Con il decreto Sostegni il governo Draghi mette in campo tutta una serie di misure a sostegno di famiglie, lavoratori e imprese, tra le quali ricordiamo la proroga del divieto di licenziamento e della Cassa Integrazione, la proroga del Reddito di Emergenza, il potenziamento del Reddito di Cittadinanza, e vari bonus tra cui il bonus per partite Iva da 3.000 euro, o il bonus da 2.400 euro per lavoratori del turismo e dello spettacolo.
Con il decreto Sostegno 400 milioni di euro per cinema, teatri e musei
Altri bonus sono invece destinati al settore della cultura, uno di quelli più colpiti dalla politica di chiusure adottata sia dal governo Conte bis che dal governo di Mario Draghi.
Delle misure che andranno a sostenere il settore della Cultura ha parlato il ministro Dario Franceschini, spiegando che “il decreto Sostegni contiene importanti misure per il mondo della cultura, che aggiungono oltre un miliardo di euro alle risorse finora stanziate per sostenere un settore duramente colpito”.
Il ministro ha quindi ricordato che “spettacolo, cinema e musei sono in grande sofferenza per la perdurante chiusura imposta delle misure di contenimento del contagio e meritano ogni sostegno, perché esprimono parte notevole della nostra identità”.
A cinema e teatri il governo di Mario Draghi ha deciso di destinare risorse per 400 milioni di euro. A beneficiare di una parte di questa somma saranno anche musei e istituzioni culturali secondo la seguente ripartizione:
- 80 milioni di euro saranno destinati ai musei statali
- 200 milioni di euro andranno al Fondo per il sostegno del cinema e dello spettacolo
- 120 milioni di euro andranno al Fondo per il sostegno delle imprese e delle istituzioni culturali.
Il bonus per lavoratori dello sport
All’interno del decreto Sostegni sono stati inseriti anche dei bonus destinati ai lavoratori dello sport, che senza ombra di dubbio rientrano tra le categorie più colpite dalle varie misure restrittive e dalle chiusure imposte nel dichiarato intento di contenere la diffusione del Sars-nCoV-2.
Le palestre e i centri sportivi sono chiusi da metà ottobre in tutta Italia, e per il momento non sembra vi sia all’orizzonte alcuna novità in tal senso. Doveroso quindi destinare degli aiuti che almeno in minima parte possano andare a sostenere delle attività così pesantemente penalizzate dalle scelte politiche in materia di restrizioni in chiave anti-Covid.
Il governo Draghi ha quindi deciso di stanziare circa 350 milioni di euro che andranno a collaboratori di enti, società e associazioni sportive, che potranno accedere a indennità commisurate alle entrate realizzate nel corso del 2019.
- Per i soggetti che nel 2019 avevano ottenuto compensi sopra i 10.000 euro è prevista un’indennità di 3.600 euro
- Per i soggetti che nel 2019 avevano ottenuto compensi compresi tra i 4.000 e i 10.000 euro è prevista un’indennità di 2.400 euro
- Per i soggetti che nel 2019 avevano ottenuto compensi fino a 4.000 euro è prevista un’indennità di 1.200 euro.
Per richiedere il bonus destinato ai lavoratori dello sport è necessario inoltrare le domande nel periodo compreso tra il 1° ed il 15 aprile 2021 attraverso la piattaforma telematica della società Sport e Salute Spa. Il contributo spettante a chi ha già ricevuto in passato l’accredito del medesimo bonus verrà corrisposto in maniera automatica.
Anche in questo caso il bonus non concorre alla formazione del reddito e non viene riconosciuto a chi percepisce il Reddito di Cittadinanza, il Reddito di Emergenza, o beneficia di redditi da lavoro dipendente.
Nello specifico, il testo del decreto Sostegni riporta quanto segue: “è erogata dalla società Sport e Salute Spa, nel limite massimo di 350 milioni di euro per l’anno 2021, un’indennità complessiva determinata ai sensi del comma 11, in favore dei lavoratori impiegati con rapporti di collaborazione presso il Comitato Olimpico Nazionale (CONI), il Comitato Italiano Paraolimpionico (CIP), le federazioni sportive nazionali, le discipline sportive associate, gli enti di promozione sportiva, riconosciuti dal Comitato Olimpico Nazionale (CONI) e dal Comitato Italiano Paraolimpionico (CIP), e le società e associazioni sportive dilettantistiche, di cui all’art. 67, comma 1, lettera m, del decreto del Presidente della Repubblica 22 dicembre 1986, n. 917, i quali, in conseguenza dell’emergenza epidemiologica de COVID-19, hanno cessato, ridotto o sospeso la loro attività”.
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