Non se ne era mai parlato così tanto come nel periodo acuto dell’emergenza coronavirus, quantomeno in Italia, dove lo Smartworking era una pratica adottata in casi ben poco diffusi. Ora il concetto è entrato a far parte della nostra quotidianità e probabilmente questo cambiamento tecnologico finirà per essere definitivo.

Ma l’Italia, e soprattutto i cittadini italiani, sono pronti per lo smart working? Un dato incontrovertibile è che non tutti hanno gli strumenti necessari per poter lavorare da casa, e questo ha indotto il governo a correre ai ripari con nuovi fondi indirizzati proprio a sostenere le famiglie italiane in questo cambiamento tecnologico.

Un cambiamento al quale la Penisola ha sempre assistito da spettatore, ma ora si trova in ballo e gli Italiani sono costretti ad adattarsi ad un mondo che continua ad evolversi in maniera fin troppo rapida, con nuove sfide che è stata la stessa pandemia (anche se più propriamente la causa è rappresentata dal lockdown) ad imporre.

In moltissimi casi è diventato impossibile recarsi sul posto di lavoro. Chi non poteva raggiungere l’ufficio o la scuola si è trovato nella necessità di trovare degli strumenti che permettessero di svolgere il proprio lavoro senza spostarsi da casa.

Così impiegati, docenti, studenti e lavoratori professionisti si sono trovati ad usare pc e tablet da casa, adattandoli a strumenti di lavoro. Un Paese che di certo non era ancora pronto a questo cambiamento radicale, non era pronto alla didattica a distanza né allo smart working.

Ora in questo campo si sta lavorando molto per ridurre il digital divide, o divario tecnologico, tra quei cittadini che hanno gli strumenti e possono quindi svolgere la propria attività comodamente da casa, e coloro che invece si trovano tagliati fuori dal mondo del lavoro in quanto di quegli stessi strumenti non dispongono.

Bonus pc e tablet per risolvere il problema del digital divide

Un problema che deve necessariamente essere risolto al più presto, quello del digital divide, che soprattutto con l’evoluzione del lavoro agile e la chiusura delle scuole si è reso ancora più pressante.

L’Italia si sta muovendo quindi in questa direzione, e dopo l’annuncio da parte del ministro Paola Pisano, che ha reso noto lo stanziamento di fondi europei per la digitalizzazione e per combattere il digital divide, il ministero dello Sviluppo Economico ha firmato i decreti attuativi istitutivi del bonus pc e tablet in data 10 agosto 2020.

La soluzione consiste quindi in bonus da un minimo di 200 euro fino a un massimo di 500 euro destinati a famiglie e imprese per permettere loro di acquistare gli strumenti tecnologici necessari per lo svolgimento dell’attività lavorativa da casa. Gli incentivi sono a beneficio esclusivo di soggetti in difficoltà economica al livello minimo di benessere.

Per poter lavorare da casa servono gli strumenti tecnologici necessari, dal pc o tablet alla connessione internet. Ed occorre anche avere la disponibilità di un locale apposito da adibire a studio per potervi svolgere in tranquillità la propria attività.

Non solo lavorare, ma anche studiare è diventato difficile ai tempi del lockdown, e tanto per i genitori quanto per gli studenti svolgere le proprie attività, di lavoro o di studio, da casa ha richiesto molto impegno e determinazione.

Bonus tablet e pc, chi può richiederlo?

Il ministero dello Sviluppo Tecnologico ha quindi introdotto un bonus da 200 a 500 euro per comprare tablet e pc, ma come funziona esattamente e chi può richiederlo? Il bonus è anzitutto destinato alle famiglie penalizzate da un certo divario economico, ed ha lo scopo di colmare quel Gap che ha visto una parte dei lavoratori e degli studenti italiani in difficoltà o del tutto impossibilitati a svolgere attività di smart working o di didattica a distanza.

Molti uffici durante il lockdown hanno potuto proseguire nel loro lavoro sfruttando la connessione internet di casa, grazie ad una fornitura di qualità sufficientemente alta, e alla disponibilità di dispositivi tecnologici all’aganguardia, ma per molti altri lavoratori non è stato così.

Ed è qui che si va a collocare il bonus pc e tablet da un minimo di 200 ad un massimo di 500 euro, grazie al quale sarà possibile sostenere le famiglie nelle spese necessarie per l’adeguamento tecnologico.

Ecco come nasce il bonus pc e tablet

Un’idea, quella di istituire un fondo spendibile per comperare gli strumenti tecnologici necessari alla pratica di smart working e didattica a distanza, che arriva direttamente dall’Unione Europea. Ne ha parlato infatti Margrethe Vestager, commissaria alla concorrenza Ue, spiegando che questo bonus ha come obiettivo primario il contrasto del digital divide.

Un divario che in Italia è stato evidenziato in maniera lampante proprio durante il periodo di lockdown, e che questa misura mira a colmare in tempi auspicabilmente brevi. Un obiettivo che rientra nel piano di sviluppo e digitalizzazione che è stato presentato il 5 maggio 2020 e che è già stato approvato dalla Commissione Ue.

Il ministro per lo Sviluppo Economico, Stefano Patuanelli, ha poi firmato due decreti attuativi, vale a dire il Piano Scuola e il Piano Voucher per le Famiglie. Il bonus tablet e pc dovrebbe raggiungere una platea di beneficiari che comprende almeno 2,2 milioni di famiglie in difficoltà, per uno stanziamento che complessivamente dovrebbe ammontare ad almeno 200 milioni di euro.

A quanto ammonta il bonus tablet e pc?

Il bonus per pc e tablet è stato inserito nel Piano Nazionale di Riforme (PNR) e consiste di un contributo di massimo 500 euro per aiutare le famiglie in condizioni di disagio economico a coprire le spese sostenute per l’acquisto di strumenti e dispositivi tecnologici utili a combattere il digital divide.

L’importo del bonus non è sempre uguale, ma varia a seconda del reddito ISEE e si estenderà da un contributo minimo di 200 euro fino a un massimo di 500 euro.

C’è poi un fondo dedicato alla digitalizzazione delle imprese, nel qual caso gli importi del bonus possono andare da un minimo di 500 euro ad un massimo di 2.000 euro, rispettivamente per connessioni internet fino a 30 Mbps e per connessioni che arrivano fino a 1 Gbps.

Nel PNR è stato inserito anche un Piano Scuola da 400 milioni di euro che serviranno per attivare servizi di banda larga. Si prevede che l’intervento di digitalizzazione interesserà nei prossimi mesi fino a 32 mila istituti scolastici situati sull’intero territorio italiano.

Il bonus inizierà ad essere erogato a partire dal mese di settembre 2020, secondo quanto indicato nelle direttive del Ministero dello Sviluppo Economico, e avverrà attraverso l’assegnazione di un voucher che si deve attivare mediante l’inserimento di alcune credenziali su una piattaforma dedicata.

Per questo intervento a sostegno della digitalizzazione sono stati stanziati in Italia 1.150 milioni di euro, ma per poter accedere all’incentivo è necessario soddisfare determinati requisiti reddituali:

  • Con reddito ISEE complessivo che non supera i 20.000 euro si ha diritto al bonus da 500 euro per l’acquisto di pc o tablet, o per attivare una connessione internet veloce
  • Con reddito ISEE complessivo che non supera i 50.000 euro si ha diritto al bonus da 200 euro da spendere per l’attivazione di connessioni internet veloci.

Bonus pc e tablet, ecco come fare domanda

Per chiedere il bonus tablet e pc, le famiglie in possesso dei requisiti sopra descritti dovranno necessariamente fare domanda seguendo la procedura indicata dal Ministero dello Sviluppo Economico.

La normativa è stata definita dai decreti attuativi che hanno dato il via libera al bonus pc e tablet, firmati il 10 agosto 2020 dal ministro Stefano Patuanelli (M5s). Gli stessi decreti infatti indicano le modalità di assegnazione del bonus, chi può beneficiarne, quali sono gli importi e la scadenza fissata per presentare domanda.

Poi ci sono il Piano Scuola e il Piano Voucher per le famiglie che rientrano in un piano più allargato di diffusione della connessione a banda larga, per uno stanziamento complessivo di 600 milioni di euro.

Per quel che riguarda questi 600 milioni, la ripartizione avverrà come segue:

  • 400 milioni di euro verranno destinati alla scuola e serviranno per installare connessioni internet veloci in diversi istituti situati su tutto il territorio nazionale
  • 200 milioni di euro verranno destinati a 2,2 milioni di famiglie italiane per permettere non solo di acquistare servizi di connessione internet a banda larga, ma anche tablet e pc. Per poter ottenere il bonus da 500 euro la soglia massima reddituale è stata fissata a 20.000 euro.

Sarà poi Infratel ad occuparsi della gestione dei flussi e delle richieste, mettendo a disposizione un’applicazione attraverso la quale gli operatori dovranno effettuare la registrazione. Alcuni dettagli che riguardano la procedura non sono stati ancora resi noti, ma si attendono nei prossimi giorni aggiornamenti nel merito.

Il via alle richieste per il bonus pc e tablet è previsto per il 1° settembre 2020, ma ancora non è stata comunicata la data di scadenza per presentare le istanze.

Dopo aver completato la procedura di iscrizione l’utente riceve l’assegnazione di un voucher il cui importo può variare da un minimo di 200 ad un massimo di 500 euro in base al reddito ISEE complessivo del richiedente.

Quindi vengono completati i controlli relativi al soddisfacimento dei requisiti richiesti, dopodiché sarà possibile spendere i contributi secondo quanto stabilito dai decreti attuativi, vale a dire nell’acquisto di servizi per la connessione internet veloce e a banda larga, o per l’acquisto di pc, tablet o altri apparecchi tecnologici necessari per smart working e/o didattica a distanza.

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