Potremmo dire addio a partire dal 2020 al bonus casa per via delle clausole di salvaguardia IVA e delle crisi di Governo.

La crisi di governo (di questo periodo), infatti, potrebbe portare al rischio per tutte le famiglie di non vedersi più riconosciuto il bonus casa. Tutto questo per la mancanza di tempo per approvare sia la legge di bilancio sia anche per insediare un nuovo esecutivo che tenga conto anche di questo.

In pratica se vi sarà un nuovo governo tecnico si correrebbe il rischio di non poter riconfermare le detrazioni per le ristrutturazioni e per il risparmio energetico nel 2020.

Il rischio di perdere il Bonus casa potrebbe derivare da:

  • clausole di salvaguardia IVA da sterilizzare;
  • crisi di Governo 2019.

Ad oggi, possiamo dire che l’ultimo periodo utile per beneficiare dei bonus e delle agevolazioni fiscali scade nel 2019.

Bonus casa a rischio dal 2020?

Un’ipotesi di non poco conto, considerando che il bonus casa potrebbe terminare nel 2019 e non essere rinnovato nel 2020.

Questo lo si deve prima di tutto al fatto di non aver i fondi necessari per coprire 23 miliardi al fine di scongiurare l’aumento IVA e la crisi di Governo. Se si vuole procedere con i lavori di ristrutturazione in casa, sarebbe meglio procedere sin da subito a mettere al fine di non rischiare di non ricevere più incentivi.

Una crisi di Governo rischia infatti di ridurre notevolmente i tempi di presentazione ed approvazione della Legge di Bilancio 2020.

Sappiamo bene che i tempi tecnici non giocano a favore; infatti stando alle tempistiche ordinarie, dovrebbe essere votata dal Parlamento entro il 31 dicembre 2019 ed entrare in vigore dal 1° gennaio.

Purtroppo oggi non è ancora possibile parlare di Legge di Bilancio 2020 a causa dello strappo tra Lega e M5S il quale rende complesso il già di per sé impegnativo lavoro per la predisposizione della Manovra Finanziaria.

Molto si è discusso anche sulla flat tax che la Lega annunciava e che ancora oggi non è stata approvata. Anche questa rimane ferma. Per altro, la sua approvazione significava abolizione delle agevolazioni e bonus Irpef.

Ecco dunque che tutta la situazione si complica ulteriormente.

In pratica, da quanto previsto dall’attuale legge di Bilancio, possiamo dire che essa ha prorogato al 31 dicembre il termine ultimo per beneficiare del bonus del 50% per i lavori di ristrutturazione. A questa si aggiunge anche la detrazione per l’acquisto di mobili ed elettrodomestici finalizzati ad arredare l’immobile ristrutturato.

Lo stesso dicasi per l’ecobonus, dove la detrazione dal 50% al 65% potrebbe finire e quindi non si potrebbe più accedere ai finanziamenti per i lavori finalizzati al risparmio energetico.

La situazione attuale potrebbe comportare a partire dal 2020 la fine di questi incentivi. Al momento non sono state proposte proroghe e se non compariranno nella legge di Bilancio prossima, non si potrà più accedere a tali agevolazioni.

Per altro, si prospetta anche una possibile riduzione della percentuale di detrazione. Infatti, per i lavori di ristrutturazione edilizia si potrà accedere ad un bonus pari al 36%. Anche la spesa massima sostenibile potrebbe subire delle limitazioni, con un passaggi da 96.000 euro a 48.000 euro.

Da qualche anno a questa parte, poi, abbiamo assistito ad una riduzione di queste agevolazioni e alla loro continua prorogate anno dopo anno derivante dalla manovra finanziaria.

Per il 2020, invece, la situazione si potrebbe complicare. La crisi di Governo che si è innestata dopo lo strappo tra Lega e M5S, porta ad una possibile ipotesi: fare la Legge di Bilancio per mezzo di un Governo tecnico o di scopo che si impegni solo e soltanto a reperire i 23 miliardi di euro necessari per evitare che scatti l’aumento dell’IVA previsto a legislazione vigente.

Successivamente si tornerebbe alle urne e quindi alla formazione di un nuovo governo.

Anche la sterilizzazione delle clausole di salvaguardia assorbirebbe buona parte delle risorse economiche in campo. Allo stesso tempo per far quadrare i conti si rischia di ridurre o azzerare completamente le agevolazioni fiscali inerenti non solo i bonus di sostegno alle famiglie ma anche i bonus inerenti ai lavori effettuati in casa.

Ad oggi vi possiamo dire dunque che la situazione è veramente incerta e per non rischiare di perdere il e agevolazioni fiscali, sarebbe bene far partire i lavori di ristrutturazione (se volete effettuare dei lavorio in casa) entro il 31 dicembre 2019.

Questo vuol dire che anche se non vi sia una proroga dei bonus ristrutturazione nel 2020, resterà la possibilità di fruire della detrazione con le l’aliquota vigenti, queste sono pari al 50% in caso di ristrutturazioni semplici e 50% o 65% per gli interventi finalizzati al risparmio energetico.

Infine, a conclusione del nostro approfondimento, possiamo solo dire che al fine di parlare di notizie certe, e di eliminazione definitiva dei Bonus si deve attendere l’approvazione della legge di Bilancio 2020. Sarà compito del nuovo governo, tecnico o di scopo impostare la nuova legge di bilancio e i nuovi obiettivi.

In questo caso a rischiare sono:

  • bonus fiscali per i lavori in casa;
  • proroga della cedolare secca per gli affitti commerciali;
  • proroga affitti a canone concordato (con l’aliquota che potrebbe passare dal 10% al 15%);
  • agevolazioni per le imprese;
  • super ed iper ammortamento.

Allo stato attuale, possiamo dire che il 2020 si presenta come un anno dai confini incerti.

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