Con il decreto del 13 marzo il governo Draghi fa un’ulteriore stretta in chiave anti-contagio, e al contempo introduce nuove misure a sostegno delle famiglie che per via delle restrizioni imposte nel dichiarato intento di contenere la diffusione del Coronavirus, si troveranno a dover gestire l’ennesima chiusura delle scuole e quindi la didattica a distanza dei propri figli che resteranno a casa fino a data da destinarsi.
Restano a casa infatti tutti gli studenti delle scuole di ogni ordine e grado nelle Regioni in zona rossa, il che significa che non andrà a scuola circa l’80% degli studenti. Nelle Regioni in zona arancione invece le scuole restano aperte con lezioni in presenza tra il 50% ed il 75% per le superiori, e con la chiusura eventualmente delle scuole per quei Comuni o per quelle province in cui viene raggiunta la soglia dei 250 contagi a settimana per 100 mila abitanti.
I genitori che lavorano si trovano quindi a dover restare anch’essi a casa, o a trovare un altro modo per non lasciare a casa da soli i figli piccoli. Per questo il governo ha pensato di andare incontro alle loro necessità stanziando circa 283 milioni di euro per congedi parentali.
Secondo l’Istat si trovano a rimanere a casa da scuola circa 3,5 milioni di bambini di età inferiore ai 6 anni, mentre sarebbero 4 milioni i minori che rientrano nella fascia di età compresa tra i 6 e i 12 anni che dovranno accontentarsi della didattica a distanza, che dal punto di vista dell’apprendimento e della crescita ha effetti che definire devastanti probabilmente non rende nemmeno lontanamente l’idea.
L’ISTAT ha anche indicato nel totale di 10 milioni il numero complessivo dei minori costretti a seguire la didattica a distanza (Dad), con il 40% di loro che si trova a vivere in spazi ridotti o case piene.
Su un totale di 8,4 milioni di congiunti con minimo un figlio minore, sarebbero circa 3,9 milioni le famiglie in cui i genitori si trovano impegnati in un’attività lavorativa e sono all’incirca 2 milioni i genitori single.
Ed è in questo contesti che si vanno a collocare gli aiuti introdotti dal governo di Mario Draghi con il decreto legge n. 30 del 13 marzo 2021.
Il governo stanzia 283 milioni di euro per il congedo parentale
Tra gli aiuti previsti dal nuovo decreto emanato dal governo Draghi troviamo oltre alla proroga del bonus Baby sitter, anche l’estensione dei congedi parentali per il periodo fino al 30 giugno 2021.
I genitori con figli minori di 16 anni possono avvalersi infatti dello smart working laddove il lavoro svolto lo consenta. In ogni caso è ammessa la forma retroattiva del lasso di tempo che va dal 1° gennaio 2021 fino all’emanazione del decreto del 13 marzo per quel che riguarda il congedo parentale retribuito al 50% per i genitori con figli fino a 14 anni che non possono lavorare da casa.
L’articolo 2 del decreto legge n.30 del 13 marzo 2021 conferma le misure riguardanti la famiglie che sono state per la prima volta con il decreto Agosto. Viene infatti ribadito che i genitori che lavorano, che hanno figli di età inferiore ai 14 anni, possono fruire di congedi retribuiti ma anche ottenere dei congedi non monetizzati per sostenere i figli minori di età compresa tra i 14 e i 16 anni.
Per i genitori che hanno figli minori di età fino a 14 anni è possibile beneficiare del congedo parentale monetizzato al 50% a turno l’uno con l’altro genitore. Nel periodo di tempo in cui il lavoratore beneficia di questa misura si applica la contribuzione figurativa.
I genitori che invece hanno figli di età compresa tra i 14 e i 16 anni possono richiedere la non partecipazione all’attività lavorativa, ma non otterranno in questo caso il pagamento del 50% della retribuzione che è invece previsto per i genitori con figli di età fino a 14 anni. In questo caso si applica però la garanzia del divieto di licenziamento, nonché il mantenimento del posto di lavoro.
La normativa stabilisce che l’assenza del lavoratore dalle mansioni lavorative è ammessa:
- per il periodo che corrisponde alla durata del fermo dell’attività di didattica, con annessa applicazione della Dad per figli minori
- per i casi in cui il figlio del genitore lavoratore risulti positivo al Covid-19 e debba quindi rispettare il periodo di quarantena
È bene ricordare per quel che riguarda il congedo parentale, che la misura è applicabile nei casi previsti dalla normativa fino alla data del 30 giugno 2021. Il congedo parentale con retribuzione al 50% è previsto anche per i lavoratori con figli affetti da gravi disabilità ai sensi della legge 104/92 articolo 4 comma 1, che risultino regolarmente registrati presso il sistema scolastico italiano di ogni ordine e grado, o che siano ospitati da centri assistenziali per i quali il decreto ha disposto la chiusura.
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