L’assegno unico per le famiglie con figli a carico fino a 21 anni nella nuova manovra economica viene confermata l’introduzione dell’assegno unico il cui importo andrà da 50 fino a 250 euro, con uno stanziamento che per il 2021 sarà di 3 miliardi, mentre per il 2022 si passa a 6 miliardi di euro.
Troverà copertura nella Legge di Bilancio 2021 l’assegno unico e universale per le famiglie, che viene assegnato mensilmente per ciascun componente sotto i 21 anni che non lavora, e sarà indirizzato, secondo quanto riportato da IlSole24Ore, anche ai lavoratori autonomi e agli incapienti.
Le risorse stanziate, di 3 miliardi per il 2021 e 6 miliardi per il 2022 si andranno ad aggiungere a quelle di un fondo ad hoc che è stato istituito l’anno scorso e ai 15 miliardi che arrivano grazie al superamento delle misure che sono in vigore ad oggi, come le detrazioni fiscali e gli assegni al nucleo familiare (Anf).
A chi sarà destinato l’assegno unico alle famiglie
L’assegno unico scatta a partire dal settimo mese di gravidanza per ciascun figlio a carico con meno di 21 anni di età. La platea comprende, secondo gli ultimi dati pubblicati dall’Istat, 12,5 milioni di bambini e ragazzi, 10,1 dei quali sono minori.
In questo modo aumenta considerevolmente il numero di cittadini che hanno accesso a misure di welfare “diretto”, che già comprende i 12 milioni di contribuenti che oggi godono delle detrazioni fiscali per familiari a carico, per una media di 990 euro all’anno di sconto sull’Irpef.
Attualmente le famiglie raggiunte dagli assegni (Anf) sono circa 4,2 milioni in tutto. Si tratta ad oggi del principale contributo attivo destinato alle famiglie con figli fino a 18 anni, ma la sua platea è circoscritta ai dipendenti privati, agricoli, domestici, iscritti alla gestione separata Inps e ai titolari di prestazioni previdenziali.
Risultano invece escluse dall’Anf 2,4 milioni di famiglie il cui reddito deriva prevalentemente da lavoro autonomo per le quali si era pensato di anticipare l’elargizione dell’assegno unico familiare già a partire da gennaio 2021 invece che dal mese di luglio, ma le coperture potrebbero non essere sufficienti.
Con l’assegno unico per le famiglie si parte a luglio 2021
Entro la fine dell’anno l’esecutivo giungerà all’approvazione del testo definitivo della Legge di Bilancio 2021, ma per quel che riguarda l’assegno unico per le famiglie non sarà possibile partire già da gennaio prossimo.
Le legge delega sull’assegno unico deve infatti ottenere prima il via libera da parte del Senato, dove il 14 ottobre scorso è stato avviato l’esame della commissione Lavoro e previdenza sociale, dopo l’Ok ottenuto alla Camera dei Deputati a giugno 2020.
Dello stato dei lavori per quel che riguarda l’assegno unico per la famiglia ha parlato la ministra per la Famiglia, Elena Bonetti, la quale ha confermato che “c’è disponibilità a procedere con celerità visto il materiale e la convergenza delle forze politiche già raccolti alla Camera”.
La ministra Bonetti, da sempre in prima linea a sostegno di questa misura nell’ambito del cosiddetto Family Act, con il suo dicastero impegnato insieme al Ministero di Economia e Finanza e al Ministero del Lavoro e Politiche sociali, dovrà trovare un accordo per giungere alla forma finale del provvedimento che introduce l’assegno unico per la famiglia che sarà espressa dal decreto attuativo.
Elena Bonetti ha spiegato a tal proposito che “sono richiesti dei tempi tecnici: per quanto anticipiamo la scrittura, il testo dovrà raccogliere il parere dei ministeri e passare al vaglio della Corte dei Conti”.
Non sarà pertanto possibile arrivare a completare il disegno del provvedimento prima dei mesi di marzo-aprile 2021, dopodiché si darà il via alle erogazioni ma non prima del mese di luglio. Tra l’altro proprio a luglio 2021 scade la tranche annuale degli assegni al nucleo familiare per i quali si procede con la domanda per il rinnovo generalmente all’inizio dell’estate.
La ministra per la Famiglia ha infatti assicurato: “fino a quel momento stiamo ancora lavorando perché restino in vigore le misure esistenti”.
Quale sarà l’importo dell’assegno unico per la famiglia?
Non vi sono ancora certezze per quel che riguarda l’importo finale che spetterà a ciascuna famiglia con l’assegno unico. Per avere maggiori dettagli in merito infatti si dovranno attendere maggiori certezze sugli stanziamenti che serviranno per procedere con le simulazioni.
Il presidente nazionale del Forum delle associazioni familiari, Gigi De Paolo, ha spiegato: “siamo disponibili a ragionare sull’istituzione di un tavolo tecnico per velocizzare le simulazioni. Ciò che più conta è che, con il riordino e l’abolizione di bonus e detrazioni, nessuna famiglia prenda meno di quanto già percepisce ora”.
E per fornire alle famiglie che oggi beneficiano degli attuali sussidi proprio la ministra Bonetti ha confermato l’intenzione di inserire nel testo attuativo una clausola che tuteli i percettori. “Non l’abbiamo potuta inserire nella legge delega, per non vincolare la Ragioneria dello Stato alla conta delle risorse, ma staremo attenti in fase di attuazione” ha infatti spiegato Elena Bonetti.
Ma quale sarà l’importo dell’assegno unico per le famiglie? Secondo quanto leggiamo su IlSole24Ore “sarà composto da una quota universale, intorno ai 50-100 euro per ciascun figlio” poi però si deve anche aggiungere una quota che varia in base alla situazione economica del nucleo familiare, e che si azzera al raggiungimento di una soglia di 50-60 mila euro di reddito Isee.
L’assegno unico per le famiglie prevede anche delle maggiorazioni che si innescano a partire dal terzo figlio in poi, ma anche per l’eventuale presenza di disabili, e si sta valutando la possibilità di introdurne per i nuclei con un solo genitore.
Per le fasce di reddito medio-basse si arriva così ad un importo che potrebbe aggirarsi intorno ai 200-250 euro a figlio. Una somma che appare ragionevole se si fa il confronto con quanto percepiscono oggi le stesse famiglie tra detrazioini e assegni al nucleo familiare (Anf).
Se proviamo a prendere come ipotesi quella di un nucleo familiare con reddito medio annuo imponibile tra i 15 mila e i 70 mila euro, composto da due genitori con un figlio, oggi tra sconti sull’Irpef e Anf può arrivare a percepire tra i 234 e i 41,7 euro al mese. Mentre con due figli si può arrivare tra i 352 e i 58 euro al mese, mentre con tre si passa alla forbice compresa tra 469 e 114 euro mensili.
È comunque necessario tener conto del fatto che ora come punto di riferimento per stabilire l’importo di sussidi e detrazioni per le famiglie si prendere il reddito familiare, mentre passando ad una valutazione basata sull’Isee il discorso cambia. L’Isee infatti tiene conto anche dell’abitazione e del patrimonio mobiliare di ciascun componente del nucleo familiare.
Senza contare che nel frattempo l’esecutivo dovrebbe anche completare la riforma dell’Irpef, cosa che dovrebbe avvenire entro il 2022.
La ministra Bonetti, circa l’introduzione del nuovo assegno unico per le famiglie, ha poi concluso affermando: “non vogliamo che l’assegno produca reddito. Bisognerà vedere se si andrà verso il modello tedesco o verso ‘il minimo esente’, ma questo lo vedremo solo più avanti”.
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