Si chiama evasometro ed è un nuovo algoritmo sempre più potente con il quale il governo 5 Stelle Partito Democratico punta a fare cassa aggredendo in modo diretto l’evasione fiscale. L’evasometro non è una new entry in assoluto tra gli strumenti a disposizione dell’Agenzia delle Entrate per dare la caccia agli evasori tuttavia, nella manovra finanziaria 2020, questo algoritmo troverà uno spazio e un campo di applicazione mai visto in precedenza. Tutto questo non deve ovviamente stupire perchè la lotta all’evasione fiscale è uno dei capisaldi del nuovo governo Conte. Una strategia, quella dell’esecutivo rosso-giallo che è quasi obbligata in considerazione della necessità di fare cassa ad ogni costo.
Come sempre avviene quando ci sono parole nuove, soprattutto in ambito fiscale, la curiosità attorno a questo strumento è massima. In redazione sono già arrivate le classiche domande: cosa è l’evasometro? Come funziona l’evasometro 2020 dell’Agenzia delle Entrare? Leggendo nei prossimi paragrafi troverai una risposta a tutti questi interrogativi.
Evasometro Agenzia Entrate cosa è
La parola evasometro fa paura solo ad essere pronunciata anche perchè capire il significato di questi termini non è affatto semplice. Concretamente cosa è l’evasometro dell’Agenzia delle Entrate? Si tratta di un algoritmo che effettua l’incrocio dei dati dei contribuenti disponibili nelle varie banche dati in modo del tutto anonimo ossia senza tenere in considerazione, ovviamente nella sola fase di verifica, l’anagrafica del contribuente. In pratica l’evasometro più che essere un ennessimo strumento di lotta all’evasione si identifica come un meccanismo che consente di analizzare i dati prodotti da strumenti già esistenti.
Evasometro 2020: come funziona
Il nuovo evasometro che il governo punta ad introdurre nella manovra fiscale 2020 e quindi a mettere a disposizione dell’Agenzia delle Entrate già dal prossimo anno presenta una particolarità rispetto ad analoghi strumenti. Per non lasciare spazio a critiche sul mancato rispetto del diritto alla privacy, l’algoritmo confronterà i dati contenuti nelle varie banche dati in modo anonimo ossia identificando il singolo contribuente non con nome e cognome ma con un semplice codice numerico. Laddove dall’esame dei dati dovessero essere riscontrate delle anomalie allora ecco che il codice numerico verrebbe convertito in un nome e un cognome.
Grazie a questa importante novità l’evasometro presente nella manovra finanziaria 2020 non apparirebbe come un grande fratello fiscale ma bensì come uno strumento duro per la lotta all’evasione fiscale.
Secondo alcune proiezioni, l’esecutivo punta ad incassare, grazie all’evasometro, circa mezzo miliardo di euro. Si tratta di una cifra contenuta che assume comunque la sua importanza nel più vasto discorso dei controlli fiscali estesi.
La decisione del governo di anonimizzare l’evasometro è determinate affinchè l’Agenzia delle Entrate possa andare a caccia di evasori identificando le condotte sospette dei contribuenti. Solo a seguito dell’individuazione di anomalie tra spese e redditi, sarà quindi effettuata l’associazione tra il codice numerico e l’anagrafica (nome e cognome) del sospetatto evasore.
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