Nel decreto Ristori 5 sono state inserite diverse misure a sostegno dei lavoratori, e per poterle finanziare è già stato approvato in data 20 gennaio 2021 uno scostamento di bilancio, il quinto per l’esattezza, di 32 miliardi di euro.
Attraverso queste risorse sarà possibile finanziare misure come il bonus per i lavoratori con partita Iva, la cassa integrazione, e la decontribuzione per i lavoratori autonomi. Il decreto Ristori Quinqies dovrebbe essere particolarmente corposo, contenendo misure mirate tra cui nuovi contributi a fondo perduto che verranno erogati secondo nuovi criteri.
Decreto Ristori 5: quali saranno le nuove misure messe in campo
Non è ancora stato approvato il testo definitivo del quinto decreto Ristori, ma alcune informazioni sono già trapelate, e ci permettono di avere un quadro abbastanza attendibile di quali saranno le misure in esso contenute.
Nel decreto Ristori 5 troviamo prima di tutto dei bonus per i lavoratori con partita Iva, con il governo giallo-rosso che mostra in modo ancor più chiaro l’intenzione di allargare la platea dei beneficiari il più possibile.
Maggiori dettagli riguardanti le misure che troveremo nel decreto Ristori 5 sono stati forniti dallo stesso ministro per lo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, che in occasione del suo intervento del 20 gennaio scorso ha spiegato quali sono i punti chiave del nuovo decreto.
Prima di tutto dovranno essere individuate le “forme di un ristoro perequativo per l’anno 2021” che sia parametrato sul calo annuo invece che sul mese di aprile. Qui è necessario fare un piccolo passo indietro, spiegando che il mese di aprile è stato scelto come punto di riferimento nei vari decreti Ristori inn quanto era ancor prima il riferimento per l’erogazione dei contributi a fondo perduto prevista dal decreto Rilancio.
In questo modo è stato possibile abbreviare i tempi per l’erogazione degli aiuti che arrivavano dall’Agenzia delle Entrate. È stato infatti possibile far partire i primi bonifici a chi aveva già fatto la domanda con il decreto Rilancio nel giro di quattro giorni.
Con il decreto Ristori 5 però il meccanismo sarà diverso, infatti dal ministero spiegano che “va valutato il danno complessivo della singola azienda e, con un meccanismo a domanda in questo caso, dovrà essere ristorata l’azienda per il danno che ha ricevuto in relazione al calo di fatturato, ai costi fissi che ha avuto e a quanto ha già ottenuto come sostengo, seppur limitato, da parte del Governo”.
È stato poi il ministro di Economia e Finanza, Roberto Gualtieri, a spiegare che per valutare l’entità dei contributi a fondo perduto si è deciso di prendere in esame anche quanto fatto da altri Paesi, come ad esempio la Francia.
“Le soglie in altri Paesi sono molto alte, per esempio in Francia dal 50 al 75%” spiega il ministro del Tesoro “sono favorevole a uscire dal perimetro dei codici ATECO e studiare criteri più generali, ma questo richiede soglie adeguate perché dobbiamo utilizzare risorse che non sono infinite”.
Il ministro per lo Sviluppo Economico dal canto suo sottolinea l’importanza di proseguire nel piano di ristori a favore di quelle attività che ancora oggi si trovano costrette a restare chiuse per via delle norme imposte dall’esecutivo. Si parla in questo caso dell’intero settore dei pubblici esercizi, con in prima fila a subirne i danni quello della ristorazione, per i quali sarà necessario adottare misure ad hoc per il 2021.
Decreto Ristori 5: bonus per partite Iva, decontribuzione autonomi, cassa integrazione
Quali sono quindi le misure che verranno inserite nel decreto Ristori Quinquies? Troviamo sia contrivuti a fondo perduto per lavoratori con partita Iva, che dei fondi destinati alla decontribuzione dei lavoratori autonomi, più l’ennesima proroga della cassa integrazione.
Il ministro dell’Economia, nel rispondere ad una domanda del senatore di Fratelli d’Italia, Andrea Bertoldi, ha confermato che nel quinto decreto Ristori saranno inserite misure specifiche per i professionisti, tra le quali troviamo:
- un intervento sull’indennità di disoccupazione Naspi
- uno stanziamento da un miliardo e mezzo per la decontribuzione dei lavoratori autonomi
- un’ulteriore estensione del periodo di cassa integrazione per le imprese in difficoltà a causa delle misure restrittive imposte dall’esecutivo nell’ambito dell’emergenza Covid-19.
Il nuovo decreto Ristori potrebbe tra le altre cose far proseguire con lo stop ai licenziamenti “in modalità selettiva”. Ma quali sono le novità fiscali che il ministro Roberto Gualtieri ha anticipato? Sono allo studio misure che riguardano ancora una volta la lotta all’evasione fiscale, seppur con meno slancio vista la drammatica situazione in cui l’esecutivo ha precipitato l’imprenditoria italiana.
Il ministro Patuanelli ha anche parlato dell’intenzione di creare una sorta di “tesoretto” cui poter attingere in futuro visto che non si sa ancora per quanto tempo si intende portare avanti la politica delle misure restrittive.
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