Con lo scadere di Quota 100 entro la fine del 2021, si torna alla Legge Fornero, e quindi sarà possibile andare in pensione al raggiungimento dei 67 anni di età e almeno 20 anni di contributi versati.

Con la misura sperimentale di Quota 100 invece è possibile andare in pensione già a 62 anni di età a patto che si avesse un requisito contributivo di 38 anni; inoltre sono previste anche altre combinazioni dei due requisiti la cui somma deve raggiungere appunto quota 100.

Nell’attesa che il nuovo esecutivo risolva il problema del cosiddetto ‘scalone’ cui i lavoratori vicini all’età pensionabile si troveranno di fronte ad inizio 2022, vediamo in che modo è possibile andare in pensione al raggiungimento dei 64 anni invece che ai 67 anni previsti dall’attuale normativa.

Come andare in pensione anticipata a 64 anni: i requisiti

La pensione anticipata a 64 anni è un’opzione che non tutti i lavoratori potranno scegliere, in quanto per poter uscire dal mondo del lavoro prima del raggiungimento dei 67 anni è necessario anzitutto aver già raggiunto un requisito contributivo di 20 anni, ma non solo.

Potranno andare in pensione anticipata a 64 anni quei lavoratori che non hanno accrediti contributivi al 31 dicembre 1995, e che si ritrovino con un montante contributivo minimo di 20 anni sul quale si andrà a spalmare il calcolo contributivo relativo all’assegno pensionistico.

I lavoratori che risultano in possesso di questo requisito possono beneficiare della possibilità di accedere alla pensione anticipata agevolata. In generale ricordiamo che per il pensionamento anticipato devono essere soddisfatti i seguenti criteri:

  • 42 anni e 10 mesi di contributi versati per gli uomini
  • 41 anni e 10 mesi di contributi versati per le donne

In entrambi i casi i lavoratori possono uscire dal mondo del lavoro attraverso una finestra mobile di 3 mesi.

Se ci si trova nella condizione di avere un montante contributivo ridotto si deve compensare con un requisito anagrafico. Alcune categorie di lavoratori che rientrano a pieno regime nel calcolo contributivo possono quindi richiedere di andare in pensione anticipatamente, cioè a 64 anni invece che a 67.

Per poter presentare domanda per il pensionamento a 64 anni invece che a 67 serve un’anzianità contributiva di almeno 20 anni. L’importo dell’assegno pensionistico ne risulterà ridimensionato, e qui subentra come vedremo un’altra condizione, infatti l’importo dell’assegno non dovrà risultare in ogni caso inferiore a 2,8 volte quello dell’importo mensile dell’assegno sociale.

In sintesi quindi possiamo dire che possono accedere alla pensione anticipata a 64 anni quei lavoratori che non hanno una contribuzione accreditata alla data del 31 dicembre 1995, ma devono anche risultare soddisfatti i seguenti criteri:

  • deve essere stata raggiunta un’età anagrafica di 64 anni, requisito valido tanto per gli uomini quanto per le donne. Questo requisito non subirà variazioni almeno fino al 31 dicembre 2022 dopodiché è previsto l’adeguamento all’aspettativa di vita
  • devono essere stati versati almeno 20 anni di contributi esclusi i contributi figurativi
  • l’assegno pensionistico non deve avere un importo inferiore a 2,8 volte quello dell’assegno sociale, che per il 2021 è pari a 460,28, che moltiplicato per 2,8 dà come risultato 1.288,78.

Come si calcola l’importo dell’assegno della pensione anticipata?

Per quanto riguarda la possibilità di accedere al trattamento pensionistico in anticipo rispetto a quanto previsto, vale a dire a 64 anni invece che a 67 per gli uomini o 66 per le donne, stiamo parlando di un trattamento previdenziale strutturale, il che significa che a differenza di misure come Quota 100, non necessita di interventi normativi annuali.

Sappiamo infatti che Quota 100 nasce come una misura sperimentale che offre ad alcuni lavoratori la possibilità di andare in pensione prima rispetto ai 67 anni di età che sono attualmente previsti dalla normativa, ma è previsto che scada a fine 2021, ed anche per avere conferma della sua validità per il 2021 abbiamo dovuto attendere che la misura venisse confermata.

Nel caso del pensionamento anticipato a 64 anni quindi siamo davanti ad una misura che resta valida nel tempo, ma che può subire comunque delle piccole variazioni determinate dall’adeguamento della speranza di vita. Questo genere di aggiornamento avviene ogni due anni.

Infatti l’INPS ha già provveduto con la circolare n. 19 del 07/02/2020 all’adeguamento dei requisiti di accesso al pensionamento a fronte dell’aumento della speranza di vita a decorrere dal 1° gennaio 2021. Il requisito anagrafico per il biennio 2020-2021 risulta essere confermato all’età di 64 anni.

Per quel che riguarda l’importo dell’assegno della pensione anticipata, il calcolo viene fatto interamente con il sistema contributivo. In questo caso tuttavia si applica una penalizzazione del suo importo del 30%.

Questo sistema può risultare spesso poco conveniente per il lavoratore, ma se ci si trova ad esempio in presenza di una retribuzione che subisce un ribasso negli ultimi anni della professione risulta invece più vantaggioso rispetto al calcolo con il sistema retributivo.

Chi può accedere alla pensione anticipata a 64 anni?

Invece di aspettare il raggiungimento del requisito anagrafico di 67 anni per gli uomini o 66 anni per le donne, alcuni lavoratori possono decidere di accedere alla pensione anticipata contributiva accettando un ricalcolo dell’assegno che ne ridurrà l’importo.

Ma la possibilità di andare in pensione a 64 anni chi è riservata? Possono accedere al pensionamento anticipato i lavoratori che:

  • non hanno contributi versati prima del 1° gennaio 1996
  • hanno una anzianità contributiva inferiore a 18 anni alla data del 31 dicembre 1995, a patto di avere un minimo di contribuzione pari a 5 anni dal 1996 e che risultino 15 anni contributivi che aderiscono al conteggio della pensione con il sistema contributivo integrale
  • hanno un’anzianità contributiva inferiore a 18 anni alla data del 31 dicembre 1995, a patto che abbiano un minimo di contribuzione pari a 5 anni dal 1996 e una contribuzione accreditata minima di un mese nella gestione Separata INPS con l’applicazione del conteggio dell’assegno pensionistico presso la stessa gestione (INPS circolare n. 184 del 18 novembre 2015).

Per il pensionamento anticipato a 64 anni con il calcolo interamente contributivo non si applicano finestre mobili.

Possono accedere alla pensione anticipata anche gli iscritti alla gesitone Separata INPS come lavoratori professionisti che non risultano iscritti alle rispettiva Casse, quali parasubordinati, autonomi, occasionali e via dicendo. In questi casi nel momento in cui si aderisce al computo, l’intero montante contributivo viene spostato nella gestione separata con l’applicazione del sistema contributivo.

Per uscire dal mondo del lavoro con la pensione anticipata contributiva è possibile ottenere il calcolo dell’assegno interamente attraverso il sistema contributivo, cumulando i contributi accreditati in diverse gestioni. Lo stabilisce il decreto legislativo n. 184 del 30 aprile 1997, come confermato dall’INPS nella circolare n. 116 del 09/09/2011 e nella n. 103 del 23/06/2017.

Pensioni 2021: per il pensionamento anticipato esistono due opzioni

I lavoratori che vogliono andare in pensione prima di aver raggiunto i 67 anni (66 per le donne) attualmente hanno davanti a sé due possibilità:

  • pensione anticipata contributiva: in questo caso possono accedere alla pensione anticipata i lavoratori che hanno raggiunto i 64 anni di età e 20 anni di contributi a patto che sussistano le condizioni sopra esposte
  • pensione anticipata ordinaria: possono accedere alla pensione anticipata i lavoratori che hanno maturato il requisito contributivo di 42 anni e 10 mesi nel caso degli uomini, o 41 anni e 10 mesi nel caso delle donne
  • pensione anticipata con Quota 41: questa opzione è valida per i lavoratori precoci, i quali hanno almeno 12 mesi di contributi accreditati prima del compimento del 19° compleanno. In questo caso è necessario soddisfare un requisito contributivo di 41 anni, inoltre il lavoro svolto deve rientrare tra quelli classificati come lavori usuranti.

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