Per quei disoccupati che percepiscono l’indennità Naspi, è previsto per tutto il 2021 il pagamento del bonus Irpef derivante dal taglio del cuneo fiscale. Parliamo quindi del bonus da 100 euro in busta paga destinato ai lavoratori dipendenti, cioè l’ex bonus Renzi da 80 euro, che infatti veniva accreditato anche a chi percepiva la disoccupazione.

Il bonus Inps da 100 euro in busta paga è stato confermato dalla nuova Legge di Bilancio per tutto il 2021, ma nella manovra economica varata dal Conte bis ci sono altre novità, tra cui l’estensione del bonus anche ai beneficiari dell’indennità di disoccupazione Naspi.

Il bonus verrà quindi pagato non solo ai lavoratori dipendenti che rientrano tra gli aventi diritto, ma anche a chi prende la Naspi, che riceveranno l’accredito diretto sul proprio conto bancario o postale in data 23 febbraio 2021.

Si tratta indubbiamente di una buona notizia per tutti quei disoccupati che potranno ritrovarsi con 100 euro in più ogni mese, ma vediamo chi riceverà il bonus e come si fa per riceverlo.

Il bonus da 100 euro in busta paga anche per chi prende la Naspi

Il bonus Irpef da 100 euro, cioè quello che prima era il bonus Renzi da 80 euro, viene riconosciuto a partire dal 2021 anche a tutti i disoccupati che percepiscono la Naspi (Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego).

Sappiamo che possono accedere al trattamento previsto dalla Naspi solo quei lavoratori che perdono l’impiego per ragioni che non dipendono dalla propria volontà. Per poter beneficiare della Naspi devono sussistere però tutti i requisiti previsti dalla legge, come ad esempio avere almeno 13 settimane contributive negli ultimi 4 anni, e almeno 30 giorni di lavoro effettivo nel corso dell’ultimo anno.

L’importo della Naspi dipende dalla paga che il lavoratore percepiva. Infatti l’Inps paga con la Naspi un importo mensile pari al 75% della media delle retribuzioni percepite negli ultimi 4 anni. L’importo poi si riduce a partire dal quarto mese di una porzione pari al 3% del totale fino all’ultima mensilità.

A partire dal mese di febbraio 2021 però a questo importo si va ad aggiungere il bonus da 100 euro al mese che viene direttamente erogato sul conto corrente bancario o postale del beneficiario.

Stando a quanto stabilito dalla Legge di Bilancio 2021 infatti l’Inps provvederà ad erogare a partire dal 23 febbraio l’importo del bonus Irpef da 100 euro anche a tutti coloro che percepiscono la Naspi.

A chi spetta il bonus da 100 euro e come fare per riceverlo

Per ricevere il bonus Irpef da 100 euro non si deve fare domanda, infatti il bonus viene riconosciuto in maniera automatica, sia ai lavoratori dipendenti che ne hanno diritto, che ai disoccupati che percepiscono la Naspi.

Per aver diritto al bonus da 100 euro derivante dal taglio del cuneo fiscale bisogna però soddisfare alcuni requisiti legati al reddito. Possono infatti ricevere il bonus Irpef quei lavoratori che si trovano in una fascia di reddito che non supera i 28.000 euro annui, ma che sia però superiore agli 8.174 euro.

Coloro che si trovano invece nella fascia di reddito compresa tra i 28.000 euro ed i 35.000 euro possono ricevere comunque il bonus, ma questo viene riconosciuto sotto forma di detrazione fiscale e quindi non viene accreditato con la busta paga. Inoltre in questo caso l’importo del bonus scende a 80 euro.

Al di sopra dei 35.000 euro si continua a ricevere il bonus Irpef sotto forma di detrazione fiscale, ma l’importo va a decrescere fino ad azzerarsi quando si raggiungono i 40.000 euro di reddito.

Come si fa a calcolare il reddito presunto? Si moltiplica l’imponibile fiscale mensile per il numero delle mensilità che si prevede di percepire. Il risultato sarà il reddito annuo complessivo ed in base a questo si stabilirà se il lavoratore ha diritto al bonus Irpef o meno, e se sì a quanto ammonterà.

Chi riceve solo la Naspi in genere non dovrebbe avere problemi a raggiungere i requisiti di reddito necessari per aver diritto al bonus da 100 euro, a meno che il disoccupato non abbia anche altre fonti di reddito, perché in quel caso dal calcolo del reddito potrebbe risultare che il beneficiario abbia diritto ad un bonus di importo diverso, oppure non abbia diritto al bonus affatto.

Inoltre bisogna ricordare che dal momento che il riconoscimento del bonus deriva da un calcolo presunto, questo è soggetto al conguaglio di fine anno che permetterà di prendere in esame anche altri eventuali redditi, e se i conti non tornano, e ad esempio il beneficiario ha ricevuto somme che in realtà non gli spettavano, può trovarsi nella spiacevole situazione di dover restituire il bonus erroneamente percepito.

Al fine di evitare di trovarsi in situazioni di questo tipo il potenziale beneficiario del bonus può valutare la possibilità di presentare all’INPS la rinuncia al bonus, ad esempio se ritiene che a fine anno supererà la soglia dei 28.000 euro di reddito.

In questo caso non dovrà fare altro che andare sul sito dell’Inps e accedere alla pagina “Prestazione e servizi” per poi selezionale la voce “Rinuncia trattamento integrativo DL 3/2020”. Cosa che naturalmente non è necessario fare se invece si ha la certezza di aver diritto al bonus.

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