Con la nuova manovra economica sono state inserite agevolazioni ed esenzioni che riguardano quelle tasse o imposte che gravano sulla casa. Le novità contenute nella Legge di Bilancio 2021 sono relative quindi a IMU e TASI, cioè a quei tributi locali al pagamento dei quali tutti i cittadini sono soggetti ogni anno.
Ma prima di andare ad approfondire le novità introdotte con la nuova manovra finanziaria, cerchiamo di chiarire alcuni aspetti generali delle suddette imposte. L’IMU, vale a dire l’Imposta Municipale Unica, è a tutti gli effetti una imposta, mentre la TARI, cioè la Tassa sui Rifiuti è appunto una tassa, ed entrambe rientrano tra quelli che si definiscono tributi locali.
La differenza tra IMU e TARI sta nel fatto che mentre la prima deve essere versata dal contribuente senza nessun riscontro da parte della Pubblica Amministrazione, il secondo invece prevede un servizio offerto al cittadino in contropartita e questo può essere di utilità pubblica o personale.
Prima non esisteva l’IMU, ma si pagava l’ICI (Imposta Comunale sugli Immobili) e successivamente si è passati alla TASI, Tassa sui Servizi Indivisibili, inglobata poi nell’IMU. Nel pagare la TARI il contribuente versa quei tributi relativi ai rifiuti per una data proprietà immobiliare, ed il suo importo varia in base a diversi fattori, come la metratura dell’immobile, ma anche la composizione del nucleo familiare e la zona in cui sorge l’immobile.
Agevolazioni per IMU e TARI statali e locali
Come sappiamo per la prima casa non si paga alcuna IMU, a meno che questa non rientri in alcune particolari categorie catastali, cioé A/1, A/8 e A/9, che sono rispettivamente casa di lusso, casa signorile, castello o villa.
Anche le pertinenze delle prime case godono della stessa esenzione, mentre per le seconde case il pagamento dell’IMU è sempre dovuto. Per quel che riguarda la TARI però non vi è alcuna distinzione tra il pagamento del tributo per la prima casa e per la seconda.
Vi sono in ogni caso delle vie del tutto legali che permettono a volte di risparmiare qualcosa sul pagamento di questi tributi. Per pagare meno IMU e/o meno TARI, si devono prendere in considerazione alcuni aspetti, come l’utilizzo che viene fatto dell’immobile in questione.
Ad esempio il caso in cui l’abitazione viene utilizzata solo per pochi giorni l’anno, come accade per le case vacanze; ci sono poi le case che sono state dismesse, le case che vengono concesse in comodato d’uso a parenti, e case su cui grava la locazione con canoni calmierati. Si tratta di circostanze che possono garantire una riduzione dell’IMU o della TARI anche attraverso agevolazioni da parte dello Stato.
Possono esserci però anche agevolazioni che vengono emesse a livello locale, ma non dimentichiamo che sia per quel che riguarda tanto l’IMU quanto la TARI, stiamo parlando di tributi subordinati a delibere e regolamenti comunali.
Inoltre non è facile per il contribuente capire se ci sono agevolazioni di cui potrebbe beneficiare e se sì quali sono. Per saperne di più sarebbe necessario prendere visione dei regolamenti e delle delibere effettuate dalla Giunta del Comune in cui sorgono gli immobili in questione.
Il contribuente sarà poi tenuto a presentare la dichiarazione IMU e/o la dichiarazione TARI al Comune presso il quale l’immobile è situato, rispettando la scadenza del 30 giugno dell’anno successivo a quello cui si riferisce il pagamento.
Agevolazione IMU per immobili inabitati, inagibili o inutilizzati
Quando l’immobile per il quale dovremmo pagare l’IMU viene utilizzato solo per pochi mesi l’anno, o per alcuni giorni soltanto, il proprietario può beneficiare dell’esenzione, il che significa che per quell’immobile non sarà tenmuto a pagare l’IMU per intero.
Lo stabilisce la legge n. 160 del 2019, articolo 1, comma 747, che disciplina il taglio del 50% della base imponibile su cui si va poi a calcolare l’imposta dovuta per immobili che vengono dichiarati inabitati, inagibili oppure non utilizzati.
Viene quindi applicata una riduzione del 50% ma solo per il periodo di tempo durante il quale si verificano le condizioni che portano alla riduzione, cioé appunto l’inagibilità e l’inutilizzo dell’immobile.
Sarà compito di un tecnico abilitato verificare e certificare che l’immobile abbia lo status di inagibilità o sia inabitato. Il documento dovrà poi essere allegato alla dichiarazione IMU che verrà presentata entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello cui fa riferimento il pagamento.
Agevolazioni IMU per abitazione in comodato d’uso ai figli
Questo è un altro caso in cui il contribuente può beneficiare di una riduzione dell’IMU. Anche per questa casistica è prevista una riduzione del 50% dell’imposta, a condizione che l’immobile sia concesso in comodato d’uso gratuito al figlio o ad uno dei figli nel caso ve ne siano più di uno.
Perché si possa usufruire di questa agevolazione sul pagamento dell’IMU è necessario che il comodato d’uso sia registrato anche se concesso ad un figlio. Inoltre il fruitore dell’abitazione dovrà adibirla a prima casa, e questa si deve trovare necessariamente nello stesso Comune di residenza del proprietario dell’immobile.
Il proprietario dell’immobile concesso in comodato d’uso al figlio deve risultare proprietario di una sola casa oltre a questa, che deve essere quella presso cui ha la residenza, registrata come abitazione principale, e nessuna delle due deve risultare al catasto come casa di lusso.
Agevolazioni IMU per abitazioni di interesse storico o artistico
Per gli immobili che rientrano tra i fabbricati di interesse storico o artistico è prevista una riduzione della base imponibile del 50%. Tale agevolazione è stata introdotta con il DL n. 42 del 2004 articolo 10, ma per poterne beneficiare è necessario presentare domanda al Comune presso il quale sorge l’immobile.
La domanda deve essere presentata entro il 30 giugno di ogni anno insieme alla dichiarazione IMU. È bene sottolineare che il fatto di beneficiare di questa riduzione dell’IMU non impedisce al titolare dell’immobile di disporne utilizzandolo come altra abitazione, per affittarlo a terzi o per cederlo in comodato d’uso.
Agevolazioni IMU e TARI sugli immobili in Italia per chi vive all’estero
Questa è una delle novità che sono state introdotte con la nuova manovra economica. Infatti la Legge di Bilancio 2021 stabilisce che a partire da quest’anno i cittadini che risiedono in uno Stato estero e percepiscono regolare pensione, che risultano proprietari di immobili situati in Italia, possono beneficiare di una riduzione del 50% dell’IMU.
Oltre a quella che riguarda l’IMU, il contribuente in questo caso può beneficiare anche di una riduzione di due terzi della TARI sulle proprietà che si trovano in Italia. A stabilirlo è la legge n.178 del 2020, art. 1 comma 48.
In questo caso il cittadino è tenuto a presentare la dichiarazione dell’IMU e della TARI presso il Comune ove è ubicato l’immobile posseduto in Italia. In questo caso però l’abitazione non può essere locata a terzi e non può essere concessa in comodato d’uso.
TARI non dovuta per casa disabitata
La TARI è la tassa sui rifiuti, e se una casa risulta essere disabitata va da sé che non produce rifiuti, motivo per cui la tassa non è dovuta. Questa esenzione in realtà è valida anche per tutti gli immobili classificati come inabitabili e/o inagibili.
Se il fabbricato non viene utilizzato per scelta del possessore alcuni Comuni hanno previsto l’esenzione dal pagamento della TARI in maniera autonoma, ma è stato al contempo deliberato che queste abitazioni dovranno risultare in possesso di alcuni specifici requisiti.
L’abitazione per la quale viene disposta l’esenzione dal pagamento della TARI in quanto non utilizzata dal proprietario dell’immobile non deve avere arredi, suppellettili, attrezzature o altri impianti e deve essere del tutto priva di tutti i servizi di rete quali energia elettrica, gas e acqua corrente.
Inoltre nel corso dell’anno solare l’immobile in questione per almeno 6 mesi deve risultare sprovvisto di contratti attivi per la fornitura di servizi pubblici.
Riduzione IMU del 75% per immobili locati a terzi in regime di canone concordato
Un altro caso in cui sono previste delle agevolazioni riguardanti il pagamento dell’IMU è quello dell’immobile concesso in locazione ma in regime di canone concordato.
A stabilire la riduzione dell’imposta è la legge n. 431 del 1998, con la quale si dispone che il possessore di uno o più immobili che vengono dati in locazione a terzi a regime di canone concordato ha diritto ad una riduzione del 75% dell’IMU.
Sotto l’aspetto normativo questa riduzione è prevista anche dalla legge n. 160 del 2019, articolo 1, comma 760.
Ma quali sono gli affitti a canone concordato? Si tratta di quelle tipologie di contratto di locazione in cui viene stabilito che il canone di affitto segue le direttive stipulate dalle organizzazioni di categoria, quindi l’importo da pagare non viene stabilito sulla base della libera scelta dalle parti che stipulano il contratto.
Anche in questo caso ci sono però delle novità per il 2021, infatti a partire dal 15 febbraio occorre utilizzare un nuovo modulo per comunicare la cessione del credito sugli affitti. La nuova modulistica è approvata con un provvedimento del 12 febbraio è già disponibile sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
Questo provvedimento recepisce al suo interno tutte le novità introdotte con la Legge di Bilancio 2021, comprese quelle riguardanti il bonus Affitto, e di fatto sostituisce il provvedimento emesso a dicembre 2020.
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