Con la fine delle vacanze estive il governo torna al lavoro per mettere sul tavolo la Nadef (Nota di Aggiornamento al Documento di Economia e Finanza) con la quale si gettano le basi per la nuova Legge di Bilancio.

L’obiettivo dell’esecutivo è quello di introdurre importanti misure a livello fiscale e previdenziale, ma senza ricorrere ad ulteriore finanziamento in deficit, essendo già stata ampiamente raggiunta la soglia dei 100 miliardi di euro, tra decreto Cura Italia, decreto Rilancio e decreto Agosto.

Resta poco più di un mese e mezzo prima che la Legge di Bilancio 2021 venga presentata in Parlamento, cosa che dovrebbe avvenire entro la data del 20 ottobre 2020. Dopodiché s’innescherà l’iter normativo che porterà all’approvazione del testo definitivo della nuova manovra economica entro la fine dell’anno.

Come accennato il governo farà di tutto per non aumentare ulteriormente il deficit, schizzato alle stelle per via delle varie misure introdotte nell’ambito dell’emergenza coronavirus a sostegno di famiglie e imprese.

Finanziaria 2021: bisogna ridurre i bonus e le detrazioni

Uno dei principali obiettivi da raggiungere con la nuova legge di bilancio è quello di ridurre i bonus e le detrazioni fiscali, che allo Stato costano circa 62 milioni di euro. Un peso che deve necessariamente essere rimosso e al contempo il governo è consapevole della necessità di non aumentare le tasse.

La Commissione per la redazione del rapporto annuale sulle spese fiscali, presieduta da Mauro Marè, ha calcolato che le tax expenditures sono in tutto 533 per un valore complessivo di 62,5 miliardi di euro, e che con un loro riordino lo Stato sarebbe in grado di recuperare circa 10 miliardi di euro, una somma sufficiente a finanziare circa il 50% della nuova Legge di Bilancio.

Nella Legge di Bilancio 2021 la riforma del fisco

10 miliardi di euro sarebbero sufficienti a finanziare la riforma fiscale 2021 che dovrà essere contenuta proprio nella nuova manovra economica cui la maggioranza si appresta in questi giorni a lavorare.

La riforma del Fisco dovrebbe avvenire senza ricorrere ad ulteriore deficit, una vera sfida per il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, che si prefigge da una parte l’obiettivo di semplificare, e dall’altra quella di alleggerire la pressione fiscale che grava su cittadini e imprese.

Sarà proprio la riforma del fisco la riforma chiave della Legge di Bilancio 2021. Un obiettivo sicuramente ambizioso, che però non può più essere rimandato. È assolutamente necessario che il Fisco venga riorganizzato, come lo stesso direttore dell’Agenzia delle Entrate, Ernesto Maria Ruffini, ha confermato nei giorni scorsi, definendo l’attuale contribuzione tributaria una “giungla”.

Ed è stato lo stesso Ruffini a sottolineare l’esistenza di oltre 800 leggi, normative e direttive che convergono a formare questo dedalo inestricabile che è il fisco italiano.

Per intervenire nell’ottica della semplificazione si partirà da 5 testi unici, che sono i seguenti:

  • imposte dirette
  • imposte indirette
  • accertamento
  • riscossione
  • contenzioso

Attraverso la semplificazione del Fisco l’esecutivo si prefigge anche l’obiettivo di ridurre la distanza tra i cittadini e le istituzioni, migliorando un rapporto ormai di totale sfiducia reciproca, oltre che semplificando la vita agli addetti ai lavori, a cominciare dai commercialisti.

Legge di Bilancio 2021: taglio dell’Irpef e partite Iva

Quello della semplificazione è solo uno degli obiettivi che la riforma del Fisco si prefigge di conseguire, il secondo è quello di alleggerire la pressione fiscale per dare respiro al ceto medio, che così caro ha pagato il conto presentato dal lockdown.

Per alleggerire la pressione fiscale sul ceto medio si punta ad una riorganizzazione sul modello tedesco, e in quest’ottica il ministero di Economia e Finanza sta valutando la riduzione degli scaglioni Irpef.

Al momento gli scaglioni Irpef sono i seguenti:

  • Fino a 15.000 euro aliquota al 23%
  • Da 15.000 a 28.000 euro aliquota al 27%
  • Da 28.000 a 55.000 euro aliquota al 38%
  • Da 55.000 a 75.000 euro aliquota al 41%
  • Oltre i 75.000 euro aliquota al 43%

Le due aliquote centrali, vale a dire quella del 27 e quella del 38 per cento potrebbero essere accorpate portando alla nascita di una aliquota al 33 o al 36 per cento, riducendo così lo scalino per il ceto medio.

L’intero sistema delle partite Iva potrebbe essere rivoluzionato con la riforma fiscale. Si pensa infatti di abbandonare il sistema di acconti e saldi per il pagamento delle tasse, prediligendo invece un meccanismo di cassa.

Questo nuovo meccanismo si chiama cash flow tax, e si basa su quello che il contribuente ha effettivamente incassato in un orizzonte temporale mensile o trimestrale. Col tempo dovrebbe diventare una sorta di precompilata per le Partite Iva che si gioverebbe anche dell’introduzione della fatturazione elettronica.

Nella Legge di Bilancio 2020 anche la Pace fiscale

Il lockdown imposto dall’esecutivo su tutto il territorio nazionale ha provocato conseguenze sul tessuto socio-economico del Paese che non si cancelleranno con un colpo di spugna. Il conto da pagare, specie con l’arrivo dell’autunno, sarà molto salato, e dopo i vari rinvii e proroghe concessi dal governo, si avvicina la scadenza del 15 ottobre.

Le cartelle esattoriali che sono state rimandate a data da destinarsi dovranno presto essere saldate, ed è in questa prospettiva che l’esecutivo sta valutando la possibilità di una pace fiscale, vale a dire un condono che permetterà ai contribuenti di mettersi in regola a fronte di sconti ed agevolazioni.

Il 15 ottobre si rimetterà in azione la macchina dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione, quella che era tristemente conosciuta col nome di Equitalia. Con la Legge di Bilancio 2021 però si lavora ad una rottamazione quater, che permetterà a circa 9 milioni di contribuenti di mettersi in regola coi pagamenti arretrati.

Gli impegni da mantenere nella manovra economica 2021

La nuova Legge di Bilancio si prefigge vari obiettivi, come la riforma del fisco, il taglio dell’Irpef e la Pace fiscale, e deve al contempo mantenere alcuni impegni già presi tra cui ricordiamo:

  • Bonus Irpef in busta paga: bonus da 100 euro (invece degli 80 euro di Renzi) in busta paga in vigore dal 1° luglio 2020
  • Assegno unico per i figli: per tutti i figli, dal 7° mese di gravidanza fino al 21° anno di età, un assegno a partire dal gennaio 2021
  • Quattordicesima per i pensionati
  • Ecobonus al 110% per la riqualificazione energetica
  • Rinnovo dei contratti per dipendenti statali
  • Proroga dell’Ape social.

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