Per investire direttamente nell’oro non è necessario acquistare un lingotto oppure una moneta d’oro ne’ aprire un conto presso un broker statunitense per puntare sul future quotato al NYMEX o al CBOT. Attraverso la Borsa Italiana si può puntare oggi sull’andamento del prezzo dell’oro attraverso diversi strumenti finanziari.
Covered warrants
I covered warrants sono dei derivati che seguono in gran parte l’andamento del sottostante. Gli emittenti più importanti sono ABN Amro, Société Générale, UniCredit e Goldman Sachs. A Piazza Affari sono quotati decine di covered warrants sul segmento SeDex, con varie scadenze e strike, che permettono di scommettere sull’andamento del prezzo dell’oro, al ribasso e al rialzo, sfruttando l’effetto leva. Ciò significa che se per esempio in una settimana il metallo giallo sale o scende del 10% con il covered call (per scommettere al rialzo) o con il covered put (per scommettere al ribasso), si possono registrare guadagni del 30%, 40% fino anche del 100% e oltre, a seconda della leva che incorporano e ovviamente solo se si è indovinata la direzione dei prezzi (call al rialzo e put al ribasso). A causa dell’effetto leva tali strumenti non hanno però solo la capacità di amplificare i guadagni ma anche le perdite
Per orientarsi nella scelta fra le numerose opzioni, se non si è molto esperti dello strumento è in genere meglio affidarsi a scadenze di almeno sei mesi e a strike vicini alla quotazione dell’oro al momento dell’investimento.
Certificates
I Leverage Certificates possono contare come i covered warrants su un effetto leva che può arrivare fino a 10 volte la variazione del prezzo del sottostante. L’offerta disponibile sul mercato si concentra su di un solo emittente, ABN Amro, che permette di investire sul future dell’oro attraverso i Mini Future Bull (al rialzo) e Bear (al ribasso). A differenza dei covered warrants, i Mini Future hanno il vantaggio che il prezzo è influenzato esclusivamente dal valore del sottostante che si muove esattamente come il Mini Future, tenendo sempre conto dell’effetto leva.
Gli Investment Certificates non hanno invece alcun effetto leva e non permettono di scommettere al ribasso. Quelli sull’oro sono in numero limitato e gli emittenti sono ABN Amro, Société Générale ed UniCredit.
I prezzi degli Investment Certificates si muovono nella stessa direzione e nella stessa misura delle variazioni del sottostante e queste caratteristiche ne fanno strumenti adatti ad un investimento di medio e lungo periodo a differenza dei covered warrants e dei Leverage Certificates, che, avendo un effetto leva, sono molto più rischiosi e quindi più adatti a strategie speculative di trading con orizzonte temporale di pochi giorni o al massimo di poche settimane.
Covered warrants e Certificates si acquistano in Borsa come una normale azione, alle stesse condizioni commissionali che la banca applica per un titolo azionario (in genere dallo 0,19% allo 0,5%), a partire da un lotto minimo di 10 (ma per alcuni Investment Certificates il lotto minimo sale a 100), con controvalori che partono da circa 10 euro e che solo in alcuni casi superano il centinaio di euro.
ETF/ETC
Infine, la Borsa Italiana offre anche la possibilità di investire nell’oro attraverso gli ETF (Exchange Traded Funds), o meglio gli ETC, Exchange Trade Commodities, prodotti che permettono anche ai piccoli risparmiatori di scommettere sull’andamento delle materie prime.
Come gli Investment Certificates, anche gli ETF replicano linearmente l’andamento delle quotazioni dell’oro, senza quindi nessun effetto leva e con la possibilità di puntare solo sul rialzo dei prezzi. Una delle differenze più rilevanti è che i primi hanno una data di scadenza che è assente per gli ETF.
Gli ETF si acquistano in Borsa come un qualsiasi titolo quotato anche se sono considerati alla stregua di veri e propri fondi di investimento. Non a caso così come i fondi anche gli ETC/ETF hanno dei costi di gestione annui, ma decisamente più ridotti, che variano in un range compreso tra lo 0,15% all’1,5%, a seconda del sottostante replicato dall’ETF/ETC.
I due ETC/ETF più scambiati in Borsa sono l’Etfs Gold, che ha come sottostante l’indice Dow Jones-AIG Gold Sub-Index e il LyxOR Gold Bullion che ha come sottostante 1/10 oncia troy di oro, e la cui particolarità è di replicare il rendimento del metallo garantendo ogni nuovo titolo emesso con oro fisico (circa 1/10 di oncia) depositato presso il caveau di Londra della banca depositaria HSBC.
Per entrambi il lotto minimo è di 1 ETF, con un controvalore che parte da qualche decina di euro. Ma se per il primo le commissioni ammontano allo 0,54% annui per il secondo scendono allo 0,4% annuo. Per le loro caratteristiche e per il grado di rischio inferiore ai Leverage Certificates, gli ETF/ETC sull’oro sono anche adatti per investimenti di lungo periodo, ovvero un orizzonte temporale da 1 a più anni.
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Il rapporto rischio/rendimento
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