Il pagamento delle trattenute sul cedolino della pensione riguarda un numero di pensionati piuttosto alto. I beneficiari del trattamento pensionistico in genere non sono nemmeno consapevoli del fatto che una parte dei soldi sul loro assegno sono trattenuti alla fonte, e quindi si privano di quelle somme senza saperlo e senza fare nulla.

Ciò è da ritenersi del tutto normale, e non legato a carenza di attenzione da parte del pensionato, se si considera che molte operazioni vengono eseguite dagli interessati direttamente online dal sito dell’INPS.

Infatti nonostante l’accesso da parte del titolare della pensione ai servizi Inps tramite l’uso delle credenziali personali, non è assolutamente detto che lo stesso sia al corrente degli importi trattenuti dal cedolino.

Ogni mese l’INPS provvede a trattenere l’importo della trattenuta sindacale dall’ammontare dell’assegno. Si tratta i cifre tutt’altro che sostanziose su base mensile, ma che diventano chiaramente più rilevanti su base annuale. La procedura però è legittima naturalmente, resa possibile dall’accordo stipulato tra l’Istituto e le varie organizzazioni sindacali, col quale si garantisce a queste ultime un flusso di denaro che arriva a regime costante.

Quello che molti pensionati non sanno però è che esiste anche un modo per rientrare nella disponibilità di questa “quota associativa”, svincolandosi quindi dall’adesione al sindacato cui sono destinate le trattenute sul cedolino.

Il pensionato può infatti revocare le trattenute sindacali in qualsiasi momento, ma bisogna seguire una precisa procedura per eliminare la voce corrispondente dal cedolino delle pensioni. Vediamo qundi cosa bisogna fare.

Dal 2020 più trasparenza sulle trattenute sindacali

Ad incrementare il livello di trasparenza sulle concessioni delle organizzazioni sindacali è stato il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali con il decreto n. 31 del 18 febbraio 2020.

A partire dall’entrata in vigore del decreto, le organizzazioni sindacali sono tenute a fornire informazioni più dettagliare ai pensioati in merito all’onere delle trattenute. In poche parole le comunicazioni relative alle trattenute che vengono operate sull’importo dovuto al pensionato dal febbraio 2020 in poi devono necessariamente essere pià comprensibili e facilmente individuabili dal titolare della pensione.

Adesso sia l’Inps che gli altri Enti previdenziali sono tenuti a fornire ai pensionati una comunicazione dettagliata circa le trattenute sindacali. Non solo, sono altresì tenuti a comunicare il totale che riguarda la parte di quota associativa riconducibile al sindacato.

Questa quota nello specifico è proprio quella che comporta una riduzione dell’importo che il pensionato riceve mensilmente con la pensione. E qualora subentrino delle attivazioni o modifiche, i sindacati sono tenuti ad informare il pensionato.

Quali trattenute sindacali si pagano con la pensione?

Ma quali sono quindi le trattenute sindacali che i pensionati si ritrovano, spesso a loro insaputa, sul cedolino? Non tutti sanno infatti che la voce trattenute sindacali che comprende la quota associativa delle organizzazioni sindacali, si paga ogni mese sull’assegno della pensione.

In particolare nel cedolino della pensione pagata dall’Inps troviamo un termine in chiaro, ossia: “contributo associativo” seguito dal nome dell’associazione sindacale. Ogni anno poi viene indicata sul modello OBIS/M con la voce: “trattenuta sindacale pensionati”.

L’INPS quindi rilascia ogni anno il modello OBIS/M nel quale il titolare del trattamento pensionisticl può trovare tutti i dati che riguardano le pensioni INPS in erogazione, e tra queste ci sono:

  • Informazioni che riguardano la perequazione automatica, vale a dire l’aumento con cadenza annuale, che cade all’inizio di ogni anno
  • Somme mensili lorde e presenza della tredicesima
  • Somme mensili nette
  • Ritenute erariali, la presenza di addizionali regionali e comunali
  • Detrazioni d’imposta
  • L’importo della quota da destinare alle Organizzazioni associative

Ed è proprio quest’ultima la voce che ci interessa ora nello specifico. Inoltre, come abbiamo spiegato sopra, il Ministero del Lavoro ha stabilito che gli Enti previdenziali che trattengono una parte della pensione a titolo di importo da destinare alle associazioni sindacali sono tenute a mettere al corrente il titolare della pensione al quale devono essere comunicati diversi elementi tra i quali:

  • Tutti i riferimenti dell’organizzazione cui il titolare della pensione risulta regolarmente iscritto, attraverso il pagamento delle trattenute sindacali
  • La data riconducibile della decorrenza all’inizio del primo pagamento del contributo associativo sindacale
  • La quota mensile, il totale annuo della trattenuta sindacale.

Come fare per non pagare le trattenute sindacali sulla pensione?

Fin qui abbiamo visto qual è il ‘problema’, ed ora non resta che vedere cosa deve fare il pensionato che non vuole più pagare le organizzazioni sindacali con le trattenute sul cedolino. Vediamo quindi la ‘soluzione’.

Il pensionato che decidesse di non pagare più il contributo associativo sindacale può eliminare la voce ad esso corrispondente dal cedolino della pensione. Ma come si fa? Se il titolare del trattamento pensionistico dispone delle credenziali di accesso, può entrare nell’area personale dedicata sul portale INPS online, e dalla barra in evidenza in cui appare la dicitura “servizi, prestazioni, informazioni. Es. Pensioni?” dovrà digitare il termine “gestione deleghe sindacali”.

Avviando la ricerca si otterrà la visualizzazione del servizio “gestione deleghe sindacali su trattamenti pensionistici” da cui si può procedere con la revoca del contributo mensile.

Se si apre la schermata del servizio si può visualizzare la categoria a cui si riferisce la pensione, il numero identificativo del certificato, la denominazione dell’associazione sindacale cui è stata sottoscritta l’adesione, la data dell’inizio del rapporto associativo, e naturalmente il dato relativo all’importo della quota mensile che corrisponde alla ritenuta sul cedolino della pensione.

A questo punto il pensionato può cliccare sul pulsante evidenziato in rosso che riporta la dicitura: “revoca delega sindacale esistente”. Dando conferma per questa operazione si formalizza la disdetta al sindacato con convalida a decorrere dalla data di invio della revoca.

Fatto ciò il pensionato non paga più la quota associativa al sindacato, e quindi elimina la voce della trattenuta sul cedolino della pensione. Il sindacato, una volta fatta la disdetta, non riceverà più il contributo pensione derivante dalla trattenuta sindacale.

Una volta inoltrata la richiesta attraverso i passaggi sopra descritti, il pensionato può verificare lo stato di avanzamento della richiesta di revoca della trattenuta dell’Inps sulle pensioni accedendo al portale dedicato all’Istituto da cui si evince lo stato della pratica.

Possiamo dire che l’accettazione della revoca viene scaglionata in determinati trimestri, il che vuol dire che prima che la voce relativa alla trattenuta scompaia dal cedolino possono trascorrere alcuni mesi.

Il pensionato che però non è in possesso delle credenziali per accedere al sido dedicato INPS può presentare la richiesta per la revoca della quota associativa sindacale direttamente all’Istituto, oppure tramite Caf o patronati.

Le norme sulla trasparenza dei trattamenti pensionistici

Ad affrontare la questione trasparenza è la circolare INPS n. 85/2020, con la quale l’Istituto chiarisce le disposizioni contenute nel decreto 4/2019. Nello specifico l’Inps fa riferimento alla normativa che regola la trasparenza dei trattamenti pensionistici, evidenziando che la norma va applicata nel periodo di liquidazione della pensione ma anche nella fase di erogazione e più precisamente:

  • nella delibera di liquidazione del trattamento pensionistico
  • nei cedolini della pensione mensili
  • nella certificazione annuale della pensione

Come le trattenute sui cedolini della pensione vengono acquisite dai sindacati

Per ottenere le trattenute sui trattamenti pensionistici le organizzazioni sindacali agiscono in diversi modi:

  • Quando si tratta di pensioni da liquidare, tramite l’uso della delega unitamente all’istanza per il riconoscimento del trattamento pensionistico
  • Quando si tratta di pensioni correnti, con delega trasmessa all’Inps dalle organizzazioni sindacali

In base a quanto disposto in materia di trasparenza per quel che riguarda i trattamenti pensionistici, l’INPS comunica ai pensionati che una parte dell’assegno della pensione viene destinato alle organizzazioni sindacali attraverso una trattenuta sul cedolino della pensione.

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