Dopo il decreto per la regolarizzazione degli immigrati fortemente voluto dalla ministra Teresa Bellanova, ecco un altro contributo di Italia Viva: il Family Act. Si tratta del disegno di legge delega a firma della ministra Elena Bonetti (Iv), con il quale il governo si impegna ad introdurre nel giro di due anni, una serie di agevolazioni fiscali e aiuti per le famiglie con figli.
Quanto ai contenuti, il primo dato indubbiamente interessante è quello relativo all’assegno universale per i figli a carico, destinato allo stralcio, che prosegue nel suo iter parlamentare con la proposta di legge di Graziano Delrio, giunta nella giornata di ieri in Commissione. Infatti su questo nodo il Partito Democratico e Italia Viva hanno alla fine trovato un accordo.
Con il Family Act, secondo il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, si vanno a conciliare vita familiare e lavoro. “Il Family Act è una scelta di speranza e coraggio” ha commentato invece l’esponente di Iv “fatta di concreto nel governo e nella maggioranza. Per questo abbiamo scelto di farlo partire nella parte dell’assegno unico attraverso un percorso parlamentare con la proposta di legge a firma Delrio, che è un primo passo concreto per realizzare il Family Act che vedrò la collaborazione di tutto il Parlamento”.
La ministra del lavoro, Nunzia Catalfo, ha invece affermato che il ddl avrà anche il compito di “incentivare il lavoro delle donne” perché “tante sono costrette a lasciare il posto di lavoro”.
Nel Family Act l’assegno universale
Sarà attraverso la proposta di legge di Graziano Delrio che il progetto dell’assegno unico verrà portato avanti. La misura prevede un beneficio fino a 240 euro per i figli minorenni e 80 euro per quelli fino a 26 anni.
“L’assegno universale per tutti i figli va nell’ottica della semplificazione” ha dichiarato ieri la ministra per le Pari opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti durante la trasmissione Omnibus “mi auguro che sarà attivo da gennaio 2021 ed entrerà tutti i mesi nelle tasche dei genitori italiani”.
Attraverso il Ddl, si impegna l’esecutivo ad adottare entro il 30 novembre di quest’anno un decreto legislativo che istituisce l’assegno universale, e che al contempo riordini le misure a sostegno delle famiglie con figli a carico.
L’assegno universale sarà riconosciuto mensilmente a partire dal settimo mese di gravidanza, e fino al compimento del diciottesimo anno di età per ciascun figlio. Per eventuali figli o figlie disabili invece non viene posto alcun limite di età. Per i figli successivi al primo, l’assegno verrà maggiorato del 20%, anche nel caso di figlio o figlia disabili.
Viene fissato un importo minimo per l’assegno universale per tutti i nuclei familiari che hanno uno o più figli, al quale si va a sommare una quota aggiuntiva che varia in base all’indicatore della situazione economica equivalente (Isee).
Sconti sugli asili
Ad un anno dall’entrata in vigore del Family Act, il Governo sarà tenuto ad esercitare una delega per razionalizzare i sostegni fiscali per i figli a carico e prevedere nuove agevolazioni. Sempre nell’ambito del riordino delle misure di sostegno per i figli a carico, con il family act si introduce un buono da usare per le spese sostenute per asili nido, micronidi, sezioni primavera e scuole dell’infanzia.
Agevolazioni affitti giovani coppie
Il Family Act dovrebbe anche sostenere le giovani coppie, in cui entrambi i soggetti hanno un età che non supera i 35 anni, alle quali saranno destinate agevolazioni fiscali per l’affitto della prima casa.
Le detrazioni per ragazzi che studiano
Nella proposta di legge sono state inserite anche delle detrazioni fiscali destinate alle famiglie con ragazzi che studiano, per fornire un sostegno nelle spese da affrontare per contratti di affitto di abitazioni per i figli maggiorenni iscritti a un corso universitario.
Inoltre, sempre per le famiglie con ragazzi che studiano, nel Family Act sono state inserite anche delle detrazioni fiscali per le spese documentabili sostenute per l’acquisto di libri universitari per ciascun figlio maggiorenne a carico che risulti iscritto all’università, a patto che non goda di altre forme di sostegno per l’acquisto di testi universitari.
I congedi parentali
Entro due anni dall’entrata in vigore del Ddl, il governo dovrò adottare uno o più decreti legislativi per potenziare, riordinare e armonizzare la normativa sui congedi parentali. Con il Family Act si prevede un periodo minimo non inferiore ai due mesi di congedo parentale, che non è cedibile all’altro genitore, e che è previsto per ciascun figlio.
Inoltre si prevede un periodo di congedo obbligatorio da un minimo di 10 giorni lavorativi per il padre lavoratore nei primi mesi di nascita del figlio. Tale periodo di congedo sarà riconosciuto indipendentemente dallo stato civile o di famiglia del genitore lavoratore.
A questo si aggiunge, stando a quanto riportato da IlSole24Ore, un “permesso retribuito, di almeno 5 ore nell’arco di un anno scolastico per i colloqui con i professori dei figli, previa l’introduzione di modalità flessibili nella gestione di congedi, compatibilmente con le esigenze del datore di lavoro e nell’ambito della relativa competenza, con le forme stabilite dalla contrattazione collettiva applicata al settore”. Si prevede una durata di almeno 2 mesi di congedo che non può essere ceduta all’altro genitore.
Per le madri lavoratrici indennità integrativa
Nel Family Act è stata inserita anche una norma per introdurre una indennità integrativa destinata alle madri lavoratrici. Questa sarà erogata dall’Inps per il periodo del rientro al lavoro dopo il congedo obbligatorio.
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