Con il mese di settembre arrivano numerose scadenze fiscali, e tra gli oltre 250 appuntamenti per il contribuente, c’è anche quello del pagamento dei contributi Inps che erano stati sospesi per via dell’emergenza coronavirus.
A settembre quindi ci sarà la ripresa dei pagamenti con numerosi appuntamenti da rispettare, tra cui appunto quello del 16 settembre, data alla quale riprendono ufficialmente i versamenti non solo dell’IVA e dell’Irpef, ma anche dei contributi INPS sospesi.
I contributi erano stati sospesi nei mesi scorsi attraverso i vari decreti emanati dal Governo. I provvedimenti di fatto disponevano la sospensione temporanea degli adempimenti e dei versamenti dei contributi previdenziali e assistenziali dal mese di febbraio a maggio 2020.
I contributi che erano stati in tal modo sospesi dovranno quindi essere restituiti al termine del periodo di sospensione, ma non è prevista l’applicazione di alcuna sanzione o interesse. Il contribuente può mettersi in pari coi versamenti dei contributi Inps pagando in unica soluzione oppure dividendo la somma in quattro rate mensili di pari importo.
L’Inps ha precisato che la data fissata per la ripresa dei versamenti relativi ai contributi previdenziali sospesi, vale a dire quelli relativi al trattamento pensionistico che sarà riconosciuto al raggiungimento dei requisiti a ciascun lavoratore di oggi, è fissata al 16 settembre 2020. La comunicazione ufficiale è arrivata con il messaggio dell’Inps, n. 2871 del 20 luglio 2020.
Chi deve pagare i contributi Inps a settembre?
L’Inps ha fornito tutte le informazioni necessarie per provvedere al pagamento dei contributi sospesi entro la scadenza del 16 settembre. Queste istruzioni riguardano le aziende con dipendenti, artigiani e commercianti, gli iscritti alla gestione separata Inps, i committenti e le aziende agricole.
A proposito delle modalità con le quali si può effettuare il versamento, su TrendOnline leggiamo che “al fine di usufruire della sospensione, anche coloro che intendono procedere al pagamento in un’unica soluzione, sono comunque obbligati a presentare domanda di sospensione”.
Esiste però un’alternativa, quella di scegliere la rateizzazione dell’importo che per il 50% delle somme oggeto di sospensione dovrà essere corrisposto in unica soluzione entro la scadenza del 16 settembre 2020 oppure con rateizzazione che può essere fatto in quattro rate mensili dello stesso importo, la cui prima rata deve essere pagata entro il 16 settembre.
La restante parte, pari al 50% del totale delle somme dovute, può essere pagata a rate, senza l’applicazione di sanzioni né interessi. La somma può essere suddivisa in fino a un massimo di 24 rate mensili di pari importo, e la prima di esse dovrà essere pagata entro il 16 gennaio 2021.
Versamento contributi Inps sospesi, ecco come presentare la domanda di rateizzazione
La domanda per la rateizzazione dei pagamenti relativi ai contributi che erano stati oggetto di sospensione per via dell’emergenza coronavirus, può essere presentata solo per via telematica, tramite il servizio online, tramite SPID e PIN o CNS, direttamente dal titolare, dal legale rappresentante o dagli intermediari e consulenti abilitati.
La comunicazione all’INPS riguarda i datori di lavoro iscritti alle seguenti gestioni:
- datori di lavoro con dipendenti
- artigiani e commercianti
- gestione separata committenti
Nel compilare la domanda bisognerà prestare particolare attenzione anche all’inserimento dell’articolo di legge che riconosce il diritto alla sospensione. Inoltre devono essere compilati i campi che contengono i codici di sospensione di appartenenza, il periodo o i periodi interessati, nonché il totale da rateizzare e il numero delle rate per il quale si intende optare.
Infine, con particolare riferimento alla gestione artigiani e commercianti, l’Inps nel messaggio n. 2871 del 20 luglio 2020, spiega che queste categorie di lavoratori sono tenuti a presentare apposita domanda, e all’interno della stessa dovrà essere indicato il codice fiscale dell’impresa per la quale sussiste l’obbligo di iscrizione alla gestione. L’INPS provvederà quindi a verificare la presenza dei requisiti necessari per aver diritto alla sospensione contributiva.
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