Nelle prossime settimane inizieranno ad essere erogati i vari bonus Inps previsti dal decreto Rilancio e aventi lo scopo di fornire un sostegno concreto alle famiglie e rilanciare i consumi per far ripartire l’economia italiana all’indomani del lockdown.
I bonus Inps saranno destinati alle fasce di popolazione meno abbienti, e ai lavoratori che si trovano in maggiore difficoltà. Richiedere i bonus però non sempre è facile come dovrebbe, e non tutti sono in grado di districarsi tra i vari moduli da compilare per presentare la domanda.
Alcuni dei bonus messi a disposizione dall’attuale esecutivo sono già stati richiesti, come ad esempio il bonus Mamma o il bonus Cultura destinato ai neo-diciottenni. Di bonus in arrivo però ce ne sono molti altri, accompagnati poi da importanti novità a sostegno del reddito come la cassa integrazione e l’assegno unico per le famiglie.
A chi spetta il bonus Inps da 1.800 euro
Il bonus Inps da 1.800 euro è uno degli incentivi introdotti con il decreto Rilancio, ed è indirizzato ai lavoratori che hanno subito un maggiore danno per via delle misure restrittive imposte durante il lockdown e della crisi economica legata all’emergenza Coronavirus più in generale.
Hanno diritto al bonus Inps da 1.800 euro i lavoratori dipendenti e gli autonomi che, per via del lockdown e degli effetti sull’economia prodotti dalla pandemia di Covid-19, hanno cessato, ridotto o sospeso la propria attività o il rapporto di lavoro e che non sono stati raggiunti dalle misure introdotte con il decreto Cura-Italia.
Il bonus Inps da 1.800 euro è destinato quindi ai lavoratori stagionali, non appartenenti a turismo e stabilimenti termali. Possono beneficiare del bonus anche i lavoratori intermittenti e i lavoratori autonomi occasionali senza partita Iva e non iscritti ad altre forme previdenziali. Infine possono accedere al beneficio anche i lavoratori incaricati delle vendite a domicilio con partita Iva che però non risultino iscritti ad altre forme di previdenza.
A tutte le categorie di lavoratori sopra descritte spetta, in base a quanto stabilito dal decreto Rilancio, un bonus di 600 euro al mese per marzo, aprile e maggio, per un totale che raggiunge appunto i 1.800 euro.
Con la circolare INPS 29 maggio 2020, n. 67, l’Istituto spiega nel dettaglio le modalità con cui devono essere inoltrate le domande, quali sono le classi escluse o che vanno in conflitto con l’istanza.
Anche per richiedere il bonus Inps da 1.800 euro è necessario seguire la procedura per l’invio telematico. La domanda deve essere inoltrata online tramite il portale Inps usando l’identificativo Spid, il nuovo metodo di accesso diventato obbligatorio a partire dal 1° ottobre.
Per gli studenti con Isee basso c’è il bonus Inps da 1.000 euro
In questi giorni è stato annunciato anche l’arrivo del bonus destinato agli studenti con ISEE basso, che stando a quanto stabilito dal decreto Rilancio potranno ottenere un bonus Inps da 1.000 euro.
L’idea è quella di alleggerire il carico sulle spalle dei genitori con figli che studiano attraverso l’introduzione di un bonus che fornisce un sostegno in tutto simile a quello rappresentato dalla classica borsa di studio.
Il bonus infatti è riservato agli studenti che raggiungono nell’ambito del proprio ciclo di studi dei risultati ritenuti meritevoli in diversa misura in base a quelle che sono le classi frequentate.
Oltra alla condizione del rendimento scolastico vi è anche quella che riguarda il reddito ISEE che deve necessariamente essere basso. Hanno diritto a richiedere il bonus gli studenti che frequentano le scuole secondarie di primo e secondo grado, a patto che abbiano ottenuto dei voti alti, ai quali potrà andare un assegno di valore compreso tra 750 e 1.000 euro.
I voti conseguiti dal candidato devono essre pari o superiori a 8/10 per i ragazzi delle scuole superiori mentre per i portatori di handicap o disabilità il requisito scende a 6/10. Avranno diritto ad accedere al bonus Inps anche gli studenti che risultano in ritardo con la carriera scolastica a patto che il ritardo non superi la soglia di un anno di studi.
Per poter ottenere il bonus da 1.000 euro destinato a genitori con figli che studiano inoltre non si dovranno percepire altre forme di sussidi pari o equiparabili.
Bonus Inps per genitori con figli all’asilo nido
Tra i bonus Inps destinati alle famiglie con figli vi è quello nato con lo scopo di aiutarle a sostenere le spese relative alla retta dell’asilo nido. Si tratta di un bonus molto apprezzato che è stato introdotto con l’articolo 1, comma 355 della legge 11 dicembre 2016, n. 232 con il quale si stabilisce che per tutti i figli nati dal 1 gennaio 2016 è previsto un bonus di importo variabile in base ad alcuni fattori.
Inoltre con la Legge di Bilancio 2019 la validità del bonus per l’asilo nido è stata prorogata fino al 2021.
Il bonus può essere utilizzato dai genitori per il pagamento delle rette relative all’iscrizione dei bambini a scuole d’infanzia pubbliche o private. Il bonus è erogato per figli fino a 3 anni di età affetti da gravi patologie che non possono frequentare le scuole e per i quali si rende necessaria una forma di assistenza presso il domicilio.
Hanno diritto a richiedere il bonus i genitori con figli nati o adottati. L’importo del bonus varia in base all’Isee, infatti per Isee che non superano i 25 mila euro il bonus massimo erogabile sarà di 3 mila euro annui, mentre con Isee tra i 25 mila e i 40 mila euro il bonus scende a 2.500 euro l’anno, per poi calare ancora fino a 1.500 euro annui per redditi Isee superiori a 40 mila euro.
L’importo del bonus però varia anche in base al conteggio dei mesi effettivi di frequenza del bambino alla scuola dell’infanzia. Con una frequenza pari a 11 mesi il bonus sarà erogato per intero, ma se la frequenza risulterà inferiore allora si dovrà calcolare sulla base della propria fascia Isee l’importo mensile e moltiplicarlo poi per l’effettiva frequenza scolastica.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati.
Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta,
causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.
Piattaforme consigliate per fare trading sulle azioni Unicredit
Il vostro capitale è a rischio. Considera la perdita di denaro dal 51% (eToro) fino all’89% (altri fornitori) con il trading CFD.