Negli ultimi tre mesi, i prezzi delle criptovalute Bitcoin ed Ethereum sono rimasti sorprendentemente stabili. Dopo il rimbalzo all’inizio dell’anno, che ha seguito i minimi dell’ultimo periodo ribassista, si è sviluppata una lunga fase di lateralizzazione che persiste ancora oggi.
Per quanto riguarda il prezzo di Bitcoin (BTC), il punto più basso dell’ultimo periodo ribassista è stato toccato a novembre 2022, quando il prezzo scese a 15.500$. All’inizio del 2023, ha subito una modesta ripresa, superando appena i 16.500$, in un mini-rimbalzo che ha semplicemente evitato di rimanere ai minimi.
Tuttavia, nei primi due mesi e mezzo dell’anno, BTC ha registrato una crescita significativa e abbastanza rapida, raggiungendo oltre i 27.000$ il 17 marzo. Da quel momento, tuttavia, il prezzo di Bitcoin ha mostrato solo una lateralizzazione intorno a questo livello. Ci sono stati ben tre tentativi di superare la soglia dei 28.000$, ma tutti e tre si sono rivelati fallimentari.
Il primo, intorno al 10 aprile, è stato il più promettente, poiché il prezzo è salito fino a oltre 31.000$, ma è durato solo una decina di giorni, tornando sotto i 28.000$ il 20 dello stesso mese. Il secondo tentativo è avvenuto pochi giorni dopo, tra il 26 aprile e l’8 maggio, ma non è riuscito a superare i 30.000$, se non per un breve istante.
Il terzo tentativo, molto timido, si è verificato tra il 28 e il 30 maggio, raggiungendo un massimo appena inferiore a 28.500$. Negli ultimi due mesi e mezzo, il prezzo di Bitcoin ha costantemente lateralizzato tra i 26.000$ e i 28.000$, con brevi escursioni al di sotto dei 26.000$.
Anche il prezzo di Ethereum continua a lateralizzare
Anche per il prezzo di Ethereum (ETH) si può fare un discorso simile, sebbene ci siano alcune differenze. La prima differenza è che il punto più basso dell’ultimo grande periodo ribassista non è avvenuto a novembre, ma a giugno 2022, quando il prezzo è sceso al di sotto dei 900$.
All’inizio del 2023, il prezzo era già risalito a 1.200$ e fino alla metà di marzo era riuscito a superare i 1.800$. Da allora, ha quasi sempre lateralizzato intorno a questa cifra, sebbene durante l’aggiornamento di Sepolia sia riuscito a salire addirittura sopra i 2.100$.
Tuttavia, quel picco è durato solo una settimana, dopo di che è sceso sotto i 1.900$. In altre parole, escludendo la settimana successiva al 12 aprile, Ethereum ha lateralizzato all’interno di una fascia compresa tra 1.700$ e 2.000$ dalla seconda metà di marzo, sebbene siano stati pochi i giorni in cui si è avvicinato a 1.700$ o 2.000$.
Bitcoin ed Ethereum: l’andamento del prezzo negli ultimi giorni
Quello che notiamo in questi ultimi giorni, per quel che riguarda l’andamento di prezzo delle prime due crypto per capitalizzazione di mercato, è che mostra una certa volatilità, sebbene all’interno di una fascia molto compressa.
Ad esempio, il prezzo di Bitcoin è salito da 26.500$ a 27.500$, per poi scendere al di sotto dei 27.000$. Potrebbe ancora tornare verso i 26.500$. Allo stesso modo, il prezzo di Ethereum è salito da 1.840$ a 1.915$, per poi scendere al di sotto dei 1.900$. Potrebbe ritornare attorno ai 1.850$.
Mentre alcuni analisti ritengono che questi movimenti possano essere un segnale di preparazione per un’uscita dalla fascia di lateralizzazione, non è chiaro in quale direzione potrebbero dirigersi.
Le previsioni per il prezzo di Bitcoin ed Ethereum al momento presentano una situazione complessa. Diversi analisti riconoscono i presupposti per un ulteriore aumento dei prezzi, ma vi sono anche due fattori che sembrano ostacolare tale possibilità.
In primo luogo, c’è il successo dei titoli azionari legati all’intelligenza artificiale, come ad esempio Nvidia. L’apparente bolla speculativa su questi titoli sta attirando capitali da altri asset risk-on, inclusi Bitcoin ed Ethereum. Tuttavia, questa bolla potrebbe scoppiare in un futuro prossimo.
In secondo luogo, gli Stati Uniti stanno drenando capitali dai mercati. Dopo l’intervento della Federal Reserve con i suoi Repo a marzo e aprile, ora è il governo statunitense che si prepara a emettere obbligazioni per circa mille miliardi di dollari.
Queste obbligazioni dovrebbero essere immesse presto sui mercati e potrebbero influire sul flusso di capitali, soprattutto sugli asset risk-off. Si nota anche che la corsa del prezzo dell’oro a maggio si è fermata o addirittura invertita leggermente.
Tutti questi fattori contribuiscono a rendere i mercati finanziari meno liquidi, in particolare per quanto riguarda Bitcoin ed Ethereum, che non sono considerati asset altamente liquidi in questo momento.
Tuttavia, se la bolla dell’intelligenza artificiale si sgonfiasse una volta che gli Stati Uniti avranno terminato di drenare liquidità, potrebbe esserci una ripresa dei prezzi degli asset risk-on. Tuttavia, resta incerto se nel frattempo i loro valori di mercato si ridurranno ulteriormente o meno.
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