I pagamenti digitali con CBDC (Central Bank Digital Currencies, le valute digitali delle banche centrali) sono un futuro non vicinissimo ma, probabilmente, nemmeno troppo lontano come si poteva immaginare qualche mese fa.
D’altronde, da più parti si sta sviluppando la ferma convinzione che saranno le CBDC a costituire il trampolino di lancio per una piena maturazione della blockchain e delle valute digitali, considerato che l’utilizzo di questo strumento aprirà alla massa degli utenti una migliore soluzione di pagamento, avvicinando così anche coloro che non sono nativi digitali a questo mondo.
A sostenere con vigore le previsioni più rosee sulla crescita delle CBDC è una recente ricerca di Juniper Research, che ha analizzato il mercato fintech e dei pagamenti, prendendo in considerazione cosa potrebbe accadere a CBD e stablecoin.
Certo, di previsioni piuttosto aleatorie si tratta. Basti considerare, ad esempio, che in un territorio così vasto e rilevante come l’Unione Europea non c’è ancora alcun progetto ufficiale per il lancio di un euro digitale che, in ogni caso, non dovrebbe arrivare prima dei prossimi 4-5 anni (ottimisticamente). Meglio stanno andando le cose in Cina e in India, dove alcuni progetti pilota sono stati lanciati con buoni risultati.
Insomma, al netto di tale aleatorietà, le previsioni parlano di una crescita straordinaria dell’uso delle valute digitali da parte degli utenti nei prossimi anni. Ma perché?
Tutti i vantaggi delle CBDC
A spingere verso un’adozione di massa delle CDBC, secondo Juniper, saranno principalmente i governi, che utilizzeranno queste valute digitali per promuovere l’inclusione finanziaria e aumentare il loro controllo sulle modalità di pagamento digitale. In altri termini, non solo un’arma di attacco, quanto anche di difesa contro le criptovalute private, più volte osteggiate in ambito internazionale per il timore che possano compromettere la stabilità del sistema finanziario.
Guai, però, a mettere in stretta correlazione le criptovalute con le CBDC: stiamo parlando di due cose molto diverse.
La CBDC, infatti, è una forma aggiuntiva di moneta emessa, monitorata e controllata da una banca centrale. Si tratta pertanto di una sorta di alter ego digitale della valuta fiat, anch’essa – come la controparte cartacea – influenzata dalle politiche monetarie di una banca centrale.
Ciò che rende la CBDC diversa dalle criptovalute è che, quando lo strumento è emesso dalla banca centrale, dovrà essere accettato come forma di pagamento da tutti all’interno del mercato di riferimento. Non vi è invece alcun obbligo di accettare come strumento di pagamento le criptovalute. Inoltre, le CBDC potranno ben svolgere il ruolo di riserva di valore sicura per tutti i consumatori e gli operatori.
Sulla base di ciò, i ricercatori si dicono molto ottimisti sul fatto che le CBDC miglioreranno l’accesso ai pagamenti digitali, soprattutto nelle economie emergenti, dove la penetrazione degli strumenti di pagamento mobili mobile è ancora molto più alta della penetrazione bancaria e della disponibilità di un conto.
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