L’Agenzia delle Entrate ha pubblicato il provvedimento attuativo che introduce di fatto la Digital Tax, una imposta sui servizi digitali la cui prima scadenza viene fissata al 16 marzo 2021. Ma di cosa si tratta esattamente e quali sono i soggetti tenuti a pagare? Tutte le informazioni si trovano nel documento pubblicato dall’Agenzia il 15 giugno scorso.
La prima scadenza di cui si dovrà tenere conto quindi è quella del 16 marzo, perché per quella data è previsto l’invio del primo versamento. Ma chi è che dovrà pagare la cosiddetta Digital Tax? L’imposta si applica alla fornitura di servizi digitali, ed è stata introdotta con la Legge di Bilancio 2019, poi modificata nella manovra economica del 2020.
La misura nasce con la direttiva Com (2018) 148 final, che fu presentata nell’ambito di un pacchetto di misure per una tassazione più equa dell’economia digitale, in linea con la strada indicata dalla Commissione Ue, che non ha ancora definito delle norme definitive di carattere internazionale.
La Digital Tax arriva in Italia
Le regole che definiscono la cosiddetta Digital Tax sono contenute nel provvedimento attuativo pubblicato dall’Agenzia delle Entrate il 15 gennaio scorso. Dal documento si evincono quindi le scadenze, gli importi e quali sono i soggetti tenuti a pagare la nuova imposta.
Il 16 marzo, come accennato, abbiamo la prima scadenza da rispettare, per la quale è previsto che i soggetti passivi dell’imposta effettueranno il primo versamento con il modello F24. La dichiarzione relativa al 2020 andrà fatta entro il 30 aprile, ma per quel che riguarda il modello da utilizzare questo sarà approvato con un provvedimento ad hod dal direttore dell’Agenzia delle Entrate.
Le scadenze relative alla Digital Tax a partire dal 2022 saranno diverse da quelle del 2021. La prima scadenza, quella per il primo versamento, non sarà a metà marzo bensì il 16 febbraio, mentre la seconda, quella per la presentazione della dichiarazione sarà il 31 marzo invece che il 30 aprile.
A quanto ammonta la digital Tax?
Qual è l’importo da pagare per la digital tax? Si tratta di un tributo pari al 3% dei ricavi che derivano da alcuni servizi digitali, che vengono realizzati da chi esercita attività d’impresa anche non residente in Italia, che nel corso dell’anno solare precedente ha realizzato ovunque nel mondo, singolarmente o congiuntamente a livello di gruppo, ricavi globali pari ad almeno 750 milioni di euro.
Ci sono però alcune condizioni, a cominciare dal presupposto che abbiano conseguito almeno 5,5 milioni di euro di ricavi attraverso servizi digitali realizzati in Italia.
Per quanto riguarda gli importi ricordiamo che il totale dei ricavi imponibili viene determinato dal prodotto del totale dei ricavi realizzati da ciascun soggetto passivo dell’imposta ovunque nel mondo per la percentuale rappresentativa della parte di tali servizi collegata al territorio dello Stato italiano.
Digital Tax e geolocalizzazione in Italia
Come abbiamo detto, per risultare soggetti passivi dell’imposta sui servizi digitali in Italia è necessario che il soggetto consegua una determinata quantità di ricavi attraverso attività digitali realizzate in Italia, ma come si fa a stabilirlo? Il provvedimento dell’Agenzia delle Entrate spiega che un corrispettivo è imponibile in Italia se l’utente del servizio digitale è localizzato, attraverso il dispositivo utilizzato nel territorio dello Stato.
Possiamo quindi schematizzare i criteri in questo modo, stabilendo quindi che l’utente è da considerarsi localizzato in Italia se:
- la pubblicità figura sul dispositivo nel momento in cui viene utilizzato nel territorio italiano
- per accedere all’interfaccia digitale e concludere le operazioni dall’interfaccia viene usato un dispositivo localizzato in Italia
- dispone di un conto che gli permette di accedere all’interfaccia digitale e si tratta di un conto che è stato aperto usando un dispositivo localizzato in Italia.
Il processo di localizzazione avviene attraverso l’identificazione dell’indirizzo IP del dispositivo, oppure facendo ricorso a qualsiasi altra informazione disponibile per i soggetti passivi dell’imposta che consenta la sua geolocalizzazione.
Come si paga la Digital Tax?
Per pagare la Digital Tax si userà il modello F24, che dovrà essere presentato entro la scadenza fissata al 16 marzo 2021. Per i codici tributo da utilizzare si deve attendere la pubblicazione dell’apposita risoluzione dell’Agenzia delle Entrate.
Per quanto riguarda i non residenti, che non dispongono di un conto corrente presso sportelli bancari o postali situati in Italia, e non hanno modo di eseguire il pagamento via F24, esiste la possibilità di effettuare un versamento con bonifico in Euro a favore del Bilancio dello Stato, al Capo 8 – Capitolo 1006 – Codice IBAN IT43W0100003245348008100600, indicando come causale del bonifico il codice fiscale, il codice tributo e l’anno di riferimento.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati.
Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta,
causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.
Migliori Piattaforme di Trading
Il vostro capitale è a rischio. Considera la perdita di denaro dal 51% (eToro) fino all’89% (altri fornitori) con il trading CFD.