Sono in arrivo diverse agevolazioni fiscali per le imprese, in parte si tratta delle risorse del fondo SURE, ma ci sono anche quelle del Next Generation Eu, che insieme destineranno all’imprenditoria italiana circa 100 miliardi di euro, rendendo il nostro Paese il primo beneficiario di queste risorse.

Nell’intento di sostenere le imprese in difficoltà per via della crisi legata all’emergenza Coronavirus, l’Unione Europea mette in campo diversi strumenti, alcuni dei quali sono stati illustrati dall’avvocato Piero De Luca, deputato del Partito Democratico e Capogruppo in Commissione Politiche dell’Unione Europea della Camera nel corso dell’intervista che ha rilasciato a Informazione Fiscale il 6 novembre scorso.

In particolare il deputato del Pd ha spiegato in maniera più dettagliata il funzionamento del Next Generation Eu e del Fondo Sure, permettendo così di avere un quadro più preciso di quali sono gli ambiti di applicazione di queste due agevolazioni fiscali.

A sostegno della cassa integrazione arrivano le risorse del fondo SURE

L’Unione Europea ha previsto diverse misure a sostegno delle imprese, e tra queste rientrano appunto le risorse del fondo Sure, che in particolare potranno essere utilizzate per l’erogazione dei vari ammortizzatori sociali.

Le risorse messe in campo con il fondo Sure rappresentano una misura inedita a sostegno dell’occupazione in questa fase estremamente delicata per l’economia reale del nostro Paese. Il deputato De Luca ricorda a tal proposito nel corso dell’intervista rilasciata qualche giorno fa che questa è una misura rivoluzionaria che si basa su una battaglia che i dem conducono da anni, quella per il raggiungimento di una sorta di assicurazione contro la disoccupazione ciclica in Europa.

Tra i Paesi membri che accederanno alle risorse previste dal fondo Sure, l’Italia risulta il primo beneficiario, e potrà ricevere quindi i primi 10 miliardi di euro per andare a sostenere misure come in primis la cassa integrazione e l’integrazione salariale.

Agevolazioni fiscali alle imprese italiane dall’Ue con il Next Generation Eu

Fino a non molto tempo fa “tutti ritenevano irrealizzabile” una misura così rivoluzionaria come il Next Generation Eu. Questo se non altro è stato sottolineato dal deputato De Luca nel corso dell’intervista di qualche giorno fa, ed è stato ancora l’esponente dem a ricordare che si tratta della prima volca che gli Stati imboccano la strada della mutualizzazione di rischi e responsabilità nell’ambito del rilancio economico dell’intera Unione Europea.

I fondi previsti dal Next Generation Eu dovranno servire per sostenere il rilancio e la ripresa economica degli Stati membri, e saranno finanziati attraverso l’emissione di eurobond, che sono infatti titoli di debito comune europeo.

Oltre all’elemento innovativo costituito dal primo episodio di mutualizzazione del debito all’interno dell’Ue, il Next Generation Eu presenta altre particolarità interessanti, a cominciare dalla composizione stessa delle risorse che mette in campo. Il totale dei fondi ammonta complessivamente a 750 miliardi di euro, dei quali:

  • 390 miliardi sono previsioni di grants, vale a dire sovvenzioni, contributi a fondo perduto
  • 360 miliardi sono invece loans, cioè prestiti che dovranno essere restituiti ad un tasso di interesse piuttosto basso

E come per il fondo SURE, anche per il Next Generation Eu l’Italia risulta il primo beneficiario, e questo gli permetterà di accedere al 28% circa del totale delle risorse disponibili con questo strumento.

I fondi del Next Generation Eu comunque non verranno erogati in unica soluzione, ma seguiranno un cronoprogramma ben preciso con scadenze rigide, che riassumeremo di seguito:

  • Entro il 2023 le risorse dovranno essere impegnate e questo vuol dire che tutti i progetti da finanziare dovranno essere definiti nel dettaglio entro la scadenza
  • Entro il 2026 i progetti approvati dovranno essere completati e rendicontati, e allo stesso modo anche l’effettuazione dei pagamenti

I fondi dovranno pertanto essere utilizzati al fine di rendere il Paese più moderno e competitivo, attraverso progetti concreti, immediatamente realizzabili, evitando di diluire le risorse in molti micro-interventi.

Il deputato De Luca ha anche illustrato brevemente quali sono i settori per i quali si potranno usare le risorse europee che arriveranno con il Next Generation Eu, ossia i seguenti:

  • Transizione ambientale e sostenibilità energetica: in questo ambito sono previsti interventi in ottica green, investimenti in mobilità sostenibile, efficientamento energetico, economica circolare, lotta contro il dissesto idrogeologico
  • Politiche di digitalizzazione: ai cittadini italiani servono servizi pubblici più moderni per quel che riguarda in particolare la Pubblica Amministrazione, con un miglioramento della rete digitale. Lavorare su questo punto risulta doppiamente importante in considerazione dell’ampio ricorso a smart working e didattica a distanza dovuto al protrarsi dell’emergenza sanitaria
  • Coesione sociale, economica e territoriale del Paese: si prevede di investire una parte delle risorse in scuola, ricerca, sanità e infrastrutture.

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