La nuova manovra economica prevede lo stanziamento di 40 miliardi di euro, e al suo interno contiene diverse novità che riguarderanno l’ambito fiscale, tra cui la conferma dell’ex bonus Renzi, e quella del via alla Riscossione dei crediti a partire dal gennaio 2021.

Le novità fiscali più importanti della Legge di Bilancio 2021 si vanno a collocare all’interno del ben più ampio quadro del Documento Programmatico di Bilancio 2021-2023, che è stato approvato dall’esecutivo il 17 ottobre scorso e già inviato per la sua approvazione alla Commissione Europea. Al suo interno sono contenute le decisioni in materia economica e finanziaria per i prossimi quattro anni.

Non si procede però, almeno per il momento, con una vera e propria riforma fiscale, per la quale si dovrà invece attendere almeno il 2022. Niente riforma delle aliquote quindi per rendere il fisco più equo in particolar modo nei confronti del ceto medio così in difficoltà specie all’indomani del lockdown nazionale dei mesi di marzo-aprile 2020.

Tuttavia alcune novità anche importanti in ambito fiscale verranno introdotte. Tra queste nella Legge di Bilancio 2021 troviamo in particolare:

  • La conferma dell’ex bonus Renzi da 80 euro, che diventa bonus da 100 euro ed avrà una platea più ampia
  • L’introduzione dell’assegno unico per le famiglie che va a sostituire i sussidi in vigore fino ad oggi potenziandoli
  • Gli sgravi sul costo del lavoro nelle regioni del Sud, con una fiscalità di vantaggio per i giovani con meno di 35 anni

Inoltre, sebbene non fosse atteso, è arrivato lo stop della riscossione dei crediti fino alla fine del 2021, anche se resta valida la data del 10 dicembre per la doppia scadenza della pace fiscale.

Confermato il bonus in busta paga, ex bonus Renzi

Una delle novità indubbiamente più interessanti in ambito fiscale che troviamo nella legge di Bilancio 2021, è la conferma del bonus da 100 euro in busta paga. Si tratta di una ‘nuova versione’ del bonus da 80 euro introdotto dal governo Renzi.

Il nuovo bonus per i lavoratori è stato infatti portato a 100 euro per i redditi fino a 28 mila euro. Inoltre potranno ricevere il bonus anche i lavoratori con redditi da 28 mila fino a 35 mila euro, anche se in questo caso l’importo è di 80 euro invece che di 100. Infine per i lavoratori con reddito fino a 40 mila euro il bonus ha un importo variabile che può arrivare fino a 80 euro.

In sintesi per quel che riguarda il ‘nuovo’ bonus Renzi, possiamo brevemente esporre il suo funzionamento in questo modo:

  • Bonus da 100 euro al mese come credito Irpef in busta paga per redditi da lavoro dipendente fino a 28.000 euro
  • Bonus da 80 euro al mese sotto forma di detrazione fiscale sui redditi da lavoro dipendente per redditi da 28.001 a 35.000 euro
  • Bonus da 80 fino a 0 euro al mese sotto forma di detrazione fiscale sui redditi da lavoro dipendente per redditi da 35.001 a 40.000 euro.

La notizia della conferma del bonus da 100 euro in busta paga è ufficiale, infatti nel comunicato stampa n.67 del Consiglio dei Ministri, l’esecutivo ha reso noto che il cosiddetto bonus Renzi verrà elargito anche per il 2021.

Nel comunicato leggiamo infatti: “Con circa 1,8 miliardi di euro aggiuntivi, per uno stanziamento annuale complessivo di 7 miliardi, viene portato a regime il taglio del cuneo per i redditi sopra i 28.000 euro”.

Assegno unico per le famiglie e per lavoratori con partita Iva

Nella Legge di Bilancio 2021 è stato anche inserito l’assegno unico per i figli under 21 che viene portato a 250 euro e dovrebbe iniziare ad essere erogato a partire dal 1° luglio 2021, cioè da quando arriveranno a scadenza le misure a sostegno della famiglia che sono attualmente in vigore (assegni familiari e altri bonus) e che verranno sostituite di fatto dall’Assegno Unico per le famiglie.

Non sono stati ancora definiti del tutto alcuni dettagli come l’importo esatto dell’assegno, che risulterà variare in base a diversi fattori legati al reddito ISEE ed alla composizione del nucleo familiare, ma che comprenderà anche una quota fissa.

Tra le novità che riguardano l’introduzione dell’assegno unico il fatto che il sussidio sarà destinato anche alle partite Iva e agli incapienti. Al contempo la Legge di Bilancio 2021 estende la durata del congedo di paternità, che ad oggi risulta ferma a 7 giorni lavorativi che vengono retribuiti al 100%, e che prevede un giorno di congedo facoltativo in alternativa alla madre.

Manovra economica 2021: fiscalità di vantaggio per imprese al Sud e under 35

Nella Legge di Bilancio 2021 troviamo uno stanziamento di 13,4 miliardi di euro per il triennio 2021-2023 che serviranno per portare a regime la fiscalità di vantaggio per le imprese al Sud. Inoltre si provvede a prorogare il credito di imposta per gli investimenti nelle Regioni meridionali.

Per tutti i lavoratori già assunti e per i nuovi lavoratori, la Legge di Bilancio 2021 introduce una riduzione dei contributi del 30%. Si tratta di una misura che non grava né sulle imprese né sulle buste paga dei lavoratori.

Con la manovra economica si determina il taglio del 30% dei contributi a carico delle imprese per quei lavoratori che risiedono nelle regioni del sud Italia, vale a dire Umbria, Abruzzo, Basilicata, Campania, Calabria, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna.

Per quel che riguarda invece le agevolazioni per i giovani al di sotto dei 35 anni, la misura agisce su base nazionale con l’azzeramento per tre anni dei contributi a carico delle imprese per le assunzioni degli under 35.

L’attività di riscossione riprende nel 2021

Una delle novità che l’esecutivo introduce con la nuova Legge di Bilancio in ambito fiscale riguarda la ripresa dell’attività della riscossione.

Su questo punto c’è stata un po’ di incertezza inizialmente, ma alla fine il Consiglio dei Ministri ha disposto la proroga fino al 31 dicembre 2020 della sospensione delle seguenti attività in ambito tributario:

  • Attività di notifica di nuove cartelle di pagamento
  • Attività di pagamento delle cartelle già inviate in precedenza e degli altri atti dell’Agente della Riscossione

L’esecutivo ha anche provveduto a prorogare fino a fine 2020 il periodo durante il quale si decade dalla rateizzazione con il mancato pagamento di 10 rate invece che 5.

Nell’ambito della riscossione dei pagamenti si punta su uno smaltimento graduale delle cartelle che si sono accumulate fino ad oggi, alle quali si andranno inevitabilmente ad aggiungere quelle relative ai ruoli che gli enti consegneranno fino al termine della sospensione. Si stabilisce quindi il differimento di 12 mesi del termine entro il quale è previsto che sia avviata la procedura di notifica delle cartelle.

Novità che modificano quindi il calendario della Riscossione, ma per quanto riguarda la pace fiscale, le scadenze non subiscono alcuna modifica, così pure per la rottamazione ter e per il saldo e stralcio delle cartelle, che resta fissato alla data del 10 dicembre 2020.

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