La parola borsa deriva dal greco “byrsa” o “bursa” e dal latino medioevale “bursa“. Il termine veniva utilizzato per definire un sacchetto di varie foggie, in origine di pelle, per tenere denari o per altri usi ricollegabili a contenitore. A partire dalla fine del Cinquecento la parola “borsa” inizia ad indicare anche un luogo dove avvengono gli scambi tra commercianti. All’origine della borsa come luogo di contrattazione ci sono le fiere medievali. Nelle piazze dei borghi venivano scambiate soprattutto merci preziose come stoffe e spezie, la cui consegna non era sempre immediata.

La prima fiera fu quella della Champagne, che fiorì nel 1100 e nel 1200, specializzata nei tessuti di Fiandra, in seguito nacquero la fiera di Lione e quella di Besançon (Bisenzone in italiano), poi quelle di Piacenza e di Genova. Quest’ultima negoziava prevalentemente valuta estera. Queste erano fiere periodiche con cadenze da quattro a due volte l’anno, in seguito, intorno al 1500, nacquero i primi mercati permanenti e funzionanti tutto l’anno, a Bruges e poi ad Anversa, che non a caso furono le sedi delle prime vere borse organizzate. Nella città fiamminga di Bruges le negoziazioni avvenivano all’interno di un palazzo sulla cui facciata erano scolpite tre borse, stemma di famiglia dei Van Der Borse. È da qui che deriverebbe la parola “borsa”, intesa come luogo fisico di scambio.

Ad oggi, con il termine Borsa valori ci si riferisce ad un mercato organizzato per la negoziazione di strumenti finanziari che possono essere rappresentativi di debiti (obbligazioni) o di quote di capitale di una impresa (azioni) o di titoli di stato, o ancora, di strumenti derivati (futures, opzioni, covered warrants, etc.). Con l’introduzione delle nuove tecnologie telematiche gran parte degli scambi avvengono, oggi, elettronicamente, per cui la Borsa non è più considerata come un luogo fisico, ma bensì come un sistema telematico che consente di negoziare titoli in tempo reale grazie ai terminali degli intermediari distribuiti sul territorio.

Per monitorare l’andamento del mercato borsistico le singole piazze finanziarie hanno elaborato degli indici settoriali oppure in base alla capitalizzazione delle società, i quali esprimono sinteticamente l’andamento complessivo delle aziende quotate appartenenti a quel particolare indice di riferimento, come ad esempio a Wall Street, i principali indici sono: l’S&P 500 (paniere composto dalle 500 principali società quotate al NYSE ed al NASDAQ), DOW JONES INDUSTRIAL AVERAGE (paniere composto da 30 delle maggiori aziende quotate al NYSE ed al NASDAQ) ed il NASDAQ COMPOSITE (indice che raggruppa i titoli di tutte le società, operanti nei settori tecnologici e dalle alte potenzialità di crescita, quotate al NASDAQ).

La crescita della Borsa valori (mercato al rialzo, indicato con il termine “toro” che deriva dall’inglese bull) si accompagna di norma al rafforzamento e crescita delle imprese quotate, della struttura produttiva del paese ed al suo consolidamento dello sviluppo. Una crescita pronunciata e continuativa in un lasso contenuto di tempo può dare luogo a fenomeni di sopravvalutazione dei titoli e alla successiva formazione delle cosìddette “bolle finanziarie“. Una sua crisi invece (mercato al ribasso, indicato sinteticamente con il termine “orso“, termine che deriva dall’inglese bear) da di regola il segnale all’esistenza di problemi economici contingenti o strutturali i quali possono riguardare sia circoscritti comparti produttivi oppure l’intero sistema.

La principale funzione della Borsa riguarda l’allocazione delle risorse, ovvero la trasmissione delle risorse finanziarie dai risparmiatori agli emittenti dei titoli ed essa rappresenta il luogo naturale dove si incontrano la domanda e l’offerta di capitale, che si concretizza attraverso lo scambio dei titoli. A sostenere lo sviluppo della Borsa contribuiscono gli intermediari finanziari i quali garantiscono una certa liquidità al mercato.

Questi possono assumere la veste di semplici mediatori (brokers) oppure anche di operatori in proprio (dealers). Inoltre essi possono assistere da un lato, le imprese per l’accesso al mercato (attività di merchant banking, di venture capital e di sponsorship) e dall’altro provvedere all’assistenza dei risparmiatori nell’acquisto dei titoli (servizi di amministrazione di portafoglio, di consulenza e gestione patrimoniale).

Ancora, gli intermediari finanziari ai fini dello sviluppo del mercato, possono assumere la veste di investitori istituzionali (fondi comuni, fondi pensioni, assicurazioni, etc.) e possono, anche, essere essi stessi emittenti di azioni ed obbligazioni favorendo così l’ampliamento del listino di Borsa. Nella sua accezione di mercato dei capitali la Borsa si è sviluppata nelle economie capitalistiche, in tal senso, ha da sempre svolto un ruolo di primo piano nella struttura dei vari sistemi finanziari e nello sviluppo dei relativi sistemi economici.

Inoltre, le caratteristiche principali della Borsa di un paese, in relazione a: costi di accesso e permanenza per le imprese, di regolamentazione e di trattamento fiscale dei titoli; ne definiscono, anche, l’attrattività d’investimento nell’ambito della competizione europea e mondiale.

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