Si può anche chiamare congedo matrimoniale, ma in sostanza si tratta di un bonus matrimonio che l’Inps riconosce alle coppie che contraggono il vincolo nel 2020. C’era già stata una proposta di legge, avanzata dalla Lega nel corso del primo Governo Conte, che si prefiggeva l’obiettivo di agevolare le coppie under 35 che avessero deciso di celebrare il rito religioso e che avessero un determinato reddito ISEE, ma non andò in porto.

L’attuale maggioranza però ha trovato il modo di inserire qualcosa di simile, e con la Manovra Economica 2020 ha introdotto il bonus matrimonio, anch’esso destinato solo alle coppie in possesso di determinati requisiti, a cominciare proprio dall’impiego svolto.

Bonus matrimonio 2020, a chi spetta e come funziona

Di cosa si tratta esattamente? Il bonus matrimonio 2020 viene elargito sotto forma di assegno, coincide con un congedo matrimoniale straordinario che dura 8 giorni, e vale solo per i matrimoni celebrati con rito civile o concordato. Il bonus quindi non viene assegnato a coloro che optano per il matrimonio con rito religioso.

Per quel che riguarda il congedo matrimoniale straordinario, gli 8 giorni devono essere spesi non oltre i 30 giorni successivi all’evento del matrimonio, e per quel che concerne invece l’assegno del bonus, questo spetta a tutti e due i coniugi.

Tra i novelli sposi cui spetta il bonus matrimonio 2020 troviamo operai, apprendisti, marittimi di bassa forza, lavoratori a domicilio dipendenti di aziende industriali, artigiane o cooperative, che dimostrano di avere un rapporto lavorativo da almeno 7 giorni, e che fruiscono del congedo matrimoniale.

Hanno diritto al bonus anche i lavoratori non in servizio per valido motivo, e i disoccupati che abbiano però lavorato almeno 15 giorni nei 3 mesi che precedono la celebrazione del matrimonio presso una delle imprese che abbiamo citato poc’anzi.

Il bonus matrimonio non spetta invece ai dipendenti di aziende industriali, o di aziende artigiane, cooperative e della lavorazione del tabacco, che abbiano la qualifica di impiegati, apprendisti impiegati e dirigenti. Non spetta neppure ai dipendenti di aziende agricole, aziende che operano nel commercio, nel credito e nelle assicurazioni. Infine non spetta ai dipendenti di enti locali e statali, né a quelli di aziende che non versano il contributo alla CUAF.

Qual è l’importo del bonus matrimonio 2020?

L’assegno del bonus matrimonio 2020 non ha un importo fisso. Il valore del bonus dipende invece da diversi fattori.

  • Per operai e apprendisti sono 7 giorni di retribuzione. Dalla retribuzione giornaliera si detrae la percentuale a carico del lavoratore (5,54%)
  • Per lavoratori a domicilio sono 7 giorni di guadagno medio giornaliero. Anche in questo caso si detrae la percentuale a carico del lavoratore del 5,54%
  • Per lavoratori marittimi invece di 7 sono 8 giorni di salario medio giornaliero, sempre con una detrazione del 5,54% sulla retribuzione giornaliera a carico del lavoratore
  • Per i lavoratori in part-time verticale sono i giorni di retribuzione che coincidono con quelli previsti dal contratto con la detrazione della percentuale a carico del lavoratore.

L’importo dell’assegno del bonus matrimonio 2020 è cumulabile con l’indennità Inail per infortunio sul lavoro, ma solo fino al raggiungimento dell’importo spettante a titolo di retribuzione. In altre parole in tal caso viene corrisposta la differenza tra la retribuzione spettante e l’importo che viene corrisposto dall’Inail per l’inabilità temporanea.

L’assegno non è invece cumulabile con le prestazioni di malattia, di maternità e con la cassa integrazione ordinaria o straordinaria, nonché con trattamenti di disoccupazione in quanto entrate che sostituiscono la retribuzione. In questi casi infatti verrà corrisposto solo l’assegno matrimoniale in quanto più vantaggioso.

L’importo dell’assegno viene erogato dai datori di lavoro nel caso in cui gli aventi diritto siano occupati, nel caso di soggetti disoccupati o richiamati alle armi, l’erogazione dell’assegno è a carico dell’Inps.

Come si fa domanda per ricevere il bonus matrimonio 2020

Il primo dato da tenere a mente è che per richiedere il bonus matrimonio, chi ha un impiego ha 60 giorni dalle nozze per presentare domanda al proprio datore di lavoro, allegando la documentazione necessaria.

Della documentazione da allegare alla domanda fanno parte: il certificato di matrimonio, lo stato di famiglia con i dati del matrimonio che sono stati rilasciati dall’Autorità comunale, o in alternativa la dichiarazione sostitutiva di certificazione ex art. 46 DPR 445/00 che testimonia lo stato di coniugato e riporta tutti gli estremi del matrimonio.

Invece i disoccupati o i richiamati alle armi che risultano in possesso dei requisiti per fruire del bonus matrimonio, dovranno presentare domanda all’Inps entro 1 anno dalla data del matrimonio, e potranno farlo attraverso i canali seguenti:

  • internet: si può presentare domanda dal sito web dell’Inps effettuando l’accesso alla propria area personale se si è in possesso del codice Pin. In questo caso ci si serve per la presentazione della domanda del servizio di Invio Online di Domande di prestazioni a sostegno del reddito
  • patronati: l’avente diritto al bonus matrimoniale 2020 può semplicemente rivolgersi al CAF (Centro di Assistenza Fiscale)
  • contact center: si può anche presentare la domanda per il bonus matrimoniale contattando il numero 803 164, oppure lo 06 164 164.

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