L’intelligenza artificiale è oggi uno dei grandi ambiti su cui gli investitori stanno concentrando le proprie attenzioni.
In questo focus cercheremo di riepilogare quali sono i segmenti più profittevoli in questo senso, su cui potrebbe valer la pena puntare nei prossimi mesi con i propri fondi.
Come investire nell’intelligenza artificiale nel 2021: le opinioni di TCW
Jeffrey Lin, gestore del fondo TCW Funds – Global Artificial Intelligence Equity di TCW, ha elaborato una serie di indicazioni utili per poter comprendere dove e come investire sull’intelligenza artificiale nel 2021.
Lin rammenta innanzitutto come nel suo white paper Perché l’Intelligenza Artificiale è il futuro della crescita, IT Accenture esprima la ferrea convinzione che l’intelligenza artificiale abbia tutto il potenziale per poter raddoppiare il tasso di crescita di 12 economie sviluppate entro i prossimi 15 anni. Tuttavia, non è escluso che in realtà la strada verso questo obiettivo possa essere accelerata, considerato che alcuni eventi come la pandemia da nuovo coronavirus ha totalmente stravolto i piani economici.
Per esempio, Lin sottolinea come le società hanno fatto ampio ricorso all’IA per organizzare il lavoro da remoto, e come la fruizione di contenuti da casa da parte dei consumatori sia aumentata. Non solo: l’intelligenza artificiale è stata usata per poter ricercare terapie contro il Covid-19, o ancora per poter permettere ai venditori retail di gestire la transazione dallo shopping in negozio a quello online.
E ora?
L’analista sottolinea come il trend di crescita degli investimenti in intelligenza artificiale durerà per tutto il 2021 e per gli anni a venire, spinto dalla crescente capacità di elaborazione dei dati e dalla diffusione del cloud computing.
Naturalmente, in questo scenario non mancheranno certamente le sfide tecnologiche: servono infatti una maggiore potenza di calcolo, più dati e una banca larga maggiore. Sfide che non sono risolvibili nel brevissimo termine, ma che l’industria deve necessariamente affrontare con miglioramenti che saranno continui e costanti.
Dove trovare le opportunità di investimento sull’intelligenza artificiale
Quindi, TCW ci ricorda che sebbene quando si parli di intelligenza artificiale si pensi subito a realtà statunitensi, con l’impressione che altre macro aree siano in costante ritardo, in realtà l’IA rappresenta un fenomeno globale, con le opportunità di investimento che non sono limitate solamente agli USA, ma possono essere trovate anche in Europa e in Cina, dove si sono sviluppate competenze molto solide in questo campo.
Dunque, conclude TCW, è ritenibile come il ventaglio di occasioni di investimento legate all’intelligenza artificiale sia piuttosto interessante in relazione allo sviluppo di questa tecnologia, e come stia crescendo grazie anche al numero di aziende di qualità che si quotano sui mercati regolamentati tramite IPO.
Intelligenza artificiale e servizi sanitari
Una recente nota a cura di Rudi Van den Eynde, Head of Thematic Global Equity Management di Candriam, sottolinea come l’intelligenza artificiale sia una fonte di notevole progresso in campo sanitario, considerato che si prevede (e in parte è già così) che migliorerà l’assistenza sanitaria in termini di qualità, di accuratezza e di efficienza.
L’IA potrebbe dunque essere più massivamente utilizzata per poter monitorare e trattare diverse patologie e, nel contempo, ridurre i costi delle attività. Nel medio termine, l’intelligenza artificiale favorirà l’emergere di una medicina più puntuale e personalizzata, pur senza dimenticare l’essenzialità del fattore umano.
Proprio per questo motivo Candriam ritiene che il mercato dell’intelligenza artificiale esploderà nel prossimo decennio. Citando ReportLinker, l’analista rammenta che se a giugno 2020 questo mercato era stimato in 4,9 miliardi di dollari, nel 2026 la cifra dovrebbe gradualmente lievitare a 45,2 miliardi di dollari, con un incremento medio annuo del 45%.
In questo scenario, particolarmente dinamico sarà il settore della diagnostica per immagini: partendo da una serie di immagini, l’intelligenza artificiale potrà essere in grado di rilevare marker predittivi di una patologia, e fornire una guida specifica per gli esami medici di ogni paziente, a seconda di quella che è la sua storia clinica e il suo profilo.
Ancora, l’intelligenza artificiale sarà molto utile in sede di diagnosi perché potrebbe costituire un privilegiato secondo parere medico, invalidando o confermando la diagnosi iniziale del personale sanitario. L’automazione di alcuni compiti contribuirà inoltre a ridurre il tempo per gli esami, con la possibilità di visitare più pazienti.
Naturalmente – conclude la nota di Candriam – la rivoluzione sanitaria indotta dall’intelligenza artificiale non avverrà da un giorno all’altro, e occorreranno diversi anni affinché le prime applicazioni diventino operative.
Per poter massimizzare i benefici dell’IA bisognerà dunque formalizzare e strutturare l’ecosistema, promuoverlo, finanziarlo, accrescere la sicurezza delle soluzioni e la consapevolezza degli utenti.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
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