Con la nuova Legge di Bilancio cui il governo ha già iniziato a lavorare è previsto l’arrivo della tanto attesa riforma del fisco, che dovrebbe produrre sostanzialmente due effetti: la semplificazione della normativa, e la riduzione della pressione fiscale.

E sempre restando sul tema della riforma fiscale, è di questi giorni la notizia che verrà utilizzata una parte dei fondi previsti dal Recovery Fund per abbassare le tasse per il ceto medio. Si tratta di uno degli obiettivi che sono scritti nero su bianco tra le linee guida del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che però dovrà essere approvato dall’Ue prima di poter prendere il via, come stabilito dalle condizioni del Recovery Fund.

L’Ansa ha anticipato le linee guida che il premier Giuseppe Conte ha inviato alle Camere nella giornata del 16 settembre, e vi è una sezione intera incentrata sul nodo della riforma del fisco.

È il caso di sottolineare che, almeno per il momento, si tratta solo di linee guida, quindi nulla di definitivo né di definito. Non sono stati inseriti nel documento tutti i dettagli che potrebbero far parte della prossima manovra economica, ma sappiamo con certezza che tra i traguardi che questo esecutivo si prefigge c’è quello del taglio della pressione fiscale per il ceto medio e per le famiglie con figli.

Nella giornata di ieri, 16 settembre, a Roma si è nel frattempo insediata una Commissione del Consiglio nazionale dei commercialisti, con Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio conti pubblici italiani, alla guida. È lo stesso Cottarelli ad avere il compito di presentare all’attuale esecutivo nelle prossime settimane una proposta che sia in grado di permettere il raggiungimento degli obiettivi prefissati nell’ambito della riduzione delle tasse.

Per ridurre le tasse si useranno i soldi del Recovery Fund

Stando a quanto riportato dall’Ansa, le linee guida che il governo intende seguire per ridurre la pressione fiscale prevedono l’utilizzo delle risorse messe in campo con il Recovery Fund. In realtà si tratta di un programma in parte già noto, visto che vi aveva già fatto un cenno lo stesso ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.

Nelle linee guida, e più precisamente nella sezione dedicata alla riforma fiscale, leggiamo infatti: “una riforma complessiva della tassazione diretta e indiretta, finalizzata a disegnare un fisco equo, semplice e trasparente per i cittadini, che riduca in particolare la pressione fiscale sui ceti medi e le famiglie con figli, e acceleri la transizione del sistema economico verso una maggiore sostenibilità ambientale”.

Sempre all’interno dello stesso documento leggiamo ancora che “l’Italia procederà ad una revisione della tassazione per ridurre l’elevato cuneo fiscale sul lavoro e trasferire l’onere fiscale ad altre voci e in generale ‘dalle persone alle cose'”.

In sintesi quindi possiamo affermare che si va verso una riforma complessiva della tassazione diretta e indiretta attraverso la quale si punta a ridisegnare il Fisco in modo equo, semplice e trasparente.

Cottarelli al lavoro con la Commissione dei commercialisti sulla proposta di riforma fiscale

Dopo che è stato revocato lo sciopero dei commercialisti in seguito ad un accordo raggiunto con il Ministero di Economia e Finanza, ora la categoria è impegnata, attraverso i suoi rappresentanti, a lavorare sul progetto della riduzione delle tasse per ceto medio e famiglie con figli.

I commercialisti hanno infatti cresto una Commissione del Consiglio nazionale dei commercialisti e dal 16 settembre si sono insediati a Roma alla presenza del presidente della categoria Massimo Miani, e guidati da Carlo Cottarelli, direttore dell’Osservatorio conti pubblici italiani.

Sarà proprio la Commissione del Consiglio nazionale dei commercialisti, nei prossimi giorni, a preparare una proposta di riforma del fisco da sottoporre al governo. In questa proposta di riforma ci sarà:

  • la revisione dell’IRPEF, delle relative addizionali e dei regimi di tassazione sostitutiva
  • l’abolizione dell’IRAP
  • l’introduzione del criterio di ‘pura cassa’ per la determinazione del reddito delle piccole attività produttive
  • la semplificazione degli adempimenti tributari
  • la razionalizzazione normativa

Il presidente Miani ha recentemente rilasciato una dichiarazione che è stata ripresa nella nota emessa il 16 settembre e pubblicata sul sito CNDCEC, nella quale leggiamo:

“La riforma fiscale sarà nei prossimi mesi uno dei temi centrali del dibattito pubblico del nostro Paese, da cui dipenderà il futuro dell’economia e la vita delle famiglie e delle imprese italiane. Per le loro competenze i commercialisti non potranno che essere protagonisti di questo passaggio. Per questo motivo chiediamo da tempo con forza alla politica di essere ascoltati. Il punto di vista di chi quotidianamente si occupa di fisco, al fianco di aziende e cittadini contribuenti, non può essere ignorato”.

Non resta che attendere le prossime settimane per conoscere i dettagli della proposta che la Commissione dei commercialisti presenterà al governo.

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