Si concentra sul pagamento dell’Imu, l’attenzione dei relatori in Commissione Bilancio al Senato, che presentano un pacchetto di emendamenti alla manovra economica 2020 con il quale si tenta un giro di vite sulle finte prime case, che in quanto tali risulterebbero teoricamente esenti dal pagamento della tassa comunale sugli immobili.

Ogni famiglia, in base agli emendamenti presentati in Commissione, potrebbe quindi indicare una sola abitazione come principale, dunque una sola abitazione esente dal pagamento dell’Imu, anche se l’altra “prima casa” dovesse essere situata fuori dal territorio del Comune di residenza.

Questa modifica avrebbe lo scopo di contrastare il fenomeno della cosiddetta “seconda prima casa” che di solito finisce per trovarsi in luoghi di villeggiatura. In questo modo non solo si appianerebbero alcune “ingiustizie sociali” per così dire, ma soprattutto per i Comuni significherebbe avere nuovi introiti, visto che si eviterebbe il fenomeno dello spostamento fittizio della residenza di uno dei due coniugi, volto appunto ad evitare il pagamento dell’Imu sulla seconda casa.

Tuttavia sembra che l’idea non vedrà alcuna concretizzazione pratica. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri ha già preannunciato in un’intervista rilasciata a Mezz’ora in più, che l’esecutivo potrebbe esprimere “un parere negativo in merito” per via del fatto che “ci sono anche fenomeni di false doppie prime case ma bisogna assolutamente evitare di colpire famiglie che ad esempio legittimamente lavorano in posti diversi”.

Nella giornata di oggi iniziano poi le votazioni che servono per portare il testo in Aula entro fine settimana, in netto ritardo sui tempi. Nel frattempo però si è trovata l’intesa sulle due microtasse di cui si è abbondantemente parlato in questi giorni: plastic tax, sugar tax e tassa sulle auto aziendali, e sembra essere vicino anche l’accordo su coperture che potrebbero arrivare di nuovo dal comparto giochi.

Per quel che riguarda la Plastic Tax, si è deciso per una riduzione del suo importo dell’85% ed il rinvio, mentre la Sugar Tax slitterà a ottobre 2020, mentre la tassa sulle auto aziendali verrà semplicemente cancellata.

Caccia alle coperture: si valuta una nuova tassa sui giochi

Per quel che riguarda invece le coperture, il governo sta valutando la possibilità di andare a mettere mano ancora al reparto giochi con una nuova “tassa sulla fortuna”. A riportare la notizia è l’Ansa, che parla di 300 milioni di euro circa attraverso questa soluzione, per arrivare ad oltre un miliardo di euro che perviene interamente da tasse sui giochi.

Come funzionerà la nuova tassa sui giochi a premi? Per ora sembra che l’idea più gettonata sia quella di aumentare dal 15% al 20% l’imposta sulle vincite. Inoltre ci sarà anche un abbassamento della soglia dell’importo delle vincite oltre la quale scatterà il prelievo, ma non per tutti i giochi.

Per Gratta e Vinci, Superenalotto, lotterie nazionali e Win for Life resta tutto invariato, con l’imposta che scatta per vincite da 500 euro in su. Si abbassa invece per le Newslot, le cui vincite verranno ulteriormente tassate a partire da quelle da 200 euro.

Il governo dovrà però cercare altre coperture che compensino quelle che sarebbero dovute arrivare dalle microtasse, ma non solo. Infatti verrà a mancare anche una parte di quelle relative alla nuova ‘Robin Tax’ sui concessionari pubblici, che prevede l’aumento dell’imposta Ires ma solo per il settore dei trasporti, quindi porti, aeroporti e autostrade, con un aggravio che però sarà del 3,5% invece che del 3% come si era precedentemente pensato.

Non sono state trovate però nemmeno le coperture per altre misure inserite in Legge di Bilancio, come la proroga della cedolare secca per i negozi, o il bonus verde, che prevede uno sconto del 36% per la sistemazione di giardini e terrazze.

Le altre novità

I relatori Dario Stefano del Pd e Rossella Accoto del M5S hanno proposto una modifica che riguarda gli enti locali, i quali dall’1 gennaio 2020 potranno riscuotere le imposte di loro competenza usando il nuovo strumento dell’accertamento esecutivo, anche laddove si tratti di quote relative ad annualità precedenti non ancora prescritte.

Tra le novità introdotte ricordiamo poi il decreto Alitalia, attraverso il quale il governo intende sbloccare altri 400 milioni di prestito per la compagnia di bandiera. Vi è poi il decreto col quale si prevedono nuove assunzioni nei ministeri, nelle capitanerie di porto e nell’avvocatura, fondi da stanziare per gli Istituti Tecnici, per i quali gli standard organizzativi dovranno essere rideterminati ogni due anni, e le Zes, cioè le Zone Economiche Speciali in Veneto.

Sono anche previste due misure che porteranno nuove assunzioni nella Sanità. La prima è una proroga delle norme per la stabilizzazione dei precari del Servizio Sanitario Nazionale, medici, tecnici e infermieri fino al 2022. La seconda misura riguarda invece lo scorrimento delle graduatorie in Sanità che permetterà le assunzioni anche per idonei non vincitori nei concorsi pubblici.

A partire dal 2021 sarà poi inserito uno sconto “dal 30 al 40 per cento” sul canone unico, che assorbirà di fatto alcune imposte locali, come quella relativa all’occupazione di suolo pubblico per “i mercati che si svolgono con carattere ricorrente e con cadenza settimanale”.

E’ altresì previsto uno stanziamento dell’importo di 500 mila euro a partire dal 2020, destinato ai “teatri di proprietà dello Stato all’estero”, e ancora 100 nuovi posti di lavoro all’interno del dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, anche al fine di dare la possibilità ai minori di scontare la pena invece che in carcere in comunità ove vigano i presupposti.

Nel mese di ottobre 2020 dovrebbero poi entrare in servizio sia nuovi assistenti sociali che pedagogisti, mentre un altro emendamento prevede l’assunzione di 18 figure all’interno di uffici di esecuzione penale esterna, il che significa fuori dagli istituti penitenziari, più 160 assunzioni che dovrebbero riguardare invece l’organizzazione decentrata del ministero di Grazia e Giustizia.

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