Vista l’emergenza in corso, il Governo ha provveduto a far slittare tutte quelle scadenze e quei pagamenti che avrebbero potuto essere impossibili da rispettare per molti contribuenti, sia per via delle inevitabili ristrettezze economiche dovute al lockout, sia per l’impossibilità, in alcuni casi, di seguire l’iter burocratico necessario per il rinnovo di documenti in scadenza.

Sono quindi slittati i pagamenti di numerose tasse e imposte, e in più l’esecutivo ha deciso di prorogare la validità di documenti come carta d’identità, passaporto, foglio rosa. Sono procrastinate anche la revisione ed il pagamento dell’Rc Auto.

Si tratta naturalmente di provvedimenti di carattere temporaneo, tutti inseriti nel decreto cura-Italia varato giorni fa dal Governo Conte, nel cui testo si leggono le nuove date e scadenze, almeno fino a che un nuovo decreto non intervenga con ulteriori proroghe qualora la fine dell’emergenza coronavirus dovesse protrarsi ancora.

Si valuterà quindi se apportare ritocchi e modifiche a queste misure in base all’evoluzione della crisi sanitaria, che tutti ci auguriamo possa terminare il prima possibile. Nel frattempo però vediamo quali sono le scadenze che sono slittate e quali le nuove date da rispettare.

Per quali documenti in scadenza sono previste proroghe?

Il decreto cura Italia dispone che la validità dei documenti di riconoscimento e di identità rilasciati da amministrazioni pubbliche che siano scaduti o in scadenza viene prorogata al 31 agosto 2020.

Questo è il primo dato di cui dobbiamo tenere conto. Ma entrando più nel dettaglio vediamo che la validità del documento ai fini dell’espatrio rimane vincolata alla data di scadenza attuale, ad esempio nel caso del passaporto.

Il riferimento va alla carta d’identità e di ogni altro documento munito di fotografia che viene rilasciato, su qualsiasi supporto, cartaceo e non, da una Pubblica Amministrazione competente dello Stato italiano o di uno Stato straniero, con la finalità di dimostrare l’identità del titolare.

Quali sono le nuove scadenze

Molte scadenze riguardano inevitabilmente il settore auto. Dal 10 marzo al 3 aprile vengono sospese tutte le scadenze di giorni 60 per il pagamento delle contravvenzioni auto e di giorni 30 per presentare ricorso presso il giudice di pace.

Alcuni cambiamenti interessano anche la patente di guida. La validità di quelle scadute o in scadenza dopo il 17 marzo viene prorogata al 31 agosto 2020, mentre per il permesso provvisorio di guida, la validità viene prorogata almeno fino al 30 giugno 2020. Così pure per il foglio rosa, con il via libera alle esercitazioni al volante con scadenza fino al 30 aprile, che slitta al 30 giugno appunto.

Per quel che riguarda gli esami di teoria, questi si potranno svolgere oltre il termine di 6 mesi a partire dalla presentazione della domanda, entro la data del 30 giugno 2020.

Il decreto cura Italia stabilisce anche che le carte di qualificazione del conducente sono prorogate al 30 giugno 2020. Stessa data anche per il trasporto sul territorio nazionale e per la scadenza dei certificati di formazione professionale per il trasporto di merci pericolose.

Ci sono dei cambiamenti anche nelle scadenze del bollo auto, che però sono di competenza delle singole regioni, e quindi possono mostrare delle differenze a seconda delle decisioni delle rispettive Giunte regionali.

Rimanendo sul settore auto, vediamo che la revisione del mezzo per i veicoli che entro il 31 luglio vi dovevano essere sottoposti, viene prorogata fino al 31 ottobre 2020, data entro la quale non subiranno alcuna restrizione alla circolazione.

E per quel che riguarda l’assicurazione Rc auto, anche in questo caso il decreto prevede delle proroghe. I termini per poter circolare dopo la scadenza della polizza vengono infatti raddoppiati, quindi ai 15 giorni di tempo per il rinnovo vengono aggiunti altri 15 giorni.

Slitta il pagamento delle tasse per la casa

Nel decreto cura Italia non sono state inserite proroghe riguardanti Imu e Tasi, per le quali la scadenza di giugno rimane confermata. In questo caso entra in gioco l’approvazione delle nuove tariffe, che viene rinviato al mese di giugno, e quindi i pagamenti potrebbero slittare anche di 2 o 3 mesi. 

Si ritiene probabile che per quel che riguarda queste imposte si debba attendere l’emanazione del nuovo decreto, che è previsto per il mese di aprile, ed attualmente al vaglio dell’esecutivo.

Cambia però la scadenza della Tari, la tassa sui rifiuti, che indipendentemente dall’emergenza, è dovuta da tutti coloro che detengono, a qualsiasi titolo, locali o aree scoperte in grado di produrre rifiuti solidi urbani.

Nel caso delle parti condominiali utilizzate in via esclusiva, la Tari è dovuta dagli occupanti o dai conduttori delle stesse. Per quel che riguarda i locali destinati ad attività ricettiva o forme analoghe, è dovuta invece dal gestore dell’attività.

Sospeso il pagamento del bollo auto 2020, ecco dove

Quella del pagamento del bollo auto, come accennato, è una delle scadenze che slittano, ma le nuove date possono variare in base a quanto stabilito dai provvedimenti regionali di sospensione dei termini.

Le prime regioni che hanno provveduto a sospendere le scadenze del bollo auto sono state il Piemonte e l’Emilia Romagna, ed è molto probabile che nei prossimi giorni altre regioni provvedano a concedere una proroga.

Chi doveva provvedere al pagamento del bollo auto entro aprile 2020 ha tempo fino al 30 giugno 2020, e naturalmente in questo caso all’atto del pagamento del tributo non verrà conteggiato alcun costo aggiuntivo per il ritardo.

La Regione Lombardia, attualmente la più colpita dal coronavirus, ha provveduto a concedere non solo la proroga del bollo auto, ma ha fatto slittare anche il pagamento di Irap, addizionale regionale Irpef, ecotassa e tassa sulle concessioni.

Quali tasse slittano per l’emergenza coronavirus?

Come abbiamo visto, ci sono molte scadenze che verranno prorogate a causa dell’emergenza, ma per quel che riguarda gli adempimenti fiscali, con il decreto cura Italia è stato introdotto un calendario completamente nuovo.

Per tutti i contribuenti, persone fisiche e soggetti collettivi, società di persone o di capitali, entro commerciali ed enti non commerciali, gli adempimenti fiscali in scadenza nel periodo compreso tra l’8 marzo e il 31 maggio 2020 sono da ritenersi sospesi.

Prendiamo ad esempio la dichiarazione annuale Iva 2020, che entrava in scadenza il 30 aprile, e sarà prorogata al 30 giugno senza l’applicazione di alcuna sanzione per il ritardo.

Per quel che riguarda le persone fisiche che al 21 febbraio avevano residenza o sede legale, oppure operativa, in uno degli 11 Comuni della Lombardia e del Veneto che sono stato inseriti dal primo Dpcm in zona rossa, gli adempimenti e i versamenti tributari in scadenza tra il 21 febbraio e il 31 aprile 2020 sono sospesi.

Sospese anche le scadenze dei pagamenti delle cartelle emesse dagli agenti della riscossione, così pure i pagamenti dovuti a seguito di accertamenti esecutivi dell’Agenzia delle Entrate. Qualcosa cambia anche per i sostituti di imposta, che per lo stesso periodo sono esonerati dal versare o trattenere le ritenute.

Le nuove norme stabilite dal decreto cura Italia prevedono che i versamenti sospesi vengano effettuati poi in una sola soluzione entro la data dell’1 giugno 2020, o in alternativa a rate mensili fino a un massimo di 5. Per chi abbia già provveduto al pagamento di dette imposte non è previsto alcun rimborso.

Vengono quindi sospesi i termini dei pagamenti in scadenza dall’8 marzo al 31 maggio 2020 derivanti da cartelle emesse dagli agenti della riscossione, ma anche quelli dovuti a seguito di accertamenti esecutivi da parte dell’Agenzia delle Entrate, gli avvisi di addebito dell’Inps, gli atti di accertamento emessi dalle Dogane e gli atti esecutivi emessi dagli enti locali.

Infine, per quei contribuenti che si sono avvalsi della rottamazione ter, della definizione agevolata dei debiti per risorse proprie dell’Ue, oppure del saldo e stralcio, si predispone il differimento del termine del 28 febbraio 2020 per quanto riguarda il pagamento della rata della rottamazione ter, della rata della definizione agevolata dei debiti per risorse proprie dell’Ue, nonché di quella del 31 marzo per la seconda rata del saldo e stralcio.

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