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Alcuni esempi di truffe sulle crypto con protagonisti VIP - Borsainside

Forse sarà perchè nell’ultimo mese si sta tanto parlando del caso Chiara Ferragni (a proposito, proprio nei giorni scorsi, la nota influencer è stata iscritta nel registro degli indagati con il reato di truffa in relazione alla vicenda dei panettoni Balocco) ma ultimamente sono tornati in circolazione una serie di post su Facebook che sembrano screenshot di articoli pubblicati in siti informazione rispettabilissimi (come ad esempio Repubblica) con cui viene annunciato il clamoroso arresto della Ferragni. Nell’immagine apparentemente tratta dal sito reale si parla di fine della carriera dell’influencer e si accenna ai motivi per cui è stata arrestata.

A prima vista questi post sembrano proprio essere articoli di giornali online. In realtà non lo sono affatto. Si tratta invece di truffe crypto che sfruttano il forte interesse adesso presente sul caso Ferragni per pubblicizzare siti di investimenti in criptovalute del tutto illegali.

Il raggiro non è affatto nuovo perchè già alcuni mesi fa sempre Chiara Ferragni era stata sfruttata per altre truffe sulle criptovalute. Allora era diverso il sito sponsorizzato ma lo sostanza non cambiava: utilizzare la notorietà dell’influencer per raggirare ignari lettori.

Il nome di Chiara Ferragni si va ad aggiungere alla lunghissima lista di vip italiani e esteri che vengono sfruttati per farse pubblicità e truffe riguardanti le criptovalute che circolano periodicamente su Facebook.

Tra i volti dello spettacolo più utilizzati per questi raggiri ci sono, oltre a quello della Ferragni, anche Alessia Marcuzzi, Maria de Filippi, Alessandro Cattelan, Virgina Raffaele, Fabio Fazio, Francesca Fagnani, Luciana Littizzetto, Elisabetta Canalis e tanti altri.

Lo schema è più o meno sempre lo stesso e il fatto che i post siano addirittura sponsorizzati e riproducano in modo perfetto la grafica dei veri siti di informazione rende tutto ancora più sconcertante. Ovviamente Facebook interviene abbastanza rapidamente con la rimozione ma nel momento stesso in cui uno di questi viene abrogato, ce ne sono altri 10 immessi in circolazione.

Proprio per questo motivo è necessario tenere alta la guardia su questo fronte e imparare a riconoscere subito le truffe crypto basate su false pubblicità che circolano su Facebook per starne alla larga.

Truffe crypto e false pubblicità su Facebook: come funzionano

sreenshot con la truffa con Alessia Marcuzzi
La truffa sulle crypto che sfrutta Alessia Marcuzzi (screenshot Facebook)

I Vip sfruttati per false pubblicità sulle crypto che periodicamente ritornano su Facebook sono tantissimi ma la modalità di comunicazione del raggiro è sempre la stessa. C’è un personaggio famoso molto seguito dai social come può essere Chiara Ferragni o anche Elisabetta Canalis, Alessia Marcuzzi, Virginia Raffaele che viene ospitato in programmi come Che Tempo che Fa di Fabio Fazio o Stasera c’è Cattelan di Alessandro Cattelan e ci sono alcune rivelazioni sconcertanti che l’ospite fa nel corso della classica intervista.

Tali scoop riguardano i suoi investimenti in criptovalute, i guadagni eccezionali che da essi sono scaturiti e, nelle forme più elaborate di truffa, minacce che avrebbe subito da parte della Banca d’Italia affinchè non rivelasse in diretta nazionale tutto questo. In alcuni casi, come ad esempio la pubblicità truffa sulle crypto che vede protagonista la Marcuzzi nello studio di Cattelan, arriva anche una telefonata in diretta di esponenti della Banca d’Italia per bloccare l’intervista…ma oramai è tardi perchè la showgirl ha rivelato tutto.

Inutile dire che la stessa notizia è del tutto falsa. Non c’è stata alcuna partecipazione della Marcuzzi o della Ferragni o ancora della Canalis ai programmi di Fazio e di Cattelan e non c’è quindi stata alcuna rivelazione degli eccezionali guadagni che questa o quella showgirl hanno realizzato né tantomeno alcuna minaccia da parte della Banca d’Italia o ancora alcun arresto perchè si è messo in crisi l’ordine finanziario costituito.

Il mondo delle truffe crypto è in continua evoluzione e non finirà certamente con le false pubblicità che hanno come protagoniste la Ferragni o la Marcuzzi. Ecco quindi alcune guide sull’argomento.

I dettagli delle truffe su crypto con protagonisti i VIP

Elisabetta Canalis arrestata
Truffa che sfrutta la falsa notizia dell’arresto della Canalis (screenshot Facebook)

Per non lasciare alcun margine di dubbio ai lettori, analizziamo adesso quali sono i dettagli di queste truffe sulle crypto che circolano su Facebook sfruttando celebrità di tutti i tipi (meglio se donne).

Possono riguardare la Fagnani, la Canalis, Maria de Filippi o Chiara Ferragni tutte le truffe si basano su notizie fasulle (il più delle volte strampalate e completamente inverosimili) con cui si cerca di convincere gli utenti che celebrità di spicco stiano sponsorizzando siti di investimenti redditizi. Nomi rombanti come ad esempio Immediate 10.0 ReoPro vengono usati per attirare l’attenzione degli utenti che hanno una scarsa familiarità con il mondo del web. Lo strumento con cui viene veicolata la truffa si avvale di titoli cattivanti il cui obiettivo è quello di indurre gli utenti a cliccare su link presenti nei post spacciati per grandi giornali come Repubblica.

In realtà, cliccando sul link, l’utente non entra sul sito del giornale da cui, apparentemente, sembra essere tratta la notizia sensazionalistica, ma su un sito farlocco dove viene propagandata direttamente la truffa.

A questo punto viene chiesto all’utente di inserire il numero di telefono per essere informato sui dettagli dell’investimento che ha permesso a questa o a quella celebrità di diventare ancora più famosa.

E’ l’inizio del calvario perchè il povero malcapitato riceverà una serie di telefonate con cui viene esortato ad investire somme piccole attorno ai 200 euro massimo. L’operatore promette che quegli investimenti sono capaci di generare guadagni immediati. Il punto è che il più delle volte i guadagni sono perdite e se anche ci fossero iniziali guadagni essi sarebbero giusto uno specchietto delle allodole per investire ancora di più.

Se e quando il povero malcapitato si dovesse rendere conto di essere incappato in un raggiro, non riuscirebbe neppure a prevelare i soldi depositati sul suo conto! Un disastro senza via di uscita dinanzi al quale la sola cosa che può essere fatta è chiudere tutto e stoppare i versamenti. Le somme versate, invece, sono belle e andate.

VIP protagonisti di false pubblicità sulle crypto su Facebook

truffa con Chiara Ferragni
Anche Chiara Ferragni usata nelle truffe crypto (screenshot Facebook)

Un sito come Borsainside che si occupa anche di criptovalute ha la memoria lunga sui tanti tipi di truffa riguardante le criptovalute che nel corso degli anni sono circolati su Facebook. La presenza di un personaggio celebre è sempre stata un punto fisso del resto è proprio quella celebrità, e il consenso che è presenta attorno ad essa, a dover infondere tranquillità e affidabilità al messaggio pubblicizzato che in realtà è solo una truffa.

Ovvio poi che l’identità del personaggio celebre legate a quelle che sono le tendenze del momento. In principio c’era Flavio Briatore, poi Tony Servillo, poi Facchinetti e così via. Tante facce VIP con attività molto diverse tra di loro. Logico che oggi un Briatore possa tirare di meno e quindi ecco la sostituzione con personaggio più social, quasi sempre femminili e spesso molto belli come la Canalis, la Ferragni e così via.

Il canale scelto per propagandare la truffa è però sempre lo stesso. Era Facebook ai tempi in cui era Briatore il protagonista inconsapevole di queste truffe ed è sempre Facebook ai tempi della truffa che sfrutta la notorietà di Alessia Marcuzzi. Ultimamente c’è una crescita anche del vettore Instagram ma, comunque, le truffe su Instagram che riguardano le crypto restano una minoranza rispetto a quelle propagandate su Facebook. Il motivo non è casuale ma riguarda il target del truffato medio. Su Instagram ci sono soprattutto utenti da 40 anni in giù mentre su Instagram l’utente medio ha un’età più bassa. Ebbene sono proprio gli ultra-40 anni, magari con scarsa conoscenza delle dinamiche social e non zero conoscenze del mondo delle crypto ad essere il bersaglio preferito di questi investimenti facili in criptovalute. E quale è il social più frequentato da questi soggetti bomer? Logicamente Facebook.

Il nostro non è un sito dedicato al web marketing (fonti numero uno quando si tratta di educazione al digital) ma è un sito di investimenti e finanza. Per questo possiamo segnalare alcune guide interessanti per chi si volesse avvicinare al mondo delle criptovalute con serietà lasciando perdere la truffa dei guadagni facili:

Come proteggersi dalle truffe su crypto pubblicizzate su Facebook

Per evitare di cadere vittima di queste truffe che usano i VIP, è essenziale essere consapevoli dei rischi associati alle sponsorizzazioni soprattutto se esse riguardano personaggi noti. Buona regola è quella di verificare attentamente le fonti e cercare informazioni affidabili. Non basta che un post abbia il logo di un giornale famoso o la grafica del suo sito. E’ necessario verificare che quello screenshot e quella pagina web facciano davvero riferimento al sito del giornale e per farlo c’è un solo modo: sfogliarlo e verificare la correttezza delle notizie. Se è un sito di poche pagine è solo una truffa che nulla ha a che fare con il giornale famoso di cui sfrutta solo il nome per darsi un tono.

E per quello che invece riguarda i VIP che sono sfruttati per truffe crypto, sarebbe il caso di ricordare che le celebrità quando mai sponsorizzano attività finanziarie online.

Insomma la prudenza è fondamentale e la fretta fa fare scelte sbagliate.

Chi è interessato al mondo delle criptovalute e, più in generale, del trading dovrebbe diffidare delle promesse di guadagni facili e da tutte quelle pubblicità che spacciano sistemi sicuri per ottenere profitti senza sforzo.

Il solo modo per investire in crypto è attraverso gli exchange autorizzati o i broker CFD. Ricorrendo ai primi si possono comprare criptovalute reali mentre con i secondi si specula sulle differenze di prezzo senza possesso del sottostante.

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