L’assegno sociale è una prestazione che viene riconosciuta dall’Inps a quei soggetti che non hanno maturato i requisiti per la pensione, il che significa che nonostante abbiano raggiunto l’età pensionabile non hanno versato i contributi previdenziali oppure li hanno versati ma senza raggiungere le soglie stabilite dalla legge perché si possa avere accesso al trattamento pensionistico.

In questi casi subentra quindi l’assegno sociale, anche detto pensione sociale, che viene riconosciuto indipendentemente da quanti contributi previdenziali siano stati versati dal soggetto nel corso degli anni di lavoro.

L’importo dell’assegno sociale non varia a seconda dei contributi versati, ma è soggetto alla rivalutazione annuale ISTAT sulle pensioni minime e assegni sociali. Per quanto riguarda il 2021, quindi l’assegno sociale spettante a chi inizierà a perecepirlo a partire dall’anno venturo, sarà necessario attendere per di sapere quale sarà la percentuale di rivalutazione pensioni 2021 che verrà applicata in base agli indici ISTAT appunto.

Proprio sulla base degli indici ISTAT infatti è stato leggermente aumentato l’importo dell’assegno sociale 2020, che è passato da 458 a 460 euro, per un incremento dello 0,4%.

Dal 2019 inoltre è in vigore la pensione di cittadinanza, e quindi l’assegno sociale subisce un incremento ulteriore che lo porta a 780 euro per gli over 67 con reddito Isee inferiore a 9.360 euro se in affitto, o 7.560 euro se hanno casa di proprietà.

A chi è destinato l’assegno sociale?

Per capire cos’è l’assegno sociale dobbiamo necessariamente inquadrare il suo target, vale a dire le persone cui è destinato. Si tratta in fin dei conti di una sorta di trattamento pensionistico, infatti spesso viene anche chiamato con il nome che aveva all’epoca della sua introduzione nel 1966, Pensione sociale.

La pensione sociale è stata poi sostituita appunto dal nuovo assegno sociale INPS come prestazione economica cui l’ex lavoratore ha diritto alla maturazione dell’età pensionabile, indipendentemente dal raggiungimento dei requisiti contributivi stabiliti dalla legge sulle pensioni in vigore al momento del pensionamento.

Al cittadino in questo caso, con l’assegno sociale, si garantisce il reddito minimo che gli consenta di sopravvivere. Ecco perché diciamo che l’assegno sociale spetta solo ai cittadini che dimostrano di essere in possesso di determinati requisiti, ovvero che rientrano in determinati limiti di reddito, che variano in base a diversi fattori, a iniziare dalla composizione del nucleo familiare, se ad esempio il richiedente sia sposato o meno. I requisiti anagrafici vengono pubblicati dall’INPS ogni anno a gennaio.

All’assegno sociale non si applicano poi trattenute IRPEF e viene concesso sempre in via provvisoria fino a quando l’Inps stesso non provvede a verificare i requisiti reddituali e di effettiva residenza del cittadino richiedente.

L’assegno sociale inoltre, a differenza degli altri trattamenti pensionistici, non è reversibile a favore degli eredi in caso di decesso del titolare, inoltre il diritto decade nel momento in cui il titolare decida di lasciare l’Italia per sempre e si sospende in caso di soggiorno all’estero di durata superiore ai 30 giorni.

Quali sono i requisiti per ricevere l’assegno sociale 2021?

Per aver diritto all’assegno sociale 2021 bisogna essere cittadini italiani, comunitari oppure extracomunitari in possesso di permesso di soggiorno CE per soggiornanti di lungo periodo.

Premesso ciò, vediamo quali sono i requisiti grazie ai quali si può ricevere l’assegno sociale.

  • Età: si tratta del primo requisito, cioè quello di aver raggiunto una certa età anagrafica, fissata a 67 anni sia per l’assegno sociale 2021 che per quello del 2020
  • Residenza: possono ricevere l’assegno sociale 2021 tutti coloro che hanno residenza ed abitano effettivamente in Italia. A partire dal 1° gennaio 2009, per aver diritto all’assegno sociale è necessario soddisfare anche un altro requisito riguardante la residenza, quello di aver soggiornato legalmente ed in via continuativa in Italia per almeno 10 anni.
  • Reddito: il terzo ed ultimo requisito per aver diritto all’assegno sociale, che viene infatti riconosciuto come forma di prestazione assistenzialistica, e spetta a tutti i cittadini sprovvisti di altro reddito, ovvero possiedono redditi di importo inferiore ai limiti definiti dalla legge.

I limiti di reddito annuale per aver diritto all’assegno sociale sono anche determinati dalla composizione del nucleo familiare e sono di:

  • 5.997,79 euro per i soggetti non coniugati
  • 11.955,58 euro per i soggetti coniugati

Come fare domanda per l’assegno sociale

Per presentare domanda per l’assegno sociale 2021 si deve inviare il modulo insieme alla documentazione necessaria per via telematica, usando i servizi online dell’INPS se si è in possesso del PIN online Dispositivo.

In alternativa è possibile fare domanda per l’assegno sociale 2021 telefonando al numero verde 803164 che è gratuito da rete fissa, oppure allo 06164164 da rete mobile. O ancora è possibile presentare domanda attraverso i patronati o intermediari dell’INPS.

Il modulo per fare domanda per l’assegno sociale 2021 si può scaricare gratuitamente dal sito dell’Inps entrando nella sezione della modulistica, dove si dovrà cercare la voce: ‘modulo domanda assegno sociale Inps’.

Per il 2021 cambia l’importo dell’assegno sociale INPS

Come accennato, l’importo dell’assegno sociale cambia in base alla tabella ISTAT, quindi attraverso la perequazione delle pensioni ovvero la rivalutazione che spetta sui trattamenti pensionistici.

Ed è proprio questo meccanismo a modificare l’importo dell’assegno sociale che per il 2020 passa da 457,99 euro a 460 euro. I nuovi importi della cosiddetta pensione sociale vengono stabiliti ogni anno sulla base dell’indice di prezzo al consumo ISTAT senza tabacchi.

Qui di seguito vediamo ad esempio in che modo è variato l’importo dell’assegno sociale nel corso degli ultimi anni, a partire dal 2014.

  • 2014: importo totale 447,17 euro
  • 2015: importo totale 448,52 euro
  • 2016 – 2017: 448,07 euro con limite di reddito pari a 5.824,91 euro
  • 2018: importo totale 453 euro per effetto dell’aumento delle pensioni
  • 2019: importo totale 458 euro fino a 780 euro con la pensione di cittadinanza a patto che si rientri nei requisiti ISEE stabiliti dalla legge
  • 2020: importo totale 460 euro fino a 780 euro con la pensione di cittadinanza a patto che si rientri nei requisiti ISEE stabiliti dalla legge
  • 2021: per conoscere l’esatto importo dell’assegno dobbiamo attendere la nuova circolare dell’INPS

A chi spetta l’assegno sociale 2021?

Una volta raggiunti tutti i requisiti per aver diritto all’assegno sociale, a partire da quando il cittadino inizia a percepire la somma spettante? L’assegno viene pagato dall’Inps a partire dal 1° giorno del mese successivo a quello in cui si presenta la domanda, a patto che sussistano appunto tutti i requisiti stabiliti dalla legge.

Il soggetto che risulta in possesso di tutti i requisiti per ricevere l’assegno sociale, vale a dire 67 anni di età, cittadinanza o permesso di soggiorno in Italia con residenza effettiva e dimora stabile da almeno 10 anni, più i requisiti reddituali, ha diritto ad un assegno sociale il cui importo varia in base al reddito personale.

Inoltre nel caso di persone sposate si tiene conto anche del reddito del coniuge, per cui si può giungere al riconoscimento di una prestazione che viene liquidata in misura anche ridotta.

L’assegno sociale in misura intera spetta:

  • Ai soggetti non coniugati e privi di reddito
  • Ai cittadini che hanno un reddito familiare che non supera i 5.977,79 euro annui

L’assegno in misura ridotta invece spetta:

  • Ai soggetti non coniugati che hanno un reddito inferiore all’importo annuo dell’assegno
  • Ai soggetti coniugati che hanno un reddito familiare inferiore al doppio dell’importo annuo dell’assegno.

Vediamo quindi come si calcola il reddito ai fini del riconoscimento dell’assegno sociale. Si prendono in considerazione i seguenti redditi del soggetto richiedente in possesso degli altri requisiti come età e cittadinanza.

  • Redditi assoggettabili all’IRPEF, al netto dell’imposizione fiscale e contributiva
  • Redditi esenti da imposta
  • Redditi soggetti a ritenuta alla fonte a titolo d’imposta per cui eventuali vincite ai giochi, concorsi sia se corrisposte dallo Stato che da persone giuridiche pubbliche e private
  • Redditi soggetti ad imposta sostitutiva: interessi postali e bancari, BOT e CCT, altri titoli di Stato, interessi, premi ed altri frutti delle obbligazioni e titoli similari, emessi da banche e SPA
  • Redditi di terreni e fabbricati
  • Pensioni di guerra
  • Rendite vitalizie INAIL
  • Pensioni dirette estere
  • Pensioni e assegni invalidi civili, ciechi e sordi
  • Assegni alimentari.

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