Non è certo una novità che l’Ue non vede di buon occhio l’abolizione dell’Imu sulla prima casa che l’Italia ha stabilito ormai da diversi anni, ma in questi ultimi giorni in particolare il tema sta tornando sotto i riflettori, e a far luce sulla questione della possibile reintroduzione della tanto odiata tassa sulla prima casa ci ha provato il Commissario Europeo agli Affari Economici, Paolo Gentiloni.

L’occasione è stata una interrogazione della deputata europea della Lega, Silvia Sardone, che ha chiesto delucidazioni in merito alla possibile reintroduzione dell’Imu sull’abitazione principale. L’ex premier non ha dato grandi certezze, ma quantomeno sembra si possa escludere l’arrivo di imposte patrimoniali aggiuntive.

“Il documento di lavoro dei servizi della Commissione Relazione per Paese relativa all’Italia 2020 comprende un’analisi del sistema fiscale italiano” spiega Gentiloni nella sua risposta all’interrogazione dell’eurodeputata leghista “nel complesso, i principali problemi individuati dalla Commissione sono l’elevato carico fiscale che grava sul lavoro e l’elevato livello di evasione fiscale”.

Il commissario europeo spiega poi che “l’analisi dimostra che, abolendo l’esenzione dell’Imu sull’abitazione principale (con diversi gradi di progressività) e utilizzando le entrate supplementari per ridurre la tassazione sul lavoro, si fornirebbero maggiori incentivi a lavorare, determinando ripercussioni positive sulla crescita economica”.

Bruxelles aveva già in passato fornito all’Italia indicazioni abbastanza precise per quel che riguarda le imposte sugli immobili, indicazioni che fino ad oggi è stato possibile in qualche modo eludere, ma che potrebbero invece ripresentarsi ora in un contesto sicuramente più delicato visto il tracollo economico del Paese dovuto al lockdown.

“Le raccomandazioni specifiche per Paese rivolte all’Italia dal 2012 al 2019 nell’ambito del semestre europeo, adottate dal Consiglio in base a una proposta della Commissione, consigliavano di trasferire il carico fiscale dal lavoro verso imposte meno penalizzanti per la crescita, come quelle sul patromonio” ha spiegato Gentiloni.

Tra queste imposte quindi troviamo inevitabilmente l’Imu, e la sua possibile reintroduzione per quel che riguarda anche la prima casa, per la quale ora non è previsto il pagamento.

“Le raccomandazioni formulate nell’ambito del semestre europeo 2017 specificavano che quest’obiettivo doveva essere raggiunto anche con la reintroduzione dell’imposta sulla prima casa a carico delle famiglie con reddito elevato” spiega infatti il commissario europeo, che però ha anche specificato che “le raccomandazioni specifiche per Paese relative all’Italia non contengono riferimenti a imposte patrimoniali aggiuntive”.

Il rischio del ritorno dell’Imu anche sulla prima casa quindi viene confermato dal commissario Gentiloni, mentre sembra esclusa la possibilità di ulteriori tasse patrimoniali.

A chiedere i chiarimenti che il commissario europeo agli Affari Economici ha provveduto ad esporre è stata, come accennato, la deputata leghista Silvia Sardone, che aveva così introdotto l’interrogazione: “tra le indiscrezioni in merito alle raccomandazioni dell’Ue all’Italia c’è anche una modifica delle tasse sulla casa”.

“Le raccomandazioni dell’Ue pubblicate a seguito dell’ultima riunione dell’Ecofin dell’anno scorso segnalavano che l’esenzione dell’IMU sull’abitazione principale (prima casa) non è molto apprezzata” spiegava quindi la deputata europea del Carroccio “la sensazione è che la Commissione non valuti positivamente questa esenzione ma anche il fatto che non sia stato introdotto un meccanismo impositivo progressivo sul mattone in base al reddito familiare”.

In sintesi dalla Lega al Commissario Paolo Gentiloni vengono poste queste tre domande:

  • L’Ue intende chiedere all’Italia di ripristinare l’Imu sulla prima casa?
  • Tra le richieste di Bruxelles che anche l’introduzione di una tassa patrimoniale?
  • Qual è la posizione del Commissario Paolo Gentiloni sulla fiscalità in Italia?

Ora non resta che osservare gli sviluppi attesi nelle prossime settimane nell’ambito dei lavori per la riforma fiscale che il governo Conte bis ha in programma di mettere in campo.

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