La legge di bilancio 2023 ha affrontato il problema della tassazione delle criptovalute. Si tratta di una tematica che, fino a prima dell’approvazione della finanziaria, non aveva una sua regolamentazione sufficientemente chiara e univoca e ciò, per anni, ha lasciato molto margine alla discrezionalità e alle interpretazioni. Con le norme introdotte dalla legge di bilancio 2023 il governo ha inteso stabilire una sorta di quadro di riferimento generale, piuttosto che fossilizzarsi in specifici aspetti fiscali.
Sicuramente la norma poteva essere strutturata meglio chiarendo alcuni aspetti, tuttavia va riconosciuto all’esecutivo di aver fatto un prima passo verso la definizione di uno specifico sistema di tassazione delle criptovalute. In un paese come l’Italia dove manca una legislazione ad hoc sui crypto-asset, questo non è un particolare di poco conto.
La notizia sulla tassazione criptovalute in legge di bilancio 2023 ha immediatamente fatto il giro del web evidenziando quanto il tema sia di attualità. In particolare l’interesse si è rivolto alle aliquote applicate, alla differenza con il sistema di tassazione precedentemente applicato (sia pure per via consuetudinaria) e alla questione del possesso.
In questo articolo approfondiremo alcuni di questi aspetti. Già prima di scendere nel dettaglio, possiamo però anticipare che i dubbi su alcuni aspetti del nuovo sistema di tassazione criptovalute non sono mancati ed è molto probabile che continueranno ad esserci anche nei prossimi mesi. Bene il passo in avanti del governo ma gli investitori si attendevano maggiore chiarezza su alcuni specifici aspetti.
Se anche tu hai dei dubbi in merito alle novità introdotte sulla tassazione criptovalute dalla Legge di Bilancio puoi rivolgere le tue domande direttamente ad alcuni esperti della materia. Binance, il celebre exchange usato da milioni di investitori in tutto il mondo, terrà proprio oggi 11 gennaio 2023 un webinar dedicato al tema “Tasse e Crypto: Analisi della Legge di Bilancio 2023“. Durante l’appuntamento sarà possibile rivolgere delle domande all’esperto Gianluca Massini Rosati per analizzare la normativa e quindi chiarire tutti i tuoi dubbi. Si tratta di un’occasione importante grazie alla quale puoi avere un quadro più completo sulle novità che la legge di bilancio ha introdotto in materie tasse crypto.
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Tassazione criptovalute: cosa stabilisce la legge di bilancio 2023
Onde evitare equivoci e fraintendimenti diciamo subito che la tassazione sulle crypto che il governo ha introdotto viene applicata solo in caso di plusvalenza ossia se ci sono guadagni dalla vendita di criptovalute detenute. Nessuna tassa sarà mai applicato nel caso in cui ci dovessero essere delle perdite.
La legge di bilancio 2023 ha il merito di aver detto chiaramente a quanto ammonta questa tassazione sulle plusvalenze crypto realizzate. L’aliquota che il legislatore ha fissato è del 26%.
Dove sta la novità rispetto al passato? Apparentemente nulla cambia visto che, già prima delle legge di bilancio veniva applicata un’aliquota del 26 per cento. In realtà, la differenza rispetto al passato consuetudinario c’è eccome!
Prima delle novità introdotte della legge di bilancio, era in vigore un’esenzione dall’applicazione della tassazione a favore di chi nel corso dell’anno solare non avesse mai superato per un periodo superiore a sette giorni lavorativi consecutivi la soglia di detenzione di 51.645,68 euro. Chi era sopra questa soglia veniva tassato al 26 per cento. Chi invece era sotto questa soglia non veniva tassato. Per la normativa consuetudinaria precedente, infatti, la soglia indicata rappresentava una sorta di accesso all’attività speculativa.
Ad ogni modo il problema sul perchè venisse applicato questo “limite” non si pone più poichè la nuova tassazione sulle criptovalute stabilisce un’imposta sostitutiva del 26 per cento sulle plusvalenze generate da crypto-attività.
Attenzione perchè anche con le novità introdotte della legge di bilancio permane un’esenzione: non viene applicata tassazione se la plusvalenza realizzata è inferiore ai 2000 euro.
Questa normativa non si applica agli anni passati e quindi non vale il principio retroattivo.
Quando si applica l’aliquota al 14% sulla tassazione criptovalute?
Quella del 26% non è la sola aliquota che compara in legge di bilancio sul tema tassazione criptovalute. C’è anche una seconda aliquota, quella del 14%. Si tratta di una tassazione sostitutiva rispetto a quella standard del 26% che scatta nel momento in cui il contribuente non riesca a calcolare le sue plusvalenze avendo difficoltà a reperire i prezzi a cui ha comprato criptovalute.
La presenza di questa “deroga” conferma l’esistenza di un problema che poi altro non è che un effetto delle caratteristiche stesse di tutto il mercato delle criptovalute. Essendo il settore per sua natura volatile, e quindi esposto a forti oscillazioni di prezzo, l’investitore può avere difficoltà ad avere sottomano il prezzo a cui ha comprato.
Ecco, in questi casi è possibile essere in regola con il fisco, semplicemente pagando un’sostitutiva forfettaria del 14 per cento.
Attenzione perchè l’aliquota del 14 per cento si calcola sull’intero importo venduto e quindi senza effettuare il calcolo della plusvalenza (che non si può calcolare essendo non noto il valore di acquisto).
Tasse e Crypto: Analisi della Legge di Bilancio 2023
Come abbiamo già anticipato in precedenza, oggi alle ore 18 si terrà un webinar organizzato da Binance sul tema Tasse e Crypto: Analisi della Legge di Bilancio 2023. Tra i relatori ci sono Lorenzo Capone di Binance Italia, Gianluca Pasini Rosati di Crypto&Co e Filippo Anania sempre di Binance Italia.
Nel corso dell’evento saranno dare risposte a due domande:
Che cosa andremo ad analizzare?
- Cosa cambia con la nuova Legge di Bilancio?
- Qual è il criterio di calcolo del capital gain?
Gli interessati possono partecipare e rivolgere domande specifiche usando gli account Binance su Instagram e su Twitter.
Ricordiamo che Binance è il più importante exchange crypto al mondo anche grazie ai tanti servizi aggiuntivi che vengono offerti ai clienti.
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E chi non ha possibilità di seguire il webinar Tasse & Crypto ma è comunque interessato al tema? Niente paura perchè è trovare la registrazione poche ore dopo la fine su Binance Live.
Dichiarazione detenzione criptovalute
All’interno della legge di bilancio è presente un passaggio in merito a quella che il legislatore chiama dichiarazione di possesso delle cripto-attività.
Anche su questo punto non ci sono dubbi interpretativi in quanto viene reso obbligatorio inserire all’interno del quadro RW della dichiarazione dei redditi, eventuali criptovalute detenute.
Attenzione perchè anche su questo punto ci sono dei casi di esenzione. Non deve effettuare la dichiarazione di detenzione chi detiene i propri fondi crypto in wallet presso società italiane iscritte presso all’apposito Registro degli Operatori di Valute Virtuali dell’OAM. Su questo punto, però, sembra esserci un pò di confusione da parte del legislatore e la speranza è che l’Agenzia delle Entrate possa chiarire.
Tra gli altri temi presente nella parte di legge di bilancio 2023 dedicata alle criptovalite segnaliamo anche quello relativo alla possibilità di inserire le criptovalute nel bilancio aziendale.
Questo contenuto non deve essere considerato un consiglio di investimento.
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