È uno dei settori del fintech di maggiore appeal e consolidamento, e non sfugge come il business relativo stia crescendo anno dopo anno con cifre ragguardevoli. Parliamo naturalmente dei pagamenti digitali, un mercato che già oggi vale 4,4 trilioni di dollari, e che è fortemente polarizzato su Cina e Stati Uniti, dove avviene il 65% dei pagamenti.
Il report di Statista conferma il boom dell’e-payment
Il report Fintech Survey 2020 di Statista dimostra come i pagamenti digitali siano di gran lunga la più importante fonte di ricavi nel mercato globale del fintech, e che nel 2020 arriveranno a quota 4,4 trilioni di dollari, con una grande concentrazione nei due Paesi sopra citati. Si tratta di una focalizzazione molto ampia su tali territori che, tuttavia, è inferiore del 5% rispetto alle precedenti analisi effettuate in epoca pre-Covid19.
La predominanza cinese
In tale scenario, la Cina si conferma essere la principale potenza mondiale dei pagamenti effettuati via Internet e Pos tramite app per smartphone, con un valore di 1,9 trilioni di dollari, ovvero quasi il 45% di tutti i pagamenti digitali che saranno effettuati nel 2020. Dietro la Cina si posizionano saldamente gli USA, secondo maggior mercato con un valore delle transazioni pari a poco più di 895 miliardi di dollari e una quota di mercato del 20%. Si contendono il terzo gradino del podio Giappone (165 miliardi di dollari), Regno Unito (164 miliardi di dollari) e Corea del Sud (113 miliardi di dollari).
E l’Europa?
In questo scenario l’Europa sembra essere parzialmente attardata ma… non è poi così. Anche se la quota di mercato del vecchio Continente è inferiore a quella degli altri competitors, si può osservare come il vecchio Continente stia crescendo più velocemente di tutte le altre regioni. Per l’intera industri europea dei pagamenti digitali è infatti prevista una crescita media annua per i prossimi quattro anni del 18,7%, fino a un valore delle transazioni di quasi 1,6 trilioni di dollari nel 2024, quando l’industria mondiale dei pagamenti digitali varrà 8,2 trilioni di dollari, con un aumento dell’85% rispetto ai valori del 2020.
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