Vi siete mai chiesti se sia meglio approcciare al trading automatico, piuttosto che al trading discrezionale? E quali sono le intuizioni che dovrebbero spingervi verso l’una o l’altra forma di investimento?

Stabilirlo – ovviamente! – non è affatto semplice. Possiamo tuttavia cercare di condividere con tutti voi qualche spunto che (forse) vi permetterà di giungere a una maggiore consapevolezza su questo tema. Cerchiamo dunque di comprendere cosa si intenda per Trading automatico e Trading discrezionale, quali siano le differenze e cosa sia più opportuno per tutti voi.

Cos’è il Trading discrezionale

Quanto abbiamo chiamato Trading discrezionale è il tradizionale approccio di investimento che si basa sulle conoscenze e sulle competenze personali del trader, sulla sua esperienza, sulle sue convinzioni e sulla sua capacità di giudizio. Al trader sarà dunque richiesto di raccogliere le informazioni che riterrà opportune, effettuare in prima persona le analisi di segnali e indicatori e, di conseguenza, decidere se, quando e come aprire una posizione.

Cos’è il Trading automatico

Di contro, il Trading automatico è un approccio di investimento che non richiede al trader di passare attraverso i processi sopra anticipati, bensì è rappresentato dall’utilizzo di un software che può rilevare automaticamente dei segnali mediante l’applicazione di specifici algoritmi e, sempre automaticamente, può aprire e chiudere le posizioni per conto dell’investitore. Chiaramente, il trader non sarà completamente all’oscuro di ciò che avviene, né sarà impossibilitato a orientare i trade. Potrà infatti controllare le operazioni, pur non potendo intervenire nella fase operativa, che sarà a beneficio del software.

Differenze tra Trading automatico e Trading discrezionale

Da quanto sopra, possiamo ben evidenziare alcune differenze tra i due approcci. La prima, e più importante, è legata alla diversa operatività. Di fatti, al di là della strategia e degli obiettivi del trader, nel trading discrezionale sarà l’investitore a aprire e chiudere le posizioni in prima persona, mentre nel trading automatico – come abbiamo visto – la fase operativa è demandata al software, che si farà carico dei pesi finanziari e psicologici che ciò comporta. È errato tuttavia ritenere che il Trading automatico sia totalmente automatico. Lo è infatti solo nella parte operativa, ma il trader potrà comunque fornire precise indicazioni su come e dove investire, riservandosi dunque almeno il controllo della fase strategica.

Per il resto, rimangono ferme le consuete indicazioni di massima: sia nel Trading automatico che in quello discrezionale è opportuno acquisire una profonda conoscenza dei mercati, pianificare una buona strategia, e programmare periodiche revisioni.

Trading automatico: vantaggi e svantaggi

Ma quali sono i principali vantaggi e svantaggi del Trading automatico? Iniziamo dai primi. Ne abbiamo riassunto, brevemente, quattro tra i più importanti:

  • miglior controllo dell’emotività: lo spazio per le emozioni del trader è fortemente ridotto, e l’investitore riuscirà a mettersi al riparo da improvvise perdite di lucidità indotte da avidità, paura e altre influenze;
  • il trading è operativamente oggettivo: l’investitore riuscirà a godere di un’applicazione rigorosa della politica operativa;
  • opportunità di backtesting: i software per il trading automatico possono farci capire se la nostra strategia sarebbe stata sostenibile in contesti passati, o meno;
  • cogliere più occasioni di mercato: il software seguirà costantemente i mercati per noi, evitando dunque al trader di dover impegnare tempo e fatica nel farlo in prima persona.

Non mancano, comunque, gli svantaggi. Ecco i principali:

  • è poco flessibile, poiché non è in grado di seguire i cambiamenti di mercato: al trader sarà dunque richiesta comunque una rivisitazione periodica delle proprie indicazioni;
  • eccede nel ritenere che il “mercato che ripete se stesso”: è uno dei principi base dell’analisi tecnica, ma spesso viene smentito;
  • può essere un nocivo tentatore: essendo semplice da usare, può indurre molti investitori alle prime armi a sbilanciarsi e a correre troppi rischi.

Trading discrezionale: vantaggi e svantaggi

Pro e contro non mancano naturalmente nemmeno nel Trading discrezionale. Ecco i primi:

  • può adattarsi a quanto succede nel mercato: il trader può modificare in maniera flessibile la propria politica operativa, mentre ciò non è possibile nel trading automatico o, meglio, non è possibile con la stessa immediatezza;
  • permette di godere di un miglior controllo sui trade: il trader vive l’operatività in prima persona e dunque ha tempi di reazione molto contenuti;
  • è formativo: il trading discrezionale è tecnicamente più difficile e, dunque, può aiutare il trader nella sua formazione.

Ecco invece i principali svantaggi:

  • può stancare a livello emotivo, poiché la fase operativa assorbe molte emozioni e richiederà un buon sangue freddo nel mantenere ferme le proprie intenzioni originarie;
  • può stancare a livello fisico, poiché richiede più tempo da dedicare all’evoluzione del mercato.

Cosa scegliere tra Trading automatico e Trading discrezionale

Ma allora cosa scegliere? Stabilire se sia necessariamente meglio il primo o il secondo non è facile, ma usando le tre linee guida di cui sotto, potete “darvi” una mano a scegliere in modo più consapevole:

  • velocità di trading: se volete un trading molto veloce, meglio affidarsi al trading automatico, che vi permetterà di aprire e chiudere un grande numero di posizioni in un arco limitato di tempo senza la già rammentata influenza emotiva;
  • tempo a disposizione: se non avete altre attività da seguire, potrebbe essere opportuno puntare sul trading discrezionale; altrimenti, se la vostra giornata è già piena, meglio puntare al trading automatico;
  • conoscenze: se avete ottimi livelli di conoscenze, competenze ed esperienze, provate con il trading discrezionale.

E voi che ne dite?

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