Il 16 ottobre il testo della Legge di Bilancio 2020 aveva incassato al Senato il via libera in prima lettura dopo il voto di fiducia sul maxi emendamento. Nella giornata di ieri il testo il testo definitivo ha ricevuto l’approvazione del Senato, quindi le misure in esso contenute non subiranno ulteriori modifiche.

Vediamo quindi quali sono le 10 principali misure contenute nella manovra economica varata dal governo giallo-rosso all’indomani dell’approvazione del Senato con 166 sì e 128 no.

Green New Deal

Le misure di tipo ambientale sono tra le priorità dell’attuale esecutivo, ed è per questo che con la nuova legge di bilancio il governo mira a realizzare un piano di investimenti pubblici per lo sviluppo di un Green New Deal italiano.

Si gettano quindi le basi per l’istituzione di un Fondo con dotazione complessiva di 4,24 miliardi di euro per gli anni dal 2020 al 2023. Una parte del finanziamento, non inferiore a 150 milioni di euro l’anno dal 2020 al 2022, sarà destinata ad interventi mirati alla riduzione delle emissioni di gas serra, e contribuiranno quindi a contrastare il riscaldamento globale.

Sterilizzazione dell’Iva e delle accise

Era sin dal principio il principale collante della nuova maggioranza, quello di evitare che si innescassero le clausole di salvaguardia e scattasse l’aumento dell’Iva. Sul fronte delle politiche fiscali la manovra economica prevede la sterilizzazione completa per il 2020 e parziale per il 2021 delle clausole di salvaguardia, il che vuol dire che non ci saranno gli aumenti di Iva e accise programmati, per un valore di 23 miliardi di euro circa.

A partire dal 2021 è invece previsto l’aumento dell’Iva ridotta dal 10% al 12% e dell’Iva ordinaria che passerà al 25% nel 2021 e al 26,5% dal 2022.

Plastic Tax, Sugar Tax e auto aziendali

Tra le novità contenute nella nuova legge di bilancio, quelle che riguardano le cosiddette microtasse tanto osteggiate da Italia Viva. La plastic tax entrerà in vigore a partire dal mese di luglio 2020, e nella sua versione definitiva comporterà una tassa di 45 centesimi (invece di un euro) per chilo di imballaggi di plastica.

La sugar tax, la tassa su snack e bevande dolci, slitta invece al mese di ottobre 2020, mentre per quel che riguarda la nuova tassa sulle auto aziendali si parte a luglio per i nuovi contratti.

E’ previsto inoltre per il 2021 un aumento delle accise sui carburanti, inserito con un emendamento del Governo che è stato presentato negli ultimi giorni del passaggio in Commissione del testo della manovra. L’aumento delle accise era previsto dalle clausole di salvaguardia, ed è stato sterilizzato per il 2020 ma non per il 2021.

Taglio del cuneo fiscale

La manovra economica punta anche ad abbassare il costo del lavoro, ed in quest’ottica è stato inserito il taglio del cosiddetto “cuneo fiscale”. E’ quindi stato “istituito un Fondo per la riduzione del carico fiscale sui lavoratori dipendenti con una dotazione di 3 miliardi di euro per l’anno 2020 e 5 miliardi a decorrere dal 2021″ come riportato su IlSole24Ore.

A trarne beneficio saranno prima di tutto i 4,5 milioni di lavoratori che percepiscono redditi che vanno dai 26.600 euro ai 35.000 euro annui, i quali non hanno diritto al bonus Renzi. A questi lavoratori spetteranno circa 50 euro in più in busta paga.

Invece per i 9,4 milioni di lavoratori che hanno un reddito che va dagli 8.000 euro ai 26.600 euro, che poi sono quelli che già percepiscono il bonus Renzi, continueranno a percepirlo con la sola differenza che potrebbe essere rimodulato in detrazione fiscale. Per via del taglio del cuneo fiscale invece questi lavoratori percepiranno solo tra i 40 e i 50 euro all’anno.

Pagamenti elettronici

Nel testo della manovra economica 2020 leggiamo che sono previste alcune “misure premiali per favorire l’utilizzo di strumenti di pagamento elettronici”. L’idea è quella di ridurre l’uso del contante e favorire il pagamento di beni e servizi attraverso sistemi tracciabili al fine di contrastare l’evasione fiscale.

L’esecutivo giallo-rosso ha quindi deciso di incentivare i pagamenti elettronici, offrendo un rimborso in denaro a chi utilizza questi metodi di pagamento. Per riconoscere questi rimborsi lo Stato ha previsto uno stanziamento di tre miliardi di euro per gli anni 2021 e 2022.

Fondi per la famiglia

Nella legge di bilancio appena approvata dal Senato sono previste anche misure a sostegno dei nuclei familiari in difficoltà. A tal fine è stato istituito un “fondo assegno universale e servizi alla famiglia” che offre una disponibilità di 1.044 milioni di euro per il 2021, e 1,244 milioni di euro l’anno a partire dal 2022.

Su IlSole24Ore leggiamo che “le risorse del Fondo sono indirizzate all’attuazione di interventi in materia di sostegno e valorizzazione della famiglia, nonché al riordino e alla sistematizzazione delle politiche di sostegno alle famiglie con figli”.

Spending Review fondi Pubblica Amministrazione

La manovra economica prevede anche il definanziamento causa spending review della Presidenza del Consiglio dei ministri e dei ministeri per un risparmio totale di 977 milioni di euro per il 2020. di 967 milioni di euro per il 2021, e di 953 milioni di euro a partire dal 2022.

Fondi per gli ospedali e abolizione superticket

Si prevede anche un incremento dei fondi destinati ad interventi di edilizia sanitaria e di ammodernamento tecnologico del patrimonio sanitario pubblico.

E’ stato quindi predisposto un incremento di risorse dell’ammontare di 2 miliardi di euro, una parte delle quali servirà per agevolare l’utilizzo di apparecchiature sanitarie da parte di medici di base.

Sempre all’interno del pacchetto sanità troviamo poi l’abolizione del superticket a partire dal 1° settembre 2020. Il che vuol dire che a decorrere da quella data l’assistito non sarà più tenuto a versare la quota di compartecipazione al costo delle prestazioni sanitarie. Per l’abolizione del superticket lo Stato ha stanziato 185 milioni di euro per il 2020 e 554 milioni di euro all’anno dal 2021.

Risorse per i Comuni

Per le politiche per il territorio lo Stato ha stanziato in tutto 9,1 miliardi di euro per gli anni che vanno dal 2021 al 2034, che confluiranno nelle casse dei Comuni per finanziare progetti di rigenerazione urbana.

In particolar modo, si punta a “ridurre i fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, al miglioramento della qualità del decoro urbano e del tessuto sociale ed ambientale”. Per la ripartizione dei fondi si dovrà però attendere l’emanazione di un Dpcm che dovrebbe essere fatta entro il 31 gennaio 2020.

Sempre nel quadro del rilancio del territorio e nell’ottica di un miglioramento della qualità dell’abitare è stato anche previsto un Programma nazionale con una dotazione complessiva per gli anni dal 2020 al 2023 di oltre 853 milioni di euro.

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