Nel pomeriggio di mercoledì a Palazzo Chigi si è tenuto il vertice di governo fissato per lavorare al decreto Sostegni e definire tutta una serie di norme ancora da perfezionare. Il nuovo decreto che va a sostituire i Ristori dell’epoca Conte prevede aiuti economici per famiglie, lavoratori e imprese, andando da una parte ad offrire rimborsi economici, e dall’altra prorogando scadenze e cancellando debiti pregressi.

Molti punti del decreto Sostegni restano ancora da definire, ad esempio non sono state sciole alcune incognite che riguardano lo stralcio dei 61 milioni di cartelle esattoriali emesse prima del 2015 e di valore non superiore ai 5.000 euro per un valore di 70 miliardi di euro in tutto.

Gli aiuti alle imprese previsti dal decreto Sostegno

Se da una parte resta molto da lavorare sulla questione della pace fiscale che vede le forze di maggioranza in netta contrapposizione su posizioni ancora distanti, dall’altra sembra sia stata definita con buona precisione tutta quella serie di aiuti destinati alle imprese in crisi a causa delle chiusure imposte dal governo nell’ambito della pandemia.

Ad attendere gli aiuti del decreto Sostegni sono soprattutto i titolari dei bar, così pure i ristoranti, molti esercizi commerciali e naturalmente le palestre. Le risorse messe in campo con il decreto Sostegni saranno destinate a tutte quelle attività che hanno subito delle perdita per via delle chiusure imposte, il che significa che, come anticipato in altre occasioni, non saranno i codici ATECO alla base dell’assegnazione degli aiuti.

La nuova bozza del decreto Sostegni arriverà nella giornata di oggi, venerdì 19 marzo, sul tavolo del Consiglio dei Ministri con le proposte elaborate nel corso del vertice di mercoledì. Gli aiuti per le imprese andranno da un minimo di 1.000 euro fino ad un massimo di 150 mila euro e copriranno fino al 5% delle perdite registrate nel corso del 2020.

Quali imprese riceveranno gli aiuti previsti dal decreto Sostegni?

Del totale di 32 miliardi di euro che sono stati stanziati per le misure contenute nel decreto Sostegni, 11,1 miliardi andranno alle imprese. A ricevere gli aiuti economici previsti dal decreto saranno irca 5,5 milioni tra grandi imprese e lavoratori con partita Iva con un fatturato fino a 10 milioni di euro annui.

Faranno parte di questa platea di beneficiari anche i professinisti, circa 800 mila, compresi architetti, geometri, ingegneri, e in linea generale tutti i lavoratori autonomi che risultano iscritti agli Ordini professionali. Gli aiuti saranno destinati anche alle startup e alle imprese nate tra il 2019 ed il 2020.

Vi sarà un unico requisito da soddisfare, o quantomeno questo viene presentato come il criterio base per ricevere gli aiuti del decreto Sostegni, la perdita del fatturato di almeno il 30% rispetto al 2019.

Per fare il calcolo e quantificare la perdita di fatturato si terrò conto della perdita media mensile registrata nel 2020 mettendola a confronto con il fatturato mensile del 2019. Quello che risulta evidente è che cambia il criterio per l’assegnazione dei bonus, in quanto non verranno più presi in considerazione i codici ATECO in base ai quali venivano selezionati i destinatari dei Ristori del governo Conte.

Il decreto Sostegni prevede cinque fasce per gli indennizzi

Quanto al meccanismo che verrà utilizzato per stabilire la perdita di fatturato il decreto Sostegni stabilisce che “alla perdita media mensile registrata nel 2020 rispetto all’anno prima si applica una percentuale, che va dal 20% al 60%” come leggiamo sull’Huffington Post.

Questo vuol dire che maggiore il fatturato dell’attività commerciale, minore l’importo degli aiuti economici che essa riceverà con il decreto Sostegni. In questo modo si dovrebbe essere in grado di tutelare maggiormente le attività più piccole. Poi dopo che la percentuale è stata applicata si può determinare l’importo dell’indennizzo.

In tutto il decreto Sostegni prevede cinque fasce per gli indennizzi, che sono le seguenti:

  • fatturato fino a 100 mila euro annui la percentuale sarà del 60%
  • fatturato compreso tra 100 mila e 400 mila euro la percentuale sarà del 50%
  • con fatturato compreso tra 400 mila euro e 1 milione la percentuale sarà del 40%
  • con fatturato compreso tra 1 e 5 milioni di euro sarà il 30%
  • con fatturato compreso tra 5 e 10 milioni di euro sarà il 20%.

Quali sono gli importi degli aiuti? Si va da 1.000 a 150.000 euro

L’importo degli aiuti economici che imprese e lavoratori autonomi potranno ricevere con il decreto Sostegni varia come detto in base al fatturato ed in base alla perdita registrata nel corso del 2020.

Gli importi potranno quindi andare da un minimo di 1.000 euro per le persone fisiche, fino ad un massimo di 150.000 euro per le imprese. Mediamente una partita Iva riceverà indennizzi per 3.700 euro, e si tratterà di soldi a fondo perduto che verranno direttamente accreditati sui conti correnti delle attività che ne fanno richiesta.

Tuttavia è prevista anche la possibilità che la cifra spettante venga utilizzata sotto forma di compensazione fiscale come credito d’imposta.

Quando arriveranno gli aiuti del decreto Sostegni?

Per quel che riguarda invece le tempistiche, ci si aspetta che gli indennizzi inizino ad arrivare intorno al 10 di aprile. La Sogei, società di Information Technology, ha il compito di realizzare una piattaforma digitale che dovrà essere pronta entro il 30 marzo.

Le attività che intendono richiedere gli aiuti previsti dal decreto Sostegni dovranno compilare un form presente sul portale, inviando un’autocertificazione con i dati richiesti entro 60 giorni dall’apertura delle domande. Successivamente, tra l’8 e il 10 aprile stando a quanto riportato dall’Huffington Post, inizieranno a partire i bonifici effettuati dall’Agenzia delle Entrate, che dovrebbero essere effettuati tutti entro la fine del mese.

Nel decreto Sostegni anche un bonus da 2.400 euro una tantum

Tutto questo per quel che riguarda gli aiuti economici per i quali è stato previsto lo stanziamento di 11 miliardi di euro. Il governo Draghi però ha previsto un ulteriore stanziamento, questo per circa 900 milioni di euro, che dovrà permettere di erogare un’indennità una tantum dell’importo di 2.400 euro ai circa 400 mila lavoratori stagionali del turismo, dello spettacolo e degli stabilimenti termali.

Ai lavoratori che appartengono alle suddette categorie andranno tre bonus da 800 euro. Ma sono previsti bonus una tantum anche per i circa 200 mila collaboratori sportivi. Così pure per i titolari di impianti da sci e di altre attività legate alla montagna ai quali andranno circa 600 milioni di euro aggiuntivi in indennizzi che andranno a confluire in un apposito fondo.

Sono altresì previsti circa 100 milioni di euro di aiuti per il comparto dei matrimoni, ed uno stanziamento destinato al Fondo per l’esonero contributivo degli autonomi del valore di 1,5 miliardi di euro.

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