I gestori che si sono trovati costretti ad abbassare la saracinesca per via delle disposizioni contenute nei vari Dpcm, a cominciare dal decreto Agosto che è arrivato in piena estate decretando tra le altre cose la chiusura delle discoteche, potranno ricevere dei bonus a titolo di indennizzo per i mancati incassi.
Si tratta di bonus a fondo perduto destinati a chi ha dovuto chiudere il locale, per importi che variano caso per caso, con somme decisamente più alte per le discoteche e via via a calare da cinema e teatri fino a bar e ristoranti.
Il budget complessivo che il ministero dell’Economia ha previsto per i bonus a fondo perduto per i locali chiusi è di 6,2 miliardi di euro, che verranno ripartiti tra le categorie di attività interessate dalle varie misure restrittive che ne hanno imposto la chiusura per contenere la diffusione del contagio da Covid-19 in Italia.
Si parla quindi di tutte quelle attività che non potranno restare regolarmente aperte al pubblico fino alla scadenza delle norme contenute nell’ultimo Dpcm, che proprio a partire dalla giornata di domani viene sostituito con un nuovo Dpcm la cui validità durerà fino al 3 dicembre 2020.
Con il decreto Ristori l’esecutivo ha stanziato quindi 6,2 miliardi di euro con un importo minimo per categoria che verrà riconosciuto a quelle imprese che hanno fatturato fino a 400 mila euro, mentre l’importo massimo sarà destinato alle imprese con fatturato tra 1 e 5 milioni di euro.
Una platea di beneficiari che include anche imprese con fatturato superiore ai 5 milioni di euro, che riceveranno un indennizzo previsto dal decreto Ristori pari al 10% del calo registrato nel fatturato. Secondo le stime saranno non più di 300 mila le imprese interessate da questo provvedimento.
Il bonus per i locali chiusi sarà, secondo quanto riportato dai maggiori media nazionali, più generoso rispetto a quello previsto dal decreto Rilancio. Con il decreto Ristori infatti l’ammontare del bonus andrà dal 100% fino al 400% rispetto a quello precedentemente riconosciuto alle imprese, per un importo massimo che in ogni caso non supererà i 150 mila euro.
A quanto ammonta il bonus a fondo perduto per i locali chiusi?
L’importo del bonus varia in base a diversi fattori. L’Agenzia delle Entrate eroga il contributo direttamente sul conto corrente delle imprese che sono state chiuse coi vari Dpcm, o che si trovano e/o si sono trovate a dover lavorare con orari ridotti.
Secondo le stime pubblicate dal Ministero dell’Economia circa le somme che verranno riconosciute alle imprese sotto forma di contributi a fondo perduto, in generale lo Stato riconoscerà:
- da 1.000 a 10.000 euro per i taxisti
- da 5.000 a 25.000 euro per i ristoranti
- da 3.400 a 20.000 euro per le pasticcerie
- da 4.000 a 16.000 euro per le palestre
- da 4.000 a 20.000 euro per gli alberghi
- da 5.000 a 30.000 euro per i teatri
- da 3.800 a 35.000 euro per gli ostelli della gioventù
- da 11.000 a 50.000 euro per le discoteche
I tecnici del Tesoro hanno calcolato che mediamente i cosiddetti “ristori” previsti dal relativo decreto ammontano a 4.489 euro.
Quando arriva il contributo a fondo perduto per i locali chiusi?
Abbiamo appena visto quanto spetta ai gestori dei locali che sono stati costretti a chiudere per via delle disposizioni contenute nei vari Dpcm, ma non abbiamo ancora visto quando arriveranno i fondi previsti dal decreto Ristori.
La prima cosa da precisare è che il bonus a fondo perduto per i locali chiusi non arriverà per tutti con le stesse tempistiche di accredito sul conto corrente.
Sappiamo invece che l’erogazione dei finanziamenti seguirà un doppio binario. In parole povere coloro che hanno già fatto richiesta per ricevere i contributi previsti dal decreto Rilancio, e quindi non avrà bisogno di presentare nuovamente l’istanza, riceverà il contributo a fondo perduto entro la data del 15 novembre.
I gestori dei locali chiusi che invece presenteranno una nuova domanda dovranno attendere le indicazioni dell’Agenzia delle Entrate per sapere quali saranno le tempistiche di erogazione dei bonus a fondo perduto. L’Agenzia dovrà da un lato riuscire a rispettare la scadenza del 15 novembre, mentre dall’altro dovrà provvedere a definire tempi e regole che riguardano la presentazione delle nuove istanze.
Alcuni dei locali esclusi dai contributi a fondo perduto potrebbero essere inseriti in seguito
Mentre l’Agenzia delle Entrate provvede a chiarire tempistiche e modalità per l’accredito dei contributi a fondo perduto previsti dal decreto Ristori, alcuni dei settori esclusi dalla platea di beneficiari si stanno muovendo per chiedere di essere inseriti tra gli aventi diritto al bonus.
Con il decreto Ristori infatti una serie di attività ‘parallele’ a quelle che possono beneficiare degli aiuti è stata esclusa. In questo lungo elenco troviamo mense, circoli ricreativi, scuole di danza, ma anche categorie più indirettamente colpite dalle chiusure, come colf, commercialisti e consulenti del lavoro.
Non si esclude quindi che nelle prossime settimane venga introdotto un decreto ministeriale con ulteriori codici Ateco, anche se la scarsità dei fondi rimasti a disposizione non lascia ben sperare, visto che si parla di 50 milioni di euro rimanenti.
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