È certamente una buona notizia per i titolari di partita Iva, ai quali nella Legge di Bilancio vengono destinati nuovi aiuti invero molto attesi. Infatti i lavoratori autonomi potranno ricevere, secondo quanto stabilito nel testo della manovra economica 2021, un bonus Covid che prevede la decontribuzione totale per un intero anno, nonché un nuovo ammortizzatore sociale per quelle partite Iva con redditi bassi.

Fino ad oggi non era stato ancora messo in campo un piano di aiuti completo per i lavoratori autonomi, ed è proprio per colmare questo vuoto che l’esecutivo ha proposto un pacchetto di aiuti destinato a tutti i lavoratori con Partita Iva.

Bonus Covid per le partite Iva: decontribuzione totale per un anno

Vediamo quindi come si strutturano queste agevolazioni inserite nella Legge di Bilancio 2021, cominciando dal bonus Covid che consente alle partite Iva di ottenere una decontribuzione totale per un intero anno.

Ad annunciare il bonus per i lavoratori con partita Iva è stato lo stesso ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, che sulla sua pagina Facebook ha scritto un post in cui spiega che il governo ha intenzione di escludere dal versamento dei contributi minimi i lavoratori autonomi che abbiano ricavi o compensi che non superano i 50.000 euro.

Una proposta che non solo piace ai lavoratori che rientrano nei requisiti per ricevere il bonus, ma anche all’opposizione che ne rivendica la paternità.

Bonus Covid per partite Iva con redditi bassi

E non è tutto, perché il governo ha deciso di destinare ad ogni singolo titolare di partita Iva un’altra agevolazione. Ne ha parlato il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani, che ha spiegato in cosa consiste l’idea di una indennità straordinaria di continuità reddituali destinata a tutti coloro che sono iscritti alla Gestione separata Inps.

Un progetto che potrebbe trovare l’appoggio trasversale del Parlamento, che si struttura su alcuni requisiti che il potenziale beneficiario deve soddisfare. La misura infatti sarebbe destinata solo a quei lavoratori autonomi che hanno registrato un calo del reddito almeno del 50% a causa dell’emergenza Coronavirus.

Inoltre per poter accedere a questo ulteriore bonus si deve fare una media dei redditi percepiti nel corso degli ultimi tre anni, ed il risultato non dovrà essere superiore agli 8.145 euro.

Quante partite Iva riceveranno i nuovi bonus Covid?

Abbiamo visto brevemente in cosa consistono i bonus Covid destinati alle partite Iva, ma quanti sono i soggetti che ne beneficeranno? Secondo i calcoli del ministero dovrebbero essere almeno 300 mila i lavoratori autonomi che risulteranno in possesso dei requisiti e potranno accedere al bonus.

È bene ricordare che per poter presentare la domanda per il bonus Covid è necessario risultare iscritti alla Gestione separata Inps da almeno tre anni, e durante questo periodo l’attività lavorativa autonoma non deve mai essere stata cessata, e la partita Iva non deve essere mai stata chiusa.

Tra i vari emendamenti alla Legge di Bilancio intanto sembra che vi sia la proposta di un bonus Covid pari ad almeno il 50% della differenza tra la media del reddito dei tre anni precedenti a quello in cui c’è il calo del fatturato a causa del Covid, ed il reddito dell’anno precedente a quello in cui è stata presentata la domanda.

In ogni caso l’importo di questo bonus non potrà superare il totale di 6.516 euro. Inoltre questo bonus non potrà essere cumulato con altri aiuti come il reddito di cittadinanza, e potrebbe comportare alcuni obblighi per il beneficiario, come quello di seguire un percorso di aggiornamento professionale. Quanto alle somme ricevute con questo bonus, non concorrerebbero alla formazione del reddito e sarebbero esentasse.

Bonus da 1.000 euro per partite Iva nel decreto Ristori 5

Il quinto decreto Ristori potrebbe contenere un ulteriore bonus per le partite Iva, e in questo caso si tratterebbe di un bonus da 1.000 euro. In alternativa si potrebbero estendere gli altri bonus previsti dai precedenti decreti anche ai titolari di partita Iva che invece non vi hanno avuto accesso.

Così facendo si potrebbe allargare la platea dei beneficiari fino ad includere i lavoratori autonomi che sono indubbiamente tra i più colpiti dalla crisi economica provocata delle misure restrittive imposte nel tentativo di contenere la diffusione del virus.

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