Qualche tempo fa abbiamo introdotto il concetto di duration, promettendovi a breve un nuovo approfondimento. Ebbene, è giunto il momento di completare gli spunti che avevamo previsto, con una guida completa al tema.

Spesso, infatti, quando si parla di investimenti finanziari, si parla di duration per poterne indicare la variabilità di prezzo e la durata finanziaria. Ma di cosa si tratta? E perché è un concetto importante con il quale vi consigliamo di prendere la giusta confidenza?

Definizione di duration

Come anticipato, la duration rappresenta la durata finanziaria di un titolo obbligazionario, ovvero la sua vita residua, ponderata con il flusso di cedole che il titolo promette di pagare nel prossimo futuro. Espresso in anni e in giorni, il valore della duration indica la data entro cui il possessore di un titolo obbligazionario rientra in possesso del capitale inizialmente investito, tenendo conto delle cedole.

Un esempio

Per poter chiarire meglio quanto sopra abbiamo annunciato, possiamo per esempio ricordare che se su un report di analisi leggiamo che un’obbligazione ha una duration pari a 3,334, vuol dire che l’investitore rientrerà mediamente in possesso del suo capitale in 3 anni e 334 giorni.

Ma perché si è parlato di “mediamente”? La ragione è abbastanza semplice: alcuni flussi, di solito il capitale e alcune cedole, vengono infatti rimborsati effettivamente dopo i 3 anni e 334 giorni, ma considerato che alcune cedole saranno rimborsate prima di quella scadenza, la media dei tempi con i quali il detentore incassa le cedole e il capitale rimborsato, cioè la durata media di quel titolo, è pari a 3 anni e 334 giorni.

Come si “muove” la duration

La duration ha un andamento abbastanza prevedibile, per lo meno nei suoi termini di massima. Tale valore, infatti, diminuisce con l’avvicinarsi della scadenza dell’obbligazione e al crescere dell’ammontare della cedola; di contro, tende ad aumentare se si riduce la frequenza di pagamento delle cedole.

Il perché accada non è certamente un mistero. In linea concettuale, se un’obbligazione ha scadenza sul breve termine, nel caso in cui i rendimenti di mercato aumentino, sarà necessario riallineare il rendimento di poche cedole. Se invece l’obbligazione ha una scadenza di più lungo termine, il numero di cedole da riallineare sarà decisamente maggiore, quindi la variazione di prezzo dovrà essere più ingente.

Insomma, a parità di scadenza temporale, l’obbligazione che ha le cedole più alte e/o il rendimento più alto avrà una duration più bassa rispetto a un titolo che paga cedole più basse, perché i flussi di capitale che derivano dalle cedole più alte sono più elevati rispetto a quelli prodotti da cedole di minor importo e, di conseguenza, i flussi finanziari che l’investitore otterrà prima della scadenza saranno maggiori. Alla luce di quanto sopra rammentato, la media dei tempi con cui vengono effettuati i pagamenti da parte dell’obbligazione si sposterà su un tempo più vicino.

Peraltro, un effetto sostanzialmente identico sarà determinato da un maggior frazionamento delle cedole. Pertanto, è ben possibile evidenziare come a parità di altre condizioni, un titolo obbligazionario con cedola semestrale avrà una duration

inferiore rispetto a quella di un titolo che paga cedole annuali.

A che cosa serve la duration

Chiarito il concetto di duration e compiuto un breve esempio per poterne sapere di più, appare chiara l’utilità della stessa: la duration è infatti un elemento che può sintetizzare in maniera piuttosto efficace una informazioni di estrema importanza, come la frequenza delle cedole, il tipo di rimborso e di ammortamento e il rendimento.

In altre parole, attraverso il confronto della duration sarà possibile paragonare tra di loro diversi titoli obbligazionari, scegliendo attraverso tale indice quelli che meglio possono rispecchiare le proprie strategie di trading.

Per esempio, se l’investitore prevede che lo scenario sarà contraddistinto da una crescita nei rendimenti di mercato, il comportamento più opportuno sarà limitare le potenziali perdite scegliendo obbligazioni a tasso variabile o, se si vogliono comunque acquistare obbligazioni a tasso fisso per poter calcolare in anticipo con esattezza il loro rendimento a scadenza, è preferibile scegliere quelle caratterizzate da una duration più bassa.

Come viene calcolata la duration

Anche se non è questa la sede di introdurre eccessivi e complessi calcoli matematici, si può certamente concludere il nostro focus affermando che il calcolo della duration è relativamente semplice nel caso di obbligazioni a tasso fisso, mentre per i titoli indicizzati la difficoltà di stimare i flussi futuri costringe a ricorrere a ipotesi probabilistiche che alterano talvolta la significatività di questa misura.

Esiste inoltre la possibilità di calcolare la c.d. “duration modificata“, che non rappresenta una misura di tempo, ma un valore di variabilità del prezzo dell’obbligazione al variare del suo rendimento interno. Torneremo a parlare di ciò in un prossimo approfondimento.

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