Il 2018 può ben passare alla storia come un anno da record per gli investimenti FinTech. Stando a quanto ci suggeriscono gli ultimi dati dell’Osservatorio FinTech 2019, infatti, le cifre in contesto sfiorano i 40 miliardi di dollari, con ottime prospettive per uno sviluppo di breve termine.
I risultati, esaminati da PwC e NetConsulting Cube, hanno in particolar modo evidenziato una crescita esponenziale degli investimenti rispetto l’anno precedente (+ 120%) a livello mondiale.
Le migliori performance territoriali
Per quanto attiene i Paesi che si sono caratterizzati per prestazioni di rilievo in termini di innovazione e tecnologie AI in uso nell’ambito finanziario, sicuramente un cenno di rilievo è dato dagli Stati Uniti, unitamente a quanto hanno però fatto alcuni giganti asiatici come la Cina. E l’Europa? In tale scenario, anche se più lentamente rispetto ad altri Paesi, il vecchio Continente sta continuando la sua crescita sostenuta, con un passaggio dal 10% al 15% di investimenti.
Purtroppo, la performance positiva europea cela in parte quanto sta avvenendo in Italia, con il nostro Paese ancora in ritardo rispetto alle quote di investimenti mondiali. È pur vero che – per poter osservare la parte mezzo piena del bicchiere – tra il 2017 e il 2018 il trend italiano è in forte crescita, con aumentata affermazione anche a livello internazionale.
Gli operatori nascenti
Sempre secondo la ricerca, i nuovi operatori che sono nati in questo contesto, possono essere raggruppati in due marco-aree: da una parte le aziende Financial Pure, ovvero quelle che si occupano del Payment, Money Management, Lending, Wealth & Asset Management, Capital Market & Trading e Crowdfunding; dall’altra parte le aziende che invece operano al di fuori della catena di valore bancaria ma sono comunque parte integrante nel mercato, come quelle dei settori InsurTech, RegTech, Tech Enabler e Cybersecurity.
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