglia dei 30.000 euro e che a partire dal 31 gennaio 2020 hanno subito un calo dell’attività lavorativa. L’importo del bonus può variare a seconda della composizione del nucleo familiare, infatti ad incidere su di esso sarà la presenza di uno o più figli a carico, o di persone con disabilità.

In Campania è stato invece introdotto un bonus per chi assiste gli anziani (bonus caregiver). Mentre in Umbria è stato già messo in campo – e continuano infatti ad essere tuttora presentate le richieste – un bonus baby sitter regionale che prevede un contributo base di 400 euro che aumenta di 100 euro per ogni ulteriore figlio fino ad un massimo di 800 euro di bonus.

Possono richiedere il bonus solo le famiglie in possesso di un ISEE che non superi i 50.000 euro con entrambi i genitori impegnati in attività lavorativa e con figli con età massima di 12 anni. Questo bonus non è però cumulabile con il bonus baby sitter da 100 euro a settimana.

In Friuli Venezia Giulia è stata potenziata la Carta Famiglia. In Liguria è stato introdotto un bonus baby sitter da 350 euro per quelle famiglie con figli fino a 14 anni di età e un Isee che non superi la soglia di 35.000 euro.

Infine la Regione Lazio, che insieme al bonus da 600 euro ha anche previsto un piano per l’infanzia e l’adolescenza con un buono il cui valore può andare da 200 a 800 euro destinato al pagamento della quota d’iscrizione di centri estivi per bambini e ragazzi.

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