Il settore delle criptovalute si trova a un punto di svolta, con una regolamentazione sempre più stringente negli Stati Uniti e una crescente attenzione da parte delle istituzioni finanziarie tradizionali. L’arrivo del nuovo presidente statunitense ha alimentato grandi attese nel mondo degli asset digitali, e molti investitori e operatori del settore si chiedono quali ripercussioni ci saranno nel mondo delle criptovalute. L’amministrazione Trump avrà un approccio favorevole o restrittivo?
La posizione di Trump sulle criptovalute
Durante il suo primo mandato, Trump si è mostrato scettico nei confronti della finanza digitale. Nel 2019, l’ex presidente dichiarò apertamente di “non essere un fan del Bitcoin e delle altre criptovalute“, sottolineando i rischi legati alla volatilità, alle attività illecite e alla mancanza di valore intrinseco. Tuttavia, le indicazioni dettate durante la sua ultima campagna elettorale del 2024 vedono un netto cambio di rotta. Il nuovo inquilino della Casa Bianca, infatti, sembra aver ammorbidito la sua posizione: ha dichiarato di voler elevare questo settore critico e ha promesso di fare degli Stati Uniti il centro globale delle criptovalute.
Un primo passo verso la direzione descritta è stata la nomina di Paul Atkins, noto sostenitore delle monete virtuali, a capo della SEC (Securities and Exchange Commission), dando una notevole spinta al rialzo del valore dei bitcoin. Nel suo programma si prevedono una riduzione delle sanzioni contro le società del settore delle monete digitali, un dialogo maggiore tra gli operatori e la definizione di normative più definite e che mirino ad incrementare la competitività dell’economia americana.
Lo scorso gennaio, Trump ha istituito un gruppo di lavoro, capitanato dal commissario Hester Peirce, preposto allo sviluppo di nuove normative chiare sulle risorse digitali. Quindi, ha prima ipotizzato e poi dichiarato, il 2 marzo, un ordine esecutivo che istituisce una riserva nazionale di criptovalute, decretando ufficialmente un importante cambiamento di vedute del governo sulle valute digitali. Questa riserva include Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH), Solana (SOL), Cardano (ADA) e XRP, ed ha fatto impennare al rialzo tutto il mercato delle valute virtuali. Dopo l’annuncio, alcune altcoin hanno sovraperformato, anche se l’ufficialità dell’ordine rimane un passaggio complesso che richiede tempo e il voto del Congresso.
Non solo, il neo eletto presidente si è detto pronto anche a creare una stablecoin, ovvero una criptovaluta ancorata al valore del dollaro, da realizzare tramite la piattaforma World Liberty Financial creata circa cinque mesi fa. Il 17 gennaio, tre giorni prima del suo insediamento, ha lanciato, tramite i suoi account social X e Truth, la propria moneta meme $ Trump (Official Trump), ospitata sulla piattaforma blockchain Solana. Il token di Trump è entrato subito tra le 19 criptovalute più ricercate e la sua capitalizzazione nominale ha raggiunto, al suo culmine, i 29 miliardi di dollari.
Il mercato e l’andamento di Bitcoin
Dopo l’elezione di Trump a nuovo presidente degli Stati Uniti, nel dicembre del 2024, il valore di Bitcoin aveva toccato il record storico di oltre 108 mila dollari, rispetto all’ultimo periodo che era stato un po’ fiacco. E ancora, agli inizi di gennaio scorso, il valore dell’asset ha di nuovo oltrepassato la soglia dei centomila dollari. La sua capitalizzazione di mercato è passata da 1.300 miliardi di dollari a 2.000 miliardi di dollari, mentre quella complessiva del mercato delle cripto è aumentata di oltre il 150%, passando da 2.200 miliardi a 3.400 miliardi di dollari.
Il parere dell’esperto
Maxim Manturov, Responsabile della ricerca sugli investimenti presso Freedom24, afferma che: “Il secondo mandato di Trump avrà probabilmente un impatto positivo sul mercato delle criptovalute, che è attualmente in una tendenza rialzista e potrebbe continuare a prosperare nel breve termine, grazie al clima economico complessivamente favorevole e al crescente interesse da parte degli investitori istituzionali. I tori delle cripto aspettano con ansia che Trump crei una “riserva strategica di bitcoin”. Infatti, in base al cosiddetto Bitcoin Act, gli Stati Uniti devono accumulare 1 milione di bitcoin entro 20 anni, con l’obiettivo di possedere circa il 5% della fornitura totale. Il settore è entusiasta dell’idea. Supponendo che una fornitura limitata del token farà aumentare il prezzo, accumulare un po’ di bitcoin oggi potrebbe consentire agli Stati Uniti di compensare i crescenti problemi di debito nei prossimi anni“
Il futuro delle criptovalute
Domani venerdì 7 marzo è previsto il prossimo White House Crypto Summit alla Casa Bianca. Un evento molto atteso che dovrebbe fornire maggiori dettagli sulla struttura della riserva, come verrà gestita, quali saranno i suoi obiettivi a lungo termine, oltre ad avere una panoramica sul quadro politico e sulle prospettive delle nuove leggi.
Il futuro normativo delle criptovalute come strumenti di innovazione finanziaria rimane ancora incerto, ma sicuramente sarà un tema centrale nella politica economica americana nei prossimi anni, e avrà un ruolo cruciale nel determinare il futuro dell’industria. Gli investitori e gli operatori del settore dovranno monitorare attentamente i prossimi sviluppi per quanto riguarda le strategie a lungo termine del governo in materia di criptovalute, soprattutto per i temi di tassazione, sicurezza e centralità.
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