Le novità per il 2021 non riguardano nuovi limiti ai pagamenti con denaro contante, che resteranno ancorati alle soglie stabilite a partire da luglio 2020 ancora per un anno, ma interessano i correntisti sia per l’inadempienza dei pagamenti obbligatori che per la necessità di adeguarsi ai nuovi standard di sicurezza previsti dal protocollo Psd2 dell’autorità bancaria europea (Eba).
Rischio sospensione automatica del Rid per inadempienza pagamenti obbligatori
Quali sono quindi le novità, eventuali nuovi limiti e obblighi per il 2021? In primis, come accennato, la questione dei pagamenti obbligatori, cioè quei pagamenti tra i quali rientrano ad esempio le utenze domestiche, o per le aziende gli stipendi dei dipendenti o i contributi previdenziali.
A partire dal nuovo anno infatti sarà sufficiente il mancato pagamento di sole tre mensilità, per un importo complessivo anche di soli 100 euro, per far scattare la sospensione automatica del Rid. Con la sospensione del Rid poi si innesca il rischio di sospensione del conto corrente stesso.
Questa novità si colloca in un momento particolarmente delicato sia per le famiglie che per le imprese italiane falcidiate dalla crisi economica causata dalle misure restrittive imposta dall’esecutivo nel tentativo di limitare la diffusione del Coronavirus. Imprese e famiglie infatti non avranno più la possibilità di dilazionare i pagamenti di utenze e adempimenti di vario genere.
L’introduzione del nuovo sistema di sicurezza Psd2
L’altra grossa novità per i correntisti in arrivo nel 2021 riguarda invece il sistema di identificazione Psd2, che sarà utilizzato per il fine dichiarato di proteggere le transazioni concluse con pagamento elettronico.
Il nuovo sistema di sicurezza entra in vigore tra pochi giorni, ma anche se la sua introduzione è fissata per il primo gennaio 2021, vi sarà una tolleranza massima di 3 mesi per adeguarsi.
Cosa prevede il sistema di sicurezza Psd2? Si tratta di un metodo che prevede l’utilizzo di una applicazione installata sul cellulare (smartphone o iphone) dell’intestatario del conto sulla quale viene inviato, in caso di accesso al conto corrente, un codice ad uso singolo tramite il quale viene accertato che l’utente sia autorizzato ad accedere al conto o al pagamento tramite carta di credito.
È prevista non solo la possibilità dell’invio di un codice attraverso la app, ma anche quella di una verifica biometrica che consiste nell’autenticazione dell’utente attraverso impronta digitale oppure riconoscimento facciale.
Prelievi bancomat: nuovi limiti per prelievi di contanti?
Per tutti coloro che hanno un conto corrente è importante sapere se e quanto denaro contante è possibile prelevare dalla propria banca, ad esempio tramite bancomat.
Per il 2021 non sono previste nuove limitazioni riguardanti le quantità di denaro contante che si possono prelevare agli sportelli bancomat, ma è necessario comunque prestare attenzione a questo genere di operazioni.
Chiariamo prima di tutto che il correntista ha tutto il diritto di prelevare tutto il contante di cui dispone presso la propria filiale in qualsiasi momento. Quantomeno la legge non impone limiti in tal senso. Tuttavia, ammesso che la filiale disponga delle somme che l’intestatario del conto intende prelevare e che quindi non vi sia alcun impedimento tecnico, prelevare grosse somme in contanti può “richiamare l’attenzione” del fisco.
Su questo aspetto non cambierà nulla con l’avvento del nuovo anno, ma vediamo quali sono i rischi connessi a grossi prelievi di denaro contante dal proprio conto corrente. Se si tratta di una cifra piuttosto alta infatti, orientativamente superiore ai 10.000 euro in un mese ma non necessariamente così alta, la banca potrebbe allertare l’Unità di Informazione finanziaria.
In questo modo rischiano di scattare dei controlli da parte del Fisco volti ad accertare che le somme di denaro prelevate non siano destinate ad usi illeciti, ma naturalmente non è detto che questo porti effettivamente all’applicazione di eventuali sanzioni, e tuttavia gli accertamenti del fisco, se possibile, è meglio evitarli.
Limiti per i pagamenti con denaro contante, sanzioni e soglie 2021
Scattano invece le sanzioni per tutti quei pagamenti effettuati con denaro contante laddove l’importo superi la soglia dei 2.000 euro. Il tetto massimo per i pagamenti con denaro cash è stato infatti fissato a 2.000 euro a partire dal 1° luglio 2020 e resterà tale fino alla fine del 2021, mentre dal 1° gennaio 2022 il tetto si abbasserà ulteriormente fino a 1.000 euro.
La soglia per i pagamenti con denaro contante era fissata invece a 3.000 euro fino al 30 giugno 2020. Un tentativo nella direzione ora imboccata con ancor più convinzione dal governo giallo rosso, era stato fatto dal governo Monti del 2011, quello stesso esecutivo cui il Movimento 5 Stelle aveva mosso innumerevoli accuse, e del quale ora segue le orme.
La motivazione ufficiale della riduzione del tetto dei pagamenti con denaro contante è quella del contrasto all’evasione fiscale. E ancora nella stessa ottica si va a collocare anche l’introduzione del meccanismo cashback, con il Cashback di Natale, nonché la lotteria degli scontrini. Intanto dalla BCE giugnono critiche a tale politica di riduzione del contante, puntualmente ignorate dall’esecutivo giallo-rosso.
Ma tornando ai pagamenti con denaro contante, cosa succede se viene accertata una violazione in tal senso? Se nell’ambito del pagamento di un bene o di un servizio l’acquirente corrisponde la somma o parte di essa il cui importo complessivo risulta superiore ai 2.000 euro con denaro contante, questi va incontro a delle sanzioni piuttosto salate.
Per la trasgressione della norma sono infatti previste multe commisurate all’entità della violazione, che vanno da 2 mila a 50 mila euro per operazioni di importo pari a inferiore a 250 mila euro, e da 15 mila a 250 mila euro per operazioni di importo superiore.
Aumentano le spese legate al conto corrente
Ci sono comunque dei costi fissi che il risparmiatore è tenuto a pagare per avere un conto corrente bancario, e questi, stando a quanto riportato da IlSole24Ore sono arrivati fino a 88,50 euro, cioè 1,60 euro in più rispetto al costo del 2019.
Ma sono i conti correnti online ad aver registrato un aumento particolarmente significativo, con un incremento del costo per il 2021 di 5,90 euro rispetto al 2020. Aumentano le spese fisse di 2,10 euro fino a 57,6 euro, mentre risultano in calo le spese variabili che scendono di 0,50 euro fino a una media di 30,90.
Un calo dei costi si registra poi per quanto riguarda le spese legate ai canoni delle carte di debito, che scendono di 0,60 euro, e delle carte di credito, che scendono di 1 euro.
Gli aumenti dei costi dei conti correnti, online e non, sarebbe legato al netto aumento del numero di carte di credito/debito in possesso dei correntisti ed alle più numerose operazioni effettuate con tali strumenti. Tra l’altro l’incremento dei pagamenti elettronici è dovuto anche al regime di chiusura degli esercizi fisici e al maggior flusso di denaro virtuale legato ad acquisti online.
Secondo una stima della Banca Centrale Europea, il 60% degli Italiani a luglio si sarebbe dichiarato propenso a proseguire “certamente” nell’utilizzo di metodi di pagamento elettronici anche all’indomani dell’epidemia, mentre un altro 34% lo farà “probabilmente”.
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