Da alcune settimane sui media non si parla d’altro che della procedura di infrazione dell’Europa contro l’Italia. L’argomento è nuovo per il pubblico medio italiano e non è quindi un caso se, proprio in coincidenza con il debutto di questo tema, è aumentata la richiesta di informazioni su questo tema. Tantissimi utenti hanno cercato e cercano indicazioni su cosa è e come funziona la procedura di infrazione dell’UE contro l’Italia. In realtà domande di questo tipo sono malposte perchè non esistono regole sulla specifica procedura contro l’Italia ma bensì una normativa generale riguardante la procedura di infrazione per debito eccessivo.
Questa breve guida è dedicata proprio a questo argomento. Il taglio adottato è prettamente teorico o generale. In altre parole non troverai risposte specifiche al caso italiano o a quelle che possono essere le conseguenze finanziaria della procedura ma solo regole generali che però sono poi alla base di una successiva analisi sugli effetti in borsa e sui mercati.
La domande a cui daremo una risposta sono le seguenti:
- Cosa è la procedura di infrazione europea?
- Come funziona la procedura di infrazione europea?
- Cosa significa apertura di una procedura di infrazione?
- In cosa consiste la procedura di infrazione?
- Quali sono i precedenti storici per l’Italia?
Procedura di infrazione cosa è
Non è possibile capire cosa è la procedura di infrazione per debito eccessivo se prima non si riconoscono quelle che sono le basi da cui trae origine questo meccanismo. La fondazione l’Unione Europea è regolata da alcuni trattati che tutti i paesi membri hanno volontariamente sottoscritto. Senza tali trattati, probabilmente, la stessa UE non esisterebbe. Tali trattati servono all’Unione Europea per autoregolarsi. Il meccanismo di autocontrollo è così riassumibile: in caso di violazione di una o più norme su un accordo specifico, è previsto l’intervento della Commissione UE e quindi l’attivazione di una lunga fase che va da un semplice richiamo al paese membro fino all’avvio, eventuale, di una procedura di infrazione.
Attenzione perchè non esiste un’autorità a se stante che sanziona singoli stati ma esiste una unione tra stati che hanno sottoscritto la validità del principio di sanzionamento in nome della stessa Unione. Detto in altre parole chi lo stato che dovesse subire una procedura di infrazione è il primo a riconoscere la validità stessa del meccanismo sanzionatorio.
Le procedure di infrazione che l’Unione Europea può attivare riguardano ambiti molto diversi tra loro ma in tutti i casi si tratti di ambiti per i quali sono gli accordi stessi tra Paesi membri a riconoscere l’autorità dell’UE ad attivare il meccanismo. In poche parole nulla avviene fuori dai trattati sottoscritti da tutti i membri dell’Unione.
Procedura di infrazione per debito eccessivo
La procedura di infrazione per debito eccessivo che l’Italia rischia nasce dal mancato impegno del Paese a ridurre il rapporto tra debito e PIL. Ovviamente, anche per questa particolare fattispecie di procedura, c’è un retroterra giuridico ben preciso. Fin dalla sua fondazione l’UE ha sempre puntato a mantenere la stabilità finanziaria. Questo ha fatto si che per lungo tempo (e anche ora per la verità) si sia parlato di una Unione Europea ossessionata dal debito. Al di là delle obiezioni resta il fatto che l’UE vede nei paesi membri indebitati possibili rischi alla sua tenuta. Paesi con peso debitorio eccessivo sono sempre attenzionati dall’UE per evitare che possano contagiare l’intera Unione (effetto domino).
Già da questo ragionamento si deduce che i paesi europei che rischiano una procedura di infrazione sono quelli periferici. Viceversa i paesi dell’Unione che per forza di cose tendono ad essere i guardiani della tenuta dell’UE sono quelli con i conti più in ordine. Germania, Austria e Olanda sono da sempre i sostenitori dei conti in ordine. Ovviamente nell’atteggiamento duro di queste nazioni non c’è nulla di comunitario. I governi di Austria, Germania e Olanda, infatti, semplicemente non vogliono essere costretti a pagare per i debiti dei paesi a più alto debito PIL ma soprattutto non vogliono pagare per colpa di quei paesi che, secondo il loro punto di vista, non si impegnano a sufficienza per raggiungere gli obiettivi.
Procedura di infrazione come funziona
Nel caso in cui un paese sia inadempiente ad una norma comunitaria è previsto un lungo iter che poi, in caso di prolungata inadempienza, conduce alla procedura di infrazione. Il meccanismo di funzionamento di questo strumento sanzionatorio è quindi molto lungo. Il primo atto è l’invio al paese inadempiente di una lettera di richiamo che viene scritta dalla Commissione Europea. Nella lettera vengono chieste delucidazioni sui motivi dell’inadempienza e si esorta il Paese monitorato a mettere a punto un piano per il superamento della stessa inadempienza.
Nel caso della procedura di infrazione per debito eccessivo, viene contestato il prolungato mancato impegno a raggiungere in modo progressivo i target sul rapporto debito PIL. La lettera di richiamo inviata dalla Commissione UE cita fatti e numeri specifici e contiene una richiesta di chiarimenti. A questo punto il paese attenzionato ha un tot di tempo per fornire delle risposte indicando quali sono i provvedimenti che intende attuare.
Se la risposta fornita dal paese membro non soddisfa l’Unione Europea, allora la procedura di infrazione per debito eccessivo va avanti fino alla Corte di Giustizia. E’ quest’ultima ad avere il potere di decidere se la procedura debba essere attivata o no.
Come si può vedere il funzionamento della procedura di infrazione è molto complesso e, fino ad oggi, questo strumento è stato usato pochissimo. Tante lettere di richiamo ai paesi membri (periferici ma non solo) ma pochissime procedure di infrazione.
Procedura di infrazione in cosa consiste?
Ma, in parole povere, la procedura di infrazione in cosa consiste? Senza tanti giri di parole essa è una multa ossia una sanzione pecuniaria che viene stabilita dai giudici contro un paese membro inadempiente ovvero ripetutamente inadempiente. In pratica la procedura di infrazione non viene mai applicata come primo atto del meccanismo di richiamo ma è solo l’ultima carta che viene giocata. Nel caso dell’Italia, la possibile procedura di infrazione è stata preceduta da anni di richiamo sul debito pubblico, sulla scarsa crescita del PIL, sull’assenza di riforma strutturali.
Procedura di infrazione precedenti storici
Quando ci si chiede cosa è la procedura di infrazione per debito eccessivo è inevitabile cercare anche dei precedenti storici. Dall’avvio della crisi del debito sovrano ad oggi, in tante occasioni i paesi periferici sono arrivati ad un passo da questo meccanismo che è stato fermato dopo che il paese nel mirino ha fornito precisi impegni. In pratica i precedenti storici dicono che la procedura per indebitamento eccessivo si configura soprattutto come un deterrente.
Procedura di infrazione per debito eccessivo: l’Italia l’hai avuta?
Ci sono dei precedenti storici che hanno come protagonista l’Italia ovvero l’Italia, in passato, ha mai subito una procedura di infrazione dell’Europa per debito eccessivo? La risposta è si. Anche l’Italia ha subito l’apertura di procedure di infrazione per indebitamento eccessivo riuscendo però poi a rimediare in corner.
Questi i precedenti: nel 2005 apertura della procedura per deficit eccessivo (oltre il 3 per cento del PIL) ma successiva chiusura nel 2008. Nel 2009 nuova apertura del procedimento e successiva chiusura nel 2013. In entrambi i casi la procedura di infrazione ha svolto il suo ruolo di strumento deterrente. Se alla fine l’Italia non è stata multata è stato perchè l’Unione Europea ha riscontrato l’applicazione di interventi correttivi da parte del governo italiano. Nessuna procedura di infrazione per debito eccessivo contro l’Italia è realmente andata fino in fondo e fino alle sue intrinseche tragiche conseguenze.
Procedura di infrazione Italia rischia davvero?
Ma allora se in passato ci sono state già altre procedure di infrazione per debito eccessivo contro l’Italia ma nessuna di queste è arrivate alle estreme conseguenze, perchè ora l’Italia rischia davvero? La risposta è semplice: a differenza di quanto avvenuto nei precedenti storici che abbiamo citato, adesso il governo italiano non intende effettuare interventi correttivi. Dopo decenni di tentennamenti, all’Italia viene presentato il conto. Per abbassare il debito pubblico è necessario incrementare le tasse a partire dall’IVA visto che gli obiettivi fissati da tutti i governi (compreso quello in carica) non sono stati raggiunti. L’esecutivo Lega-5 Stelle non ha però alcuna intenzione di incrementare le tasse ma punta a prendere tempo nella speranza che i provvedimenti attuati come reddito di cittadinanza e quota 100 sulle pensioni, possano generare gli sperati positivi effetti.
Logicamente questo atteggiamento all’Europa non va bene anche perchè la stessa Italia, in quanto paese membro, è tenuto al rispetto delle regole comuni. Ma qui si entra in un nuovo campo che non è più quello teorico ma bensì quello riferito alla cronaca della primavera-estate 2019.
Per conoscere le conseguenze della procedura di infrazione europea contro l’Italia per deficit eccessivo si rimanda a questo articolo dove sono descritti gli effetti su tenuta del governo, BTP e bond societari.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
Non offriamo alcun tipo di consulenza finanziaria. L’articolo ha uno scopo soltanto informativo e alcuni contenuti sono Comunicati Stampa
scritti direttamente dai nostri Clienti.
I lettori sono tenuti pertanto a effettuare le proprie ricerche per verificare l’aggiornamento dei dati.
Questo sito NON è responsabile, direttamente o indirettamente, per qualsivoglia danno o perdita, reale o presunta,
causata dall'utilizzo di qualunque contenuto o servizio menzionato sul sito https://www.borsainside.com.
Migliori Piattaforme di Trading
Il vostro capitale è a rischio. Considera la perdita di denaro dal 51% (eToro) fino all’89% (altri fornitori) con il trading CFD.