Novità in arrivo per le partite Iva forfettarie. A meno di un anno dall’innalzamento del tetto massimo di fatturato a 65000 euro, il nuovo esecutivo Partito Democratico Movimento 5 Stelle pensa all’introduzione di una stretta sul regime fiscale agevolato che dovrebbe concretizzarsi nell’obbligo di fatturazione elettronica.
Ad oggi le partive Iva del forfettario e dell’ex regime dei minimi sono tenute alla fatturazione elettronica solo nell’ambito di rapporti di lavoro con la Pubblica Amministrazione. Ad eccezione del caso della PA, quindi, le partite Iva forfettarie non devono emettere fattura elettronica. Questo beneficio potrebbe cambiare già a partire dal prossimo anno. Il governo Conte, infatti, nell’ambito della lotta all’evasione fiscale, starebbe prendendo in considerazione la possibilità di introdurre l’obbligo di fatturazione elettronica anche per i forfettari. Un’eventuale decisione di questo tipo non dovrebbe però stupire più di tanto, per una serie di motivi.
Anzitutto c’è da tenere in considerazione l’effetto positivo, in termini di lotta all’evasione fiscale, che l’obbligo di fatturazione elettronica per le partite Iva ordinarie, in vigore dall’inizio del 2019, ha comportato. Dati alla mano, infatti, grazie alla fattura elettronica ci sono stati più controlli da parte del fisco ma soprattutto è stata scoraggiata la tendenza all’evasione fiscale. E’ quindi dimostrato che l’obbligo di fatturazione elettronica ha un effetto deterrente sull’evasione fiscale.
In secondo luogo c’è da tenere in considerazione che da mesi si vocifera sulla possibile introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica anche per i forfettari. Già da alcuni mesi e in più di un’occasione, in redazione sono arrivati quesiti del tipo: ci sarà la fatturazione elettronica per i forfettari nel 2020? Le partite Iva forfettarie saranno obbligate ad emettere fattura elettronica il prossimo anno? Questi interrogativo dimostrano che l’eventuale introduzione dell’obbligo di fatturazione elettronica anche per i forfettari era nel’aria.
Partite IVA forfettario fattura elettronica
A partire dal 2020, ossia dal prossimo anno, le partite Iva del regime forfettario potrebbero essere tenute all’emissione di fatturazione elettronica. La misura interesserebbe ben 2 milioni di partite Iva considerando autonomi e mini imprese, di cui 170mila aperte nel corso dei primi sei mesi del 2019. Tra l’altro nel primo semestre del nuovo anno, il regime fiscale forfettario è stato il preferito dagli italiani visto che ben il 51,3 per cento delle nuove partite Iva aperte è stato di tipo forfettario.
Alle 170mila nuove partite Iva forfettarie aperte nei primi sei mesi del 2019 vanno poi affincate le 285 mila partite Iva che, sempre nello stesso periodo di riferimento, sono transitate dal ragime ordinario e quello forfettario poichè attratte dalla tassazione secca al 15 per cento (dati complessivi risultati dalle dichiarazioni dei redditi di quest’anno).
Fatturazione elettronica regime forfettario 2020
L’introduzione della fatturazione elettronica avrebbe delle complicazioni oggettive per tutte le partite Iva del regime forfettario. Milioni di piccoli e piccolissimi operatori sarebbero tenuti a conoscere e usare software complessi e la nota piattaforma Fattura e corrispettivi sul sito dell’Agenzia delle Entrate. Ad ogni modo, comunque, l’obbligo di fatturazione elettronica per i forfettari avrebbe un effetto unicamente deterrente visto e considerato che le partite Iva di questo regole non sono tenute all’ Iva. Tuttavia il governo ritiene che la trasmissione delle fatture elettroniche all’amministrazione finanziaria possa spingere verso una maggiore trasparenza scoraggiando tendenze evasive. In pratica il governo vuole l’obbligo di fatturazione elettronica per le partite Iva del forfettario unicamente per scoraggiare l’evasione fiscale.
Forfettario limite ricavi 65000 euro
Se per quello che riguarda la fatturazione elettronica i forfettari farebbero bene a prepararsi a novità anche molto impattanti, non ci dovrebbero essere modifiche per quanto concerte il limite dei ricavi che resterebbe a 65000 euro. L’asta sul fatturato, quindi, viene confermata a dispetto delle tante indiscrezioni che erano circolate nelle scorse settimane in merito ad un possibile abbassamento del reddito massimo. Oltre al limite del fatturato a 65mila euro, ad essere confermati sarebbero anche tutti gli altre requisi ad oggi previsti per aderire al regime forfettario.
Regime Forfettario 2020: altre novità nuovo governo
Oltre all’introduzione dell’obblio di fatturazione elettronica per il regime forfettario, il governo potrebbe anche intensificare i controlli per evitare che dietro a più regimi forfettari si nascondano attività che, teoricamente,m si configurerebbero come societarie.
Su questo punto, per ora, non c’è nulla di certo. Tuttavia, già nelle scorse settimane, il Partito Democratico, in Commissione Finanze della Camera dei Deputati, aveva esortato ad attenzionare i comportamenti evasivi o elusivi da parte delle partite Iva del regime forfettario. Secondo il Partito Democratico si tratterebbe di indagare su fattispecie ben precise come l’associazione tra più forfettari per nascondere attività societarie e la cessione da parte dei forfettari di “parte dei propri ricavi o compensi a un altro contribuente al fine di “pagare” entrambi il 15% di imposte“.
Se si considera che al momento della formulazione di questa richiesta il PD non era neppure al governo, si può immaginare cosa potrà accadere ora che il Partito Democratico è nella maggioranza dell’esecutivo.
Insomma il 2020 sarà ricco di novità per il regime forfettario. Le partite Iva sono avvisate.
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