A partire dalla giornata di ieri l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte, o per essere più precisi il ministero del Tesoro, ha reso disponibili gli allegati della Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza (Nadef) approvato nei giorni scorsi dalla maggioranza di governo.
Tra gli allegati alla Nadef vi è anche il piano per i controlli fiscali dell’Agenzia delle Entrate e della Guardia di Finanza. Si tratta di un documento composto da ben 356 pagine titolato: “Relazione sull’economia non osservata e sull’evasione fiscale e contributiva”.
Qual è il piano anti-evasione dell’Agenzia delle Entrate?
Con l’approvazione della Nadef si compie un passo in avanti anche verso l’utilizzo delle risorse prevista per l’Italia con il Recovery Fund. Il documento però dovrà essere prima approvato dall’esecutivo comunitario, dopodiché verrà avviato il processo per l’attivazione dei fondi destinati all’Italia, i quali però non arriveranno prima del 2021.
Intanto alla Nadef è stato allegato il piano che l’Agenzia delle Entrate ha messo nero su bianco per contrastare l’evasione fiscale nei prossimi tre anni.
Nel documento che come accennato consta di 356 pagine, l’Agenzia descrive le attività che intende mettere in campo per raggiungere tre obiettivi specifici:
- migliorare la tax compliance
- sostenere la competitività delle imprese
- sostenere la crescita del Paese
Per quel che riguarda la tax compliance, si fa riferimento all’adempimento spontaneo degli obblighi tributari in capo al contribuente. Si tratta di un obiettivo che l’Agenzia delle Entrate si prefigge da tempo, senza mai però essere riuscita ad avvicinarsi al suo raggiungimento nonostante l’adozione di una serie di politiche anti-evasione e il graduale miglioramento dei servizi offerti.
Per raggiungere gli obiettivi fissati nel documento, l’Agenzia delle Entrate provvederà a potenziare i rapporti con le Autorità pubbliche nazionali, a cominciare dal corpo della Guardia di Finanza, ma anche con quelle comunitarie e internazionali attraverso la condivisione delle informazioni.
Si punta infatti a combattere le frodi fiscali, potenziando la lotta all’evasione fiscale sia all’interno dei confini nazionali che al di fuori di essi.
Si tenterà, secondo quanto descritto nell’allegato alla Nadef, di migliorare i rapporti tra contribuenti e Fisco, e per raggiungere questo obiettivo si agirà attraverso un processo di semplificazione prima di tutto dell’accesso ai servizi telematici, e si provvederà ad introdurre la figura dell’assistente virtuale a distanza.
Dovranno poi essere drasticamente ridotti i tempi di attesa per ottenere l’erogazione dei rimborsi fiscali spettanti a cittadini e imprese, in modo tale da immettere liquidità in un sistema economico che attraversa una fase estremamente delicata per via dei devastanti effetti prodotti dalle misure restrittive adottate nel periodo di lockdown.
L’Agenzia delle Entrate, nell’ambito del processo di semplificazione, sta anche lavorando per far sì che la dichiarazione dei redditi precompilata diventi ordinaria anche per i lavoratori con partita IVA.
Nel piano per contrastare l’evasione fiscale si fa riferimento anche ad una “evoluzione della fattura elettronica attraverso il Sistema di Interscambio, insieme alla gestione a regime dell’obbligo di trasmissione telematica dei corrispettivi anche ai fini dell’avvio della lotteria degli scontrini e all’aggiornamento degli ISA” come riportato da TrendOnline.
Pagamenti elettronici: scattano i controlli fiscali dell’Agenzia delle Entrate
Per contrastare l’evasione fiscale l’esecutivo guidato da Giuseppe Conte punta molto anche sugli incentivi per i pagamenti elettronici, come il bonus bancomat ed il meccanismo del super cashback.
Per entrambe queste misure si attende il decreto attuativo con le istruzioni operative che dovrebbe permettere la loro effettiva entrata in vigore a partire dal 1° dicembre 2020.
Secondo le convinzioni dell’attuale governo per contrastare l’evasione fiscale è necessario andare verso una società cashless, come indicato dal manager Vittorio Colao, ex Ad di Vodafone. Questi, in tempi non sospetti, ben prima di essere messo a capo della cosiddetta task force da Giuseppe Conte, aveva auspicato il divieto per l’uso dei contanti anche perché questo avrebbe rappresentato interessanti prospettive di guadagno per alcune imprese in particolare.
Detto fatto, il governo si sta adoperando per seguire le linee guida indicate spingendo per ottenere la dismissione del denaro contante, come se fosse l’unico modo per ridurre l’evasione fiscale. D’altra parte esistono molti Paesi d’Europa e del mondo in cui l’evasione fiscale è assolutamente sotto controllo e il denaro contante è ancora in circolazione, ad indicare che vi sono altre strade evidentemente per raggiungere lo stesso obiettivo.
Ma tornando al piano dell’Agenzia delle Entrate, che per i prossimi anni prevede anche il monitoraggio del comportamento dei contribuenti che hanno subito un controllo fiscale. Questo servirebbe ad accertare un incremento del grado di adempimento per gli anni a venire.
L’Agenzia punta molto anche sul potenziamento dell’efficacia della Riscossione dei tributi attraverso tre metodi:
- dovranno essere potenziate le tecniche di analisi dei debiti iscritti a ruolo al fine di indirizzare l’attività di riscossione principalmente verso i debitori più solvibili e i crediti che hanno maggiori probabilità di essere riscossi
- si dovrà provvedere al miglioramento dello scambio informativo tra gli enti impositori o beneficiari e l’agente incaricato della riscossione
- si procederà con il progressivo allineamento delle diverse banche dati, ma prestando sempre la necessaria attenzione alla necessità di salvaguardare tutti i crediti affidati in riscossione.
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