Il Governo Conte, con il decreto cura-Italia ha varato una serie di misure volte a sostenere l’economia del Paese, quindi le famiglie, le imprese ed i lavoratori, e al contempo ha varato il protocollo per la sicurezza dei lavoratori, inserendo alcuni provvedimenti che implementano tutte quelle precauzioni che possono ridurre le possibilità di contagio.

Nell’ambito delle misure il Governo ha quindi stanziato un totale di 25 miliardi di euro destinati a lavoratori, imprese e famiglie. Ma vediamo in quale modo e a chi saranno destinate queste risorse.

L’emergenza che il sistema economico italiano si sta trovando a fronteggiare è molto grave, e sta pertanto mettendo a dura prova il reddito dei liberi professionisti in primis, ma anche quello dei lavoratori dipendenti, specie di chi è impiegato nei settori più colpiti come quello del turismo e quello dei trasporti, ma anche il reddito delle famiglie e delle imprese.

Proprio per far fronte a queste conseguenze economiche del coronavirus il Consiglio dei Ministri ha provveduto ad approvare il decreto cura-Italia con il quale, come accennato, vengono stanziati inizialmente 25 miliardi di euro, che dovrebbero essere sufficienti a generare flussi di denaro per un valore di 350 miliardi.

Come verranno distribuiti quindi questi aiuti economici? Si pensi alle imprese, che per via dell’emergenza coronavirus si sono trovate costrette a ridurre la loro attività produttiva, e che potranno presentare domanda per beneficiare del trattamento di integrazione salariale a decorrere dal 23 febbraio per un massimo di nove settimane.

Il decreto cura-Italia prevede anche nuove disposizioni per la cassa integrazione in deroga, e l’estensione dei permessi retribuiti con 12 giornate in più tra i mesi di marzo e di aprile.

Veniamo poi ai lavoratori autonomi, quindi alle partite IVA, co.co.co e lavoratori del settore agricolo, dello spettacolo e del turismo, per i quali è previsto per il solo mese di marzo, un rimborso forfettario di 600 euro.

Poi ci sono le misure economiche a sostegno delle famiglie. Per i genitori lavoratori che hanno figli in età scolare, entro i 12 anni, si prevede il congedo con indennità al 50% della retribuzione per un totale di 15 giorni.

Inoltre il decreto prevede che le famiglie con genitori che devono lavorare ma hanno figli a casa, possano usufruire del bonus baby sitter fino ad un massimo di 600 euro, che poi diventano 1.000 per gli operatori sanitari e per le forze di Polizia.

Decreto cura-Italia, sostegno economico nell’ambito di mutui, tasse e scadenze varie

Con il decreto cura-Italia l’esecutivo provvede ad intervenire con misure finalizzate all’immissione di maggiore liquidità attraverso il sistema bancario, estendendo, per la durata di nove mesi, il Fondo solidarietà mutui prima casa (Fondo Gasparrini).

È altresì previsto l’ampliamento dei benefici ai lavoratori autonomi e ai liberi professionisti che si trovano a far fronte ad un calo del fatturato superiore al 33% rispetto agli ultimi 3 mesi.

Per agevolare le famiglie italiane inoltre, il decreto prevede lo slittamento al 20 marzo dei versamenti alla Pubblica Amministrazione, ma anche dei premi assicurativi, ad esempio quello dell’RCA, con scadenza nel mese di marzo. Sospesi anche i versamenti e gli adempimenti fiscali con scadenza tra l’8 marzo e il 31 maggio.

Sempre all’interno del decreto cura-Italia troviamo misure indirizzate ai lavoratori dipendenti con reddito inferiore a 40 mila euro, per i quali è previsto un premio di 100 euro (per il mese corrente) da rapportare al numero di giorni di lavoro svolti in sede.

Agevolazioni anche per le imprese che effettuano la sanificazione degli ambienti delle proprie sedi, per le quali è previsto un credito di imposta al 50% per le spese sostenute in tal senso. Per i negozianti invece è previsto un credito d’imposta al 60% sul canone in locazione.

Non è affatto da escludere che nei prossimi giorni il Governo varerà ulteriori agevolazioni per sostenere l’economia del Paese in questo momento così difficile che tutti ci auguriamo termini prima possibile.

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