Diventa precompilato anche il modello IVA a partire dal 2020. All’interno del modello F24 precompilato rientra anche la dichiarazione ai registri e la liquidazione dell’imposta.

Si deve attendere il prossimo anno affinché le Partite IVA possano ricevere da parte dell’Agenzia delle Entrate la dichiarazione IVA, i registri e la liquidazione dell’imposta sul valore aggiunto, con il modello precompilato F24, precompilato dal Fisco e riportante la somma da versare.

Tutti i pagamenti potranno anche essere effettuati online. Questo lo si deve ai risultati resi possibili dall’entrata in vigore dell’obbligo generalizzato (B2B e B2C) di fattura elettronica.

La novità viene annunciata da Antonino Maggiore, direttore delle Entrate, in occasione proprio dell’audizione VI Commissione Finanze e Tesoro del Senato.

IVA precompilata? Al via dal 2020

Dopo aver introdotto nel 2019 la dichiarazione dei redditi precompilata, grazie alle informazioni acquisite con i flussi delle e-fatture e dei corrispettivi telematici, la stessa Agenzia delle entrate ha pensato di mettere in atto un altro documento precompilato, tale da renderlo disponibile a tutti i contribuenti, in attuazione anche dell’articolo 4 del decreto legislativo n. 127/2015.

Queste informazioni vengono valorizzate e rese utili anche per i contribuenti, sempre in un’ottica di semplificazione e di riduzione degli adempimenti fiscali, e non solo al Fisco, per potenziare le proprie attività di analisi del rischio e controllo.

Il Fisco provvederà alla precompilata a partire dal periodo di imposta 2020 e riguarda:

  • Bozze dei registri IVA; questi potranno essere verificate e integrate dal contribuente tramite il proprio intermediario;
  • Bozze di comunicazioni di liquidazione periodica IVA;
  • Modello F24 per il pagamento anche online;
  • Bozza di dichiarazione IVA.

Al momento questi saranno i primi provvedimenti a cui ne seguiranno altri in termini di semplificazione e di eliminazione degli adempimenti comunicativi posti a carico dei soggetti che attualmente trasmettono i dati necessari ai fini dell’elaborazione della dichiarazione precompilata.

e-Fattura in numeri

Sempre in quest’ottica il direttore delle Entrate ha fornito le principali linee guida risultate dell’obbligo generalizzato di fatturazione elettronica, a distanza anche di 5 mesi dal suo avvio.

I numeri che sono registrati dal Sistema di Interscambio (SdI) sono positivi; si parla di 889 milioni di fatture elettroniche inviate fino all’11 giugno 2019 per un totale di 3,3 milioni di cedenti e importi posti pari a 1.537 miliardi di euro (di cui 161 miliardi di imposta).

In pratica dal 2020 si potranno ricevere in forma precompilata, la dichiarazione, i registri e la liquidazione dell’imposta per mezzo del relativo F24 atto a pagare online. Questi dati a ben vedere sono già in possesso dell’agenzia delle entrate i quali sono stati acquisiti per mezzo delle fatture elettroniche.

Anche i corrispettivi telematici consentono di valorizzare il patrimonio informativo dell’amministrazione con l’intento di potenziare le proprie attività di analisi legate al rischio e al controllo.

Lo stesso serve a offrire maggiori servizi volti nel tempo a semplificare e a ridurre gli adempimenti fiscali. Questo vuol dire anche aggiungere ulteriori semplificazioni in termini di eliminazione degli adempimenti comunicativi posti a carico dei soggetti i quali attualmente trasmettono i dati necessari ai fini dell’elaborazione della dichiarazione precompilata.

L’Agenzia delle Entrate ha anche messo a disposizione di tutti i soggetti passivi IVA residenti e stabiliti in Italia, all’interno di un’apposita area riservata del sito internet, le seguenti bozze di documenti:

  1. registri IVA acquisti ed IVA vendite;
  2. liquidazione periodica IVA;
  3. dichiarazione annuale IVA.

Le operazioni documentate dai corrispettivi prenderà il via il 1° gennaio 2020 con l’obbligo di memorizzazione e trasmissione telematica di tutti i corrispettivi all’Agenzia delle Entrate.

Pertanto, avendo a disposizione tutti i dati relativi alle operazioni IVA, si potrebbe ben sperare che a partire dal 2020, i contribuenti saranno quasi del tutto esonerati dagli adempimenti IVA per via dell’invio sistematico dei dati delle operazioni realizzate e ricevute mediante i suddetti strumenti e la fattura elettronica, sgrava i contribuenti da tutta una serie di adempimenti.

Tutti i soggetti passivi IVA, che, anche per il tramite di intermediari abilitati, convalidano le informazioni fornite dall’Agenzia delle Entrate o provvedano ad integrarle, possono essere esonerati dalla tenuta dei registri IVA.

Resta invece l’obbligo per tutti i soggetti, previa opzione vincolante per almeno un triennio, di tenere i registri IVA senza operare annotazioni relative a incassi e pagamenti.

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