Anche se oggi il reddito di cittadinanza sembra essere una realtà oggi giorno, non mancano le critiche e gli errori posti in essere. Oggi, sulla base di primi dati, possiamo dire che si è trattato di un vero e proprio flop come misura per il rilancio occupazionale.
Infatti, se pensiamo per un attimo a quanto affermato dall’INPS, possiamo notare come all’interno della Circolare sugli incentivi a favore dei datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato persone disoccupate che percepiscono il sussidio, ci sono degli errori.
Si tratta di tre proposte di lavoro con il reddito di cittadinanza, ma ancora oggi di queste non se ne vede l’ombra. In pratica delle famose tre proposte di lavoro, per chi percepisce il reddito di cittadinanza, non c’è traccia e non ve ne sarà per molto in quanto i navigator non sono operativi, così anche i Centri per l’Impiego non sono adatti a questo lavoro e sono sostanzialmente fermi. Da qui ne potrebbe risultare che per i mesi a venire non lo scenario non cambierà. Ad oggi solo il 49,13% delle famiglie povere assolute, percepisce il sussidio. E la restante parte, che fine ha fatto?
Allo stesso tempo, possiamo affermare che il reddito di cittadinanza è stato un flop come misura di contrasto alla povertà. Infatti, sulla base dei dati diffusi dall’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale, alla data del 15 luglio 2019, le domande presentate sono: 1.401.225.
Le domande di reddito di cittadinanza accolte sono invece: 895.220 rispetto alle 1,82 milioni di famiglie che in Italia versano in condizione di povertà assoluta. Questi dati sono confermati anche da HelpConsumatori.it, che per mezzo del suo presidente fa sapere che ad oggi solo il 49,13% delle famiglie povere assolute percepisce il reddito di cittadinanza, l’accesso al sussidio deve essere allargato.
Molto lo si deve al fatto stesso che in ragione del flop sui criteri di assegnazione del reddito di cittadinanza, molte sono le famiglie bisognose che non si sa per quale motivo, si sono viste rigettare domanda. Su base regionale, le domande, su un totale di 1.401.225 ben 241.000 provengono dalla Campania e 215.000 dalla Sicilia.
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Si tratta in breve di una misura che aiuta 1 disoccupato su 3 anche se l’assegno medio è pari a 400 euro. La misura è nata per contrastare la povertà assoluta, invece, aiuta un disoccupato su tre.
Il provvedimento in breve avrebbe dovuto abolire la povertà ed invece sta aiutando solo un disoccupato su tre.
Al momento solo il 32,5% dei disoccupati usufruisce del Reddito di Cittadinanza. Di questi appena il 50,8% di chi cerca un lavoro ha fatto richiesta per il sussidio introdotto dal governo Lega-Movimento 5 Stelle.
Per la Codacons il risultato legato al reddito di cittadinanza è un flop; infatti, l’associazione dei consumatori ricorda come la misura fosse stata pensata per ben 2,7 milioni di italiani.
Non vi è però una misura atta a poter aumentare la quota. La norma presente garantisce il reddito solo ad 1/3 di questi. In pratica, la misura non ha fatto breccia tra gli italiani, nemmeno tra coloro che hanno i requisiti per richiederlo. Il Governo per altro ha sbagliato di molto la valutazione nella stesura della manovra 2019.
Reddito di Cittadinanza, importo medio
L’INPS indica come alla fine del mese di Giugno 2019, l’importo medio è cresciuto da un minimo di 387 euro mensili a un massimo di circa 626 euro in corrispondenza dei nuclei con cinque componenti.
Si tratta di un importo medio mensile del beneficio certo doppio rispetto al “vecchio Rei”, ma che non ha portato ad oggi, alla svolta in cui molti confidavano.
Approfondimenti:
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