A seguito dell’attentato di cui è rimasto vittima Donald Trump nel corso di un comizio in Pennsylvania, il prezzo del Bitcoin ha registrato un significativo movimento al rialzo. L’apprezzamento non è sfuggito agli analisti anche perchè, come si può pure vedere dal grafico in basso, il BTC nelle ultime settimane non è che abbia brillato più di tanto. L’attentato a Trump ha portato ad una reazione di pancia dei crypto-investitori.
Chi è poco addentrato sui mercati potrebbe essere indotto a pensare che la criptovaluta a più alta market cap abbia quasi “festeggiato” la notizia dell’agguato a Trump ma la realtà è del tutto diversa perchè il prezzo di Bitcoin è salito a causa del forte aumento delle probabilità di vittoria del candidato Repubblicano.
Se prima era solo un sospetto e quasi una voce di corridoio, adesso c’è una conferma messa nera su bianco: Bitcoin fa il tifo per Trump presidente e poichè tutti i sondaggi, ancora di più dopo l’attentato subito in Pennsylvania lasciano intendere che sarà il candidato Repubblicano a trionfare, ecco che i prezzi della crypto si sono infiammati. Da questo rapporto di causa e effetti ne consegue solo una deduzione: le quotazioni del BTC potrebbero volare in caso di vittoria di Trump. Gli exchange fanno quindi il tifo per il candidato repubblicano poichè una eventuale impennata del Bitcoin significherebbe aumento dell’appeal e quindi ottimi profitti. Praticamente tutto l’ecosistema crypto e blockchain rema per la sconfitta di Biden.
Non è però solo una questione di deduzioni se tutti gli analisti sono oramai concordi nel parlare di Trump pro-crypto. In realtà ci sono segnali ancora più concreti sulla posizione del candidato repubblicano in relazione agli asset digitali. Ne parleremo nel prossimo paragrafo. Prima di andare avanti, ricordiamo l’importanza di usare exchange avanzati per comprare Bitcoin poichè solo in questo modo è possibile beneficiare di tutta una serie di strumenti di trading evoluti e altamente performanti. Un esempio è YouHodler che ha il merito di aver reso le crypto accessibili a tutti.
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Trump parteciperà ad una convention su Bitcoin
Il prossimo 27 luglio si terrà una convention sul bitcoin a Nashville in Tennessee. L’appuntamento sarebbe rimasto una faccenda tra addetti ai lavori se non fosse prevista la partecipazione dello stesso Donald Trump. La sola presenza del candidato repubblicano a questo evento la dice lunga su quello che è il Donald pensiero su crypto e blockchain.
Nulla di cui meravigliarsi visto che già a giugno, durante un incontro con i miners di criptovalute, Il vispo Donald aveva affermato sul suo account Truth che il mining di bitcoin sarebbe stato l'”ultima linea di difesa contro una Cbdc” sentenziando così la sua posizione di critica feroce contro una possibile valuta digitale da parte della banca centrale. Le parole di Donald arrivarono nonostante a fine maggio la stessa Camera avesse già approvato il Cbdc anti-surveillance state act, il cui obiettivo è quello di impedire alla FED ogni sviluppo di un dollaro digitale.
Ad ogni modo i segnali arrivati da Trump sono chiarissimi: no assoluto al dollaro digitale, sostegno al mining di Bitcoin e soprattutto estrema fiducia sullo sviluppo delle crypto (questo terzo segnale è implicito nell’annunciata partecipazione alla conferenza di Nashville).
Gli altri segnali di un Trump pro-Bitcoin
Quelli citati nel precedente paragrafo sono i segnali più importanti sulla posizione pro-crypto di Trump. In realtà ce ne sono tantissimi altri: dalle dichiarazioni pro-Donald espresse dal fondatore di Tron, Justin Sun, al fatto che, stando ad alcune indiscrezioni diffuse dalla Reuters, lo stesso Trump avrebbe anche parlato di politica cripto addirittura con Elon Musk. E che dire poi del fatto che la campagna elettorale del candidato repubblicano accetti addirittura donazioni in asset digitali?
Come affermato da Karim Saber, ricercatore di 21Shares, già alcuni mesi Trump si sta rivelando uno dei sostenitori più accesi del Bitcoin e delle crypto. La posizione del candidato repubblicano è mutata a maggio quando c’è stata una apertura alle donazioni in criptovalute. Poi a giugno è arrivato l’auspicio che i BTC potessero restare minabili in Usa e per finire c’è stata l’apertura alla possibilità che la criptovaluta possa essere utilizzata per affrontare in parte la crisi del debito americano.
Insomma ci sono una sfilza di indizi sulla posizione pro-crypto di Trump. Se i sondaggi dovessero essere rispettati e quindi Trump dovesse vincere, Bitcoin volerebbe.
Mandando un bel pò di mesi alle elezioni presidenziali americane 2024, non è dato sapere se questa prospettiva si realizzerà o meno. Di certo il dibattito elettorale potrebbe dare una buona visibilità alle crypto. I trader potrebbero quindi sfruttare proprio la campagna elettorale in Usa per investire in Bitcoin. Il suggerimento è di farlo non usando un exchange classico ma una piattaforma che consente anche di generare rendimento dal semplice possesso delle crypto grazie a strumenti di trading avanzati. Un esempio in tal senso è YouHodler, il primo exchange registrato in Svizzera a garanzia di massima affidabilità.
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Tutte e tre queste funzionalità presentano un rischio molto elevato e quindi è sempre consigliabile iniziare ad investire con piccole somme per maturare così una certa esperienza a provare a contenere il livello di rischio. Altrettanto rischioso è anche il CFD Trading sulle crypto grazie al quale è possibile speculare sia al rialzo che al ribasso senza possesso del sottostante con il vantaggio di operare con una leva molto alta. Sono questi i capisaldi della proposta di YouHodler. La popolarità è però garantita da un altra funzionalità che nessun exchange offre: la possibilità di usare le crypto come collaterale per prestiti. Insomma quello di YouHodler è tutto un ecosistema che vale la pena conoscere.
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