Il meccanismo del cashback è stato avviato nel periodo delle festività natalizie, e in quel caso si è parlato infatti del cosiddetto Cashback di Natale, ma il vero sistema cashback è partito poi con il nuovo anno, e si divide in due fasi ciascuna delle quali della durata di sei mesi fino alla fine del 2021.

Abbiamo già visto in maniera approfondita come funziona il cashback, ma in questo caso l’attenzione è tutta incentrata sul super cashback, vale a dire sul super-premio previsto per i consumatori che rientrano tra coloro che hanno effettuato il maggior numero di transazioni, perché questo premio per via dei cosiddetti ‘furbetti’ è a rischio sospensione.

Il problema dei furbetti del super cashback

In questi giorni il nuovo esecutivo si trova a dover risolvere, tra gli altri, un problema legato all’introduzione del meccanismo del cashback, ed in particolare relativo all’assegnazione del super premio da 1.500 euro che dovrebbe essere assegnato ai primi 100.000 Italiani per numero di transazioni.

Un problema per risolvere il quale il ministero dell’Economia aveva pensato di introdurre un algoritmo in grado di riconoscere e inibire le transazioni ‘sospette’ cioè quelle transazioni di pochi spiccioli il cui scopo è chiaramente quello di raggiungere un numero di transazioni più alto possibile per scalare la classifica ed avere maggiori probabilità di vincere il super cashback.

L’idea sarebbe quindi di bloccare attraverso un algoritmo i micro-pagamenti in maniera automatica, ma la cosa è più facile a dirsi che a farsi. Sicché il governo di Mario Draghi sta valutando quale strada imboccare, ed una prevede il congelamento del super premio fino a dicembre.

In questo caso non ci sarebbe più alcun super premio almeno fino alla fine dell’anno, e la competizione per scalare la classifica ed essere uno dei 100 mila cittadini che avranno effettuato il maggior numero di transizioni nei sei mesi sarà automaticamente sospesa.

Il sistema del Cashback ha evidentemente catturato l’attenzione dei consumatori, infatti ad oggi si stima che siano circa 7,6 milioni gli utenti che a partire dall’8 dicembre hanno iniziato a partecipare all’iniziativa, scaricando la app IO ed iniziando ad ottenere il rimborso (cashback) del 10% sugli acquisti effettuati con carte di credito o bancomat nei negozi fisici.

Contemporaneamente però gli stessi consumatori possono prendere parte alla corsa verso il super cashback, che permette di ottenere l’ambito super premio da 1.500 euro.

I furbetti del supercashback e le microtransazioni per fare benzina

Sono soprattutto i benzinai ad aver registrato questa esplosione di micro transazioni che evidentemente sono finalizzate a truccare la classifica permettendo una facila scalata.

Si sono verificati diversi episodi eclatanti, come quello accaduto nella provincia di Cremona dove un automobilista aveva effettuato diverse operazioni presso l’automatico pagando con bancomat per erogare benzina per importi compresi tra 2,44 euro e 5 euro.

Si era impegnato ancora di più invece un automobilista della provincia di Cuneo, che tra le 20:42 e le 21:37 dello stesso giorno aveva effettuato presso un distributore automatico 62 transazioni per fare benzina.

In questo modo è chiaro che i cittadini che utilizzano propriamente il meccanismo del cashback non potranno mai riuscire ad arrivare a vincere il super premio da 1.500 euro, che rischia di essere assegnato ai 100.000 furbetti d’Italia.

Intanto però a farne le spese sono i benzinai, che si ritrovano a dover fare i conti con una situazione che sta diventando insostenibile. L’associazione di categoria infatti ha fatto sapere che ritiene “giusto rinviare il super cashback a dicembre per dare il tempo ai tecnici di individuare soluzioni tecnologiche in grado di isolare le micro-transazioni quando sono opera di furbetti”.

Allo stesso modo, come fa notare Bruno Bearzi a nome della Federazione italiana gestori impianti stradali carburanti di Confcommercio, è ingiusto “che siano i gestori delle stazioni di benzina ad andarci di mezzo. Inoltre ci sono stati moltissimi casi di micro-pagamenti sospetti, ragion per cui la classifica del cashback risulta già falsata”.

Le due soluzioni provvisorie al vaglio del governo Draghi

Vista la situazione il governo dovrà intervenire tempestivamente, ma in che modo? Una delle possibilità al vaglio dell’esecutivo è quella di sospendere il super cashback, ma si tratterebbe comunque di una soluzione temporanea per prendere tempo e trovare un modo per far funzionare il meccanismo senza che i cosiddetti furbetti possano approfittaare del ‘bug’ emerso nelle ultime settimane.

Tra le soluzioni che sono state proposte vi è quella di introdurre un numero massimo di transazioni effettuabili in un solo giorno presso lo stesso punto vendita. In questo modo si eviterebbe quel frazionamento dei pagamenti che permetterebbe ai furbetti di scalare la classifica verso il super-premio.

Questa proposta è stata avanzata ad esempio dalla Federazione italiana gestori impianti stradali di carburanti, mentre il Ministero dell’Economia ha proposto un congelamento del super premio almeno fino a dicembre per dare il tempo ai tecnici di sviluppare un algoritmo in grado di rendere impossibile il gioco dei ‘furbetti’.

Dal momento che attualmente non esiste una norma che vieti di frazionare i pagamenti per collezionare transazioni finché le cose stanno in questo modo a farne le spese saranno ancora una volta i commercianti che peraltro non stanno attraversando un periodo particolarmente roseo.

Con la sospensione del Super cashback quanto risparmierebbe lo Stato?

Nei prossimi giorni il governo presieduto da Mario Draghi dovrà riuscire a trovare una soluzione al problema dei ‘furbetti del cashback’ e nel frattempo anche l’attenzione del mondo politico è stata catalizzata della novità che fu introdotta dal governo di Giuseppe Conte con l’intento di dirottare quanto più possibile le transazioni dal contante al digitale.

Per quanto riguarda il meccanismo del cashback la Lega di Matteo Salvini ha chiesto attraverso un’interrogazione al Ministero dell’Economia quali strumenti saranno messi in campo per risolvere il problema. Intanto Forza Italia ha chiesto un taglio definitivo del meccanismo del cashback, ritenendo che questo finisca per premiare solo coloro che utilizzavano già metodi di pagamento elettronici per i propri acquisti.

Ma quali sarebbero i vantaggi in termini di risparmio per le casse dello Stato se si decidesse effettivamente di bloccare il bonus cashback? Secondo quanto riportato da Money.it si stima un risparmio che si aggirerebbe intorno a 1,5 miliardi di euro, somma che potrebbe essere indirizzata su misure a sostegno dei lavoratori e delle attività commerciali in crisi.

Se si andasse ad abolire invece solo il Super Cashback, vale a dire il super-premio previsto per i 100.000 cittadini italiani che effettuano il maggior numero di transazioni, il risparmio per lo Stato sarebbe di circa mezzo miliardo di euro solo per il 2021, e resterebbe attivo il meccanismo del cashback che permette di ottenere il rimborso del 10% sugli acquisti effettuati fino a 1.500 euro di spesa.

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